MICROSOFT MATHEMATICS
Nel passaggio da Windows Vista (su cui girava Office 2010) a Windows 10 (su cui gira Office 365) sono scomparse alcune funzionalità e tra queste quella preziosa del pacchetto Microsoft Mathematics che può lavorare sia come calcolatrice stand-alone, sia come add-in nella versione di Word 2010 contenuta in Office 2010.
Nel passaggio da Windows Vista (su cui girava Office 2010) a Windows 10 (su cui gira Office 365) sono scomparse alcune funzionalità e tra queste quella preziosa del pacchetto Microsoft Mathematics che può lavorare sia come calcolatrice stand-alone, sia come add-in nella versione di Word 2010 contenuta in Office 2010.
Chi ha utilizzato Microsoft Mathematics sa bene che è un'applicazione di cui si può essere grati a Microsoft per averla messa a punto e soprattutto per averla diffusa senza onere alcuno per gli utilizzatori; in un foglio Word assolve al tempo stesso a funzioni di editor e di calcolo, nonché di grafica per funzioni di una o due variabili.
Sui social media si è sviluppato un acceso dibattito al riguardo, che talvolta è sfociato in implorazioni a Microsoft per ripristinare e adattare a Windows 10 e Office 365 questa importante applicazione usata da professori, studenti e appassionati di matematica.
Sui propri siti Microsoft avvisa chiaramente gli utenti che per far "girare correttamente" Microsoft Mathematics è necessario Office 2010 e in particolare Word 2010 per il quale costituisce add-in.
Ciononostante sui social media il dibattito continua imperterrito, senza sosta, aridamente, secondo esperienza, perché non porta frutto.
E' bastato riacquistare legalmente un Office 2010 da Amazon per 22 euro e installarlo nuovamente (su una directory differente da quella su cui si trova Office 365) per constatare che i due sistemi convivono tranquillamente e - magicamente - Microsoft Mathematics torna a funzionare non solo su Word 2010, ma anche nella nuova versione di Word contenuta in Office 365.
Sebbene nel nostro tempo di Rivoluzione Digitale sia necessario affidarsi ad un TUTOR di MATEMATICA, ci si chiede se una tale scelta sia priva di problemi oppure, aldilà del naturale controllo che può derivare solo dalla effettiva conoscenza delle procedure e strumenti che si utilizzano, quando questo viene a mancare, anche solo in parte, non possano insorgere inesattezze od errori, rispetto ad un calcolo manuale convenzionale che è sempre la ultima e vera pietra di paragone in ogni situazione dubbia per garantire sicurezza ed affidabilità.
Su questo tema si rimanda anche al seguente link http://www.aice-it.org/it/articoli/780-rivoluzione-digitale-e-applicazioni-informatiche-per-la-professione
Qui di seguito si riportano a titolo di esempio situazioni in cui questi TUTOR di MATEMATICA, sembrano inspiegabilmente fornire risultati dubbi, se non del tutto erronei, forse per motivi di sintassi nell'immissione delle istruzioni o per la scorretta (ma inconsapevole) manipolazione di dati, funzioni e procedure, o forse anche perché sebbene progettati per funzioni ad una sola variabile, non sono ancora del tutto idonei ad affrontare ogni caso di funzioni a due variabili.
PROBLEMATICA CON WIRIS CAS
Sebbene non vi sia fatta menzione alcuna nel manuale di istruzione di WIRIS sembra evidente dal seguente prospetto che:
A - dalle equazioni (1) fino a (5), come pure dalle equazioni (13) e (14), che la sintassi
lim (x, y) →0 f (x, y) significa che questo limite è calcolato sulla bisettrice del piano (x, y); ma se così fosse andrebbe emendato il manuale di istruzione;
B - dalle equazioni (6) e (7) fino a (10) la sintassi lim(x)→0 lim(y)→0 f(x,y) è valida per WIRIS così come è ora in caso di funzioni con due variabili, almeno fintantochè non si tratti di funzione frazionaria; nel qual caso la precedenza del calcolo secondo x o y non metta in luce indeterminazioni (vedasi equazioni (8) e (9) ).
CONCLUSIONI
In tali situazioni il controllo manuale si impone e può essere facilitato dalla ridondante disponibilità ed utilizzo di diversi TUTOR di MATEMATICA che agiscano uno come controllo sui risultati dell'altro attraverso la concordanza dei risultati stessi.