sabato 27 giugno 2020

Nuovo successo della Fisica Italiana - I fisici individuano negli esperimenti del Laboratorio del Gran Sasso una nuova classe di neutrini provenienti dal sole

Ne dà annuncio Science News il 24 Giugno 2020 citando : G. Ranucci. Neutrino 2020 Virtual Meeting, June 23, 2020 - First detection of solar neutrinos from CNO cycle with Borexino, meeting virtuale che sembra verrà traslato sino al 2 di luglio 2020 per l'emergenza in atto.

Vedasi anche https://www.sciencenews.org/article/neutrinos-sun-core-nuclear-fusion-reactions-borexino da cui sono tratti i seguenti contenuti.
L'esperimento Borexino ha rilevato particelle dal secondo processo di fusione più importante della nostra stella all'interno del rilevatore Borexino.


Nell'ambito dei programmi  della "COLLABORAZIONE BOREXINO"i neutrini del secondo processo di fusione nucleare più importante del sole sono stati individuati nel rilevatore Borexino (mostrato nella foto qui sopra con sensori di rilevamento della luce).

I neutrini che spuntano dai principali processi che alimentano il sole sono finalmente spiegati, riferiscono i fisici.

Nel nucleo del sole predominano due serie di reazioni di fusione nucleare ed entrambe producono in abbondanza le particelle subatomiche leggere. Gli scienziati avevano precedentemente rilevato neutrini dal processo più diffuso. Ora, per la prima volta, sono stati individuati neutrini della seconda serie di reazioni, i ricercatori dell'esperimento Borexino hanno dichiarato il 23 giugno in un discorso al meeting virtuale del Neutrino 2020.

"Con questo risultato, Borexino ha completamente svelato i due processi che alimentano il sole", ha detto il fisico Gioacchino Ranucci dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare di Milano.

Nel nucleo del sole, l'idrogeno si fonde in elio in due modi. Uno, noto come catena protone-protone, è la fonte di circa il 99 percento dell'energia della stella. L'altro gruppo di reazioni di fusione è il ciclo CNO, per carbonio, azoto e ossigeno - elementi che consentono alle reazioni di procedere. Borexino aveva precedentemente individuato neutrini dalla catena protone-protone (SN: 9/1/14). Ma fino ad ora, i neutrini del ciclo CNO erano MIA[1]

"Sono in cima alla lista di tutti per cercare di identificarli e individuarli", afferma il fisico Malcolm Fairbairn del King College di Londra. "Ora pensano di averli individuati, il che è un risultato importante, davvero una misurazione estremamente difficile da fare".

Situato in profondità nel laboratorio nazionale del Gran Sasso in Italia, Borexino cerca lampi di luce prodotti mentre i neutrini colpiscono gli elettroni in una grande vasca di liquido. I ricercatori hanno trascorso anni a perfezionare l'esperimento per rilevare i neutrini inafferrabili che annunciano il ciclo del CNO. Sebbene difficili da osservare, le particelle sono abbondanti, ha confermato Borexino. Sulla Terra, circa 700 milioni di neutrini del ciclo CNO del sole attraversano un centimetro quadrato ogni secondo, i ricercatori riferiscono.

Il risultato, presentato per la prima volta alla riunione virtuale, deve ancora superare l'ostacolo della revisione tra pari in una rivista scientifica prima che sia completamente ufficiale.

Lo studio di queste particelle potrebbe aiutare a rivelare quanto del sole sia composto da elementi più pesanti dell'idrogeno e dell'elio, una proprietà nota come metallicità. Questo perché la velocità con cui vengono prodotti i neutrini del ciclo CNO dipende dal contenuto di carbonio, azoto e ossigeno del sole. Diversi tipi di misurazioni attualmente non sono d'accordo sulla metallicità del sole, con una tecnica che suggerisce una metallizzazione più elevata di un'altra. In futuro, misurazioni più sensibili dei neutrini CNO potrebbero aiutare gli scienziati a districare il problema.

Il ciclo CNO è ancora più importante nelle stelle più pesanti del sole, dove è il principale processo di fusione. Studiare questo ciclo sotto il sole può aiutare i fisici a comprendere il funzionamento interiore di altre stelle, afferma Zara Bagdasarian, fisica dell'Università della California, Berkeley e membro della Collaborazione Borexino. "È molto importante per noi capire come funziona il sole".

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[1](si presume rilevabili con approccio computazionale specifico) .

martedì 2 giugno 2020

ITALIA - COVID 19 - Situazione al 2 Giugno 2020 secondo Protezione Civile alla vigilia della riapertura tra Regioni

Viene riportata di seguito la situazione Coronavirus in ITALIA al 2 Giugno 2020 secondo Protezione Civile alla vigilia della riapertura tra Regioni, con alcuni grafici integrativi per il trend ed alcune considerazioni finali.



Durante il periodo di "lockdown" diversi modelli di analisi dei dati sono stati sviluppati da diversi analisti. Tra quelli più interessanti sembrano potersi segnalare i seguenti:
1) Modello idraulico di una epidemia di Roberto Chiappi, la cui descrizione è reperibile al link seguente (anche con interessanti riferimenti):
2) Un caso da Manuale di Pasquale Palumbo, che è reperibile al link  seguente:
3) Una analisi dati sviluppata da Gianluca Di Castri con l'utilizzo delle medie mobili per prevedere le tendenze reperibile al link seguente:

Il caso 1) si distingue per completezza e per il fascino che l'analogia "idraulica" porta connaturata in sé. In tutti casi, pur diversi per approccio e completezza, si tratta di metodi molto interessanti per l'analisi dei dati e dei trend. Tuttavia i modelli seguiti o proposti ex novo sembrano prescindere dalla morfologia della rete di diffusione e dalla sua "invarianza di scala" come sottolineerebbero alcuni autori contemporanei (vedi ad esempio Laszlo Barabasi nel suo saggio LINK - LA SCIENZA DELLE RETI - Einaudi Editore 2004 - Torino). La presenza di "hub" di scambio in questi approcci "a rete" appare determinante nella propagazione e l'invarianza di scala o meno per la persistenza del fenomeno. Nella fattispecie del Coronavirus in atto abbiamo potuto vedere l'importanza di hub come aeroporti, stazioni ferroviarie e di autobus, porti, sale conferenze, ospedali, locali pubblici (e gli stessi Parlamenti), etc. che attraverso i loro link configurano la rete su cui andrebbe modellato e testato un modello "locale", in maniera tale che la connessione di modelli locali può dare un modello di area rappresentativo. Ovviamente si presume che si tratterebbe di un grosso lavoro da predisporre preventivamente in forma generale (ed adattabile alla realtà) da un Team e non da un singolo. Può anche darsi che un simile modello già esista, da qualche parte.(Chissà! Forse in qualche App per il monitoraggio individuale, dove si ha la massima estensione del concetto di hub, venendo questo a coincidere con la singola persona?).