Estratto da una lettera
ad un amico mai riscontrata
Nel corso del nostro incontro ti
ho ascoltato con molta attenzione mentre sostenevi, sulla base di una
scientifica visione duale della realtà, che necessariamente l’Essere deve “contenere”
il positivo ed il negativo insieme, ovvero l’Essere ed il suo contrario Non
Essere.
Ti ho ascoltato e non ho potuto
obiettare, perché oggettivamente la materia e noi stessi conteniamo cariche di
entrambi i segni; ma, anche perché, da ipotesi scientifiche sappiamo, che l’universo intero potrebbe esistere solo perché prevale la materia sull’antimateria –
anche se di poco – dal momento che, come qualcuno sostiene, per effetto di “una
fluttuazione quantistica”, il cosiddetto “vuoto ( mare di Dirac)” ha prodotto
il Big-Bang, ovvero la creazione dello spazio-tempo e tutto ciò che esso
contiene.
Ciononostante, l’idea duale, che
può sembrare “oggettiva”, stona un poco con insegnamenti teologici correnti! Mi
sono, poi, imbattuto per caso nel “De Casu Diaboli” di S. Anselmo da cui ho
estratto questo pezzo che ti invio, perché mi piacerebbe sentire quali siano le
tue obiezioni alla tesi che sostiene.
Ti segnalo che, a mio modo di
vedere - seguendo l’ipotesi del Punto Omega
del Prof. J.F. Tipler (vedi Fisica dell’Immortalità e Fisica del
Cristianesimo dello stesso autore – ediz. Mondadori) come :
Essere = fine teleologico di ogni onda/particella
dell’universo la cui esistenza nello spazio-tempo è modulata dall’Essere stesso
-
l’impostazione di S.Anselmo non sembra affatto
erronea. Che ne pensi? A me non sembra un “sofisma”.(Scusa se il pezzo è in
inglese – facilmente comprensibile - ma non dispongo di una versione in
Italiano).
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But if you
consider existing things: when they pass to not-being,
God does not
cause them not to be. For not only does no other
being exist except by
His creating, but also a being cannot at all
remain what it was
made except by His conserving. Therefore,
when He ceases to
conserve what He has created, then that thing
which existed returns
to not-being, not because He causes it not to
be but because He
ceases to cause it to be. For when as though angered,
God removes being by
destroying something, not-being is
not from Him. But when
He reclaims as His own what He had bestowed,
then that thing which
was created by Him, and by Him was
being conserved in
existence, returns unto not-being, which it had
not from Him but from
itself before it was created. For example,
if from someone you
reclaim a tunic which you willingly gave for
a while to him, who
was naked, he does not have his state of nakedness
from you; but when you
reclaim what was yours, the man returns
into the state he was
in before having been clothed by you.
Assuredly, just as
from the Supreme Good comes only good,
and just as every good
is from the Supreme Good, so from the
Supreme Being comes
only being, and every being is from the
Supreme Being. Thus,
since the Supreme Good is the Supreme
Being, it follows that
every good thing is a being and every being
a good thing. Therefore, nothing and not-being are not goods,
even as they
are not beings. And so nothing and not-being are not
from Him
from whom comes only good and being.
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Peraltro, dato che lo
spazio-tempo è una realtà percorribile e l’antimateria è anch’essa una realtà
identificata come “materia che risale il tempo”, ovvero con freccia temporale
invertita, si dovrebbe presumere che il
Big-Bang sia lo scontro di due masse, una di materia (più grande) e l’altra di
antimateria più piccola, che dopo l’annichilimento totale di quest’ultima e
parziale della prima, nonché dopo la relativa emissione di energia (raggi gamma), abbia
dato luogo all’universo che conosciamo, e a quello che non conosciamo ancora
(non solo perché ce lo esclude il cono di luce). Infatti, per effetti di
“simmetria” al Big-Bang – dall’altra parte, per così dire, su un piano spazio
temporale bidimensionale, deve opporsi un “Big-Crunch” (insomma Buco
Bianco/Buco Nero viaggiano insieme) anche se essendo i raggi di curvatura
estremamente ampi ed in continua espansione noi percepiamo l’universo come
piatto e composto solo di materia, non riuscendo più a vedere l’energia “annichilita”
che si conserva sotto varie forme radiative e non radiative (per es. cinetica
in prossimità del Chrunch, etc.). In sostanza c’è una singolarità
nell’universo, li dove è avvenuto il Big-Bang, più singolare delle altre, che
separa il mondo della materia da quello dell’antimateria, il mondo che si
espande da quello che implode (struttura toroidale : la mela sezionata!) e
quella singolarità è il Punto Alfa, ma al tempo stesso (dall’altra parte –
ovvero dalla parte prospettica del Buco Nero) è il punto Omega da cui tutto
nasce e tutto ritorna “per fare nuova ogni cosa” attraverso lo sgretolamento, da
un lato, dovuto all’effetto marea gravitazionale e all’emissione di “energia
finissima” dall’altro, che superata una certa fase di opacità radiativa
condensa poi in materia come la conosciamo. Questa singolarità più singolare
delle altre - a guisa della quale si
realizzano localmente nello spazio-tempo altre “singolarità minori”
dipendentemente dalla quantità locale di materia/energia (in teoria percepibile
nella nostra realtà) ed antimateria/anti-energia (non percepibile) – è l’unico punto
nell’universo che attraverso la struttura della spazio tempo (un reticolo fatto
da elementi di dimensione della scala di Planck e dove la propagazione delle
sue vibrazioni/deformazioni viaggiano a velocità superluminale essendo la massa
coinvolta nulla) è in contatto con ciascun altro punto esistente nello spazio
tempo e permea anche gli interstizi subnucleari (membrane di Bloch senza limiti fisici). Siamo abituati a
pensare a questa singolarità del Big Bang in termini “statici”, come ad un
fenomeno “contingente” piuttosto che “immanente”. Se fosse vero, invece, come
le mie congetture suggeriscono che si tratti di un processo dinamico,
quasi-ciclico, si avrà sempre in determinate condizioni e ad una certa distanza
spazio-temporale dalla singolarità, dalla nostra parte sensibile, si formeranno
mondi abitabili dove si svilupperanno esseri intelligenti capaci di osservare
l’universo, comprenderlo ed apprezzarne la maestosità, piegando le ginocchia al pensiero di quel Punto Alfa-Omega che nel corso del processo raccoglie “informazioni”
dalla materia che precipita su Esso e riemette, vede tutto e sa tutto essendo
in contatto con ogni punto dello spazio-tempo, agendo da Collettore di
Conoscenza che può mettere a disposizione di “esseri creati” al fine di evolverli secondo un Suo piano
evolutivo dell’intero universo.
Un simile
modello euristico - non so se modellabile matematicamente – non implica un
Essere che include il Suo Contrario; semmai glielo pone come “Subordinato” (per
effetto di materia > antimateria) mette insieme i tradizionali modelli della
Creazione Continua, degli Universi Aperti o Chiusi o Piatti, dà la possibilità
di spiegare l’energia oscura e soprattutto, attraverso la coincidenza di
Alfa/Omega come centro della Creazione realizza la Coincidentia Oppositorum, e
apre immediatamente una sorta di connessione tra ogni possibile spiegazione
scientifica e contesti filosofico-teologici. La Singolarità origina e sostiene
tutte le cose, le permea in ogni momento e possiede in ogni momento tutta la
conoscenza. Il Modello propone un Essere che evolve e supera l’evoluzionismo
spenceriano e darwiniano inglobandoli e collocandosi vicino ai punti di vista
di Teilhard de Chardin, sostanzia quel
passaggio sequenziale dall’energia alla materia, per trasformarsi attraverso
l’evoluzione prima in biosfera e poi in noosfera, fino a giungere a una
configurazione cristica che solo lontanamente, se male intesa, può richiamare impostazioni panteistiche alla
maniera di Spinoza o Giordano Bruno.