giovedì 29 agosto 2019

Crescita del PIL e Sostenibilità Ambientale sono compatibili?

Crescita del PIL ed economia sostenibile si possono coniugare insieme?

La scuola di pensiero che abbraccia la decrescita[1] ha più volte sottolineato la necessità di adottare questo doloroso cammino, specie per le economie più avanzate, ma le istituzioni pur riconoscendo  i rischi ambientali della crescita a tutti i costi, hanno comunque consentito al sistema economico di perseverare con le sue logiche nella convinzione che, investendo in efficienza, il PIL potesse continuare a salire, mentre l'impatto climatico e ambientale della produzione sarebbe sceso puntando sulle tecnologie verdi e a basso impatto. Tutto questo non è sinora  avvenuto come dimostra  l'ultimo rapporto dello European Environmental Bureau (EEB), una rete di organizzazioni internazionali con sede in diversi Paesi.

Tale rapporto è reperibile al seguente link: https://mk0eeborgicuypctuf7e.kinstacdn.com/wp-content/uploads/2019/07/Decoupling-Debunked.pdf . Se ne riporta qui di seguito la traduzione dell’executive summary.

Sintesi del Rapporto “Decoupling” - EEB -  Luglio 2019

<<È possibile godere sia della crescita economica che della sostenibilità ambientale? Questa domanda è una questione di accanito dibattito politico tra sostenitori della crescita verde e post-crescita. Nell'ultimo decennio, la crescita verde ha chiaramente dominato il processo decisionale con gli ordini del giorno delle Nazioni Unite, dell'Unione Europea e in numerosi paesi partendo dal presupposto che il disaccoppiamento delle pressioni ambientali dal prodotto interno lordo (PIL) potrebbe consentire la crescita economica futura senza fine. Considerando ciò che è in gioco, è necessaria un'attenta valutazione per determinare se le basi scientifiche alla base di questa "ipotesi di disaccoppiamento" siano solide o meno. Questo rapporto esamina la letteratura empirica e teorica per valutare la validità di questa ipotesi. La conclusione è al tempo stesso straordinariamente chiara e che fa riflettere: non solo non ci sono prove empiriche a sostegno dell'esistenza di un disaccoppiamento della crescita economica dalle pressioni ambientali in qualsiasi punto vicino alla scala necessaria per affrontare la disgregazione ambientale, ma anche, e forse ancora più importante, tale disaccoppiamento sembra improbabile che accada in futuro. È urgente tracciare le conseguenze di questi risultati in termini di elaborazione delle politiche e allontanarsi con prudenza dal costante perseguimento della crescita economica nei paesi ad alto consumo. Più precisamente, le strategie politiche esistenti volte ad aumentare l'efficienza devono essere integrate dalla ricerca della sufficienza, ovvero la riduzione diretta della produzione economica in molti settori e la riduzione parallela dei consumi che insieme consentiranno la buona vita entro i limiti ecologici del pianeta. Secondo gli autori di questo rapporto e sulla base delle migliori prove scientifiche disponibili, solo tali strategie rispettano il "principio precauzionale" dell'UE, il principio secondo cui quando la posta in gioco è alta e gli esiti incerti, si dovrebbe sbagliare dal punto di vista della cautela .Il fatto che il disaccoppiamento da solo, cioè senza affrontare il problema della crescita economica, non sia stato e non sarà sufficiente a ridurre le pressioni ambientali nella misura necessaria non è un motivo per opporsi al disaccoppiamento (nel senso letterale di separare la curva dalle pressioni ambientali dalla curva del PIL) o le misure che raggiungono il disaccoppiamento - al contrario, senza molte di queste misure la situazione sarebbe molto peggiore. È un motivo di grande preoccupazione per l'attenzione prevalente dei responsabili politici sulla crescita verde, che si basa sul presupposto imperfetto che si possa ottenere un disaccoppiamento sufficiente attraverso una maggiore efficienza senza limitare la produzione e il consumo economici >>.

Un interessante commento lo si può trovare anche sulla Stampa[2] che titola :
<<Il mito della “crescita verde” porterà al collasso ecologico - Negli ultimi vent'anni abbiamo creduto di poter aumentare il PIL riducendo le emissioni. Non è successo e difficilmente accadrà in futuro, come dimostra l’ultimo rapporto dello European Enivronmental Bureau>>.

Dinanzi ad un cammino di decrescita, che viene posto come ineluttabile, molti interrogativi sorgono spontaneamente e qui di seguito se ne riportano soltanto alcuni:
1.       La decrescita è praticabile da singole comunità (nazionali) mentre altre permangono nello status quo?
2.       Le guerre commerciali (e non solo), già in atto o che si profilano in futuro, anche attraverso la massimizzazione della produzione interna e dell’export, minimizzando l’import e puntando alla crescita del PIL (parametro indiscutibile su cui gli ambienti finanziari valutano la solvibilità dei debiti pubblici accumulati) consentiranno mai l’adozione di un virtuoso, volontario e pacifico percorso di decrescita?
3.       Un simile percorso è a sua volta compatibile con la stabilità finanziaria dell’economia globale?
4.       Ammesso che un tale percorso possa essere intrapreso in maniera volontaria, pacifica ed autonoma, il lavoro potrà mantenere gli attuali livelli e essere retribuito in maniera tale da garantire la “sussistenza” di chi la decrescita l’adotta?
5.       Se un esempio concreto di adozione di un tale orientamento di decrescita non viene dalle grandi economie, è possibile che possa essere praticato dalle piccole economie?
6.       L’attuale apparato, non solo di capitalismo democratico, ma di diritto internazionale e diritti umani, potrà essere conservato senza derive verso l’impiego della forza (militare)?




[1] Si omette qui l’aggettivo “felice” – come in voga in taluni ambienti “manipolativi” - per rispetto all’umana intelligenza.

sabato 24 agosto 2019

BLOCKCHAIN E LE CRIPTOVALUTE BITCOIN E LIBRA


Negli ultimi tempi si è fatto un gran parlare di cripto-valute (Bitcoin e ora Libra, la valuta di Facebook) risultato della tecnologia Blockchain.
Oggi è stato depositato lo statuto a Ginevra di Libra, e di questo se ne è parlato come di un  guanto di sfida a Banche centrali e UE dopo che  "la criptovaluta del gigante dei social network, avrebbe attirato l'attenzione dell'antitrust europeo. L'indagine, in fase preliminare starebbe valutando l'impatto sulla concorrenza che potrebbe uscirne danneggiata."(vedasihttps://www.hwupgrade.it/news/web/facebook-libra-avrebbe-attirato-l-attenzione-dell-antitrust-europeo_83989.html)(https://www.repubblica.it/economia/2019/08/21/news/facebook_la_ue_mette_sotto_inchiesta_la_criptomoneta_libra-234062913/)
Si riporta qui di seguito la traduzione di un articolo in lingua inglese che fornisce una lettura di queste nuove tecnologie e cripto-valute.
Traduzione dall’Inglese del testo originale
English
Italiano
Facebook’s currency ensures blockchain is here to stay.

Blockchain isn’t just a new technology, it is a political disrupter that takes away the state’s monopoly on money. Try as they might, governments won’t be able to legislate it away.


By Clem Chambers – E&T Magazine of the Institution of Engineering and Technology -Volume 14 – Issue 7/8 August -September – 2019
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One thing about technology in the modern world is that you can’t uninvent it. Cryptocurrency is a genie out of the bottle and it is about to enter a new phase of expansion.
While the price has been flying up and, as I write, down, this has been because of the geopolitics: Iran and the US/China trade war. Where gold would have gone through the roof of the old days, the new go to asset for the fearful is bitcoin. Gold did manage a good rally; but the technology of the blockchain is fast augmenting the “barbarous” metal as “get out of dodge” money. In a world full of societies like Venezuela and Iran, situations like Hong Kong’s protests, and rolling trade rolling, the current highly regulated and penned financial system is desperate for liquid channels like cryptocurrency.

Some people say blockchain technology is no big deal and liken it to the simple programming concept of a “linked list”, where information is chained together. This, in many ways, is true, but it is the addition of encryption, networks and political layers that sets up blockchain as a powerhouse of disruption.

Engineers don’t often make things with direct application to politics. There are weapons, of course, but the main bridges, washing machines, railways and power grids, while having a massive impact on the day-by-day wellbeing of everyone, are not designed to disrupt the political status quo.
Blockchain, on the other hand, comes preloaded with political intent. The idea of decentralization has dramatic implication. Currency decentralization potentially inverts and certainly disrupts the power hierarchy we live under. In the current financial world of markets, resources flow up from the many to the few and the work flows down, kings ride white horses and are rich while peasants dig the soil and are poor. Centralization versus decentralization is a core historical dynamic. Romans versus barbarians, kings versus parliaments, totalitarian versus anarchists: local government versus central government, it’s a long-standing tension. Monopolies controlled by the centralists are levers of power; financial and political, since the beginning of history and money is a central one. Money is a lever; like the state monopoly in violence, and blockchains are about to take this monopoly away. This is by design; bitcoin is engineered as a currency to break this monopoly; the first billion-dollar use-case for blockchain technology.


Bitcoin emergence in 2017 was a cause of alarm across the world. A currency that can’t be debased or issued at will or magicked out of thin air; with many advantages over classic money, is a clear threat to the “droit du seigneur” that governments are accustomed to. It might not be too great a threat to a properly run economy, but in a country with all the economic and political pestilences of a large proportion of the globe, cryptocurrency is a basic threat to a kakistocracy’s stranglehold over resources.


Cryptocurrency has a whole ocean full of unknown unknowns but, like all the other weaponizable tools engineers create, once invented they will be wielded.

So welcome Facebook, a country with more users than the USA, the EU and China put together. Their currency is soon to be released and is called Libra. They’ve got buy-in a lot of big players who they have cut in on the deal. If they get it right, there will be a trillion dollars of Facebook Libra before you can say “privacy is dead”.
It will be a stable coin, meaning it will not jump around in relative value like bitcoin as it will be lashed to a basket of global currencies. This is apparently a good thing and any analyst trying to do a SWOT analysis (strengths, weaknesses, opportunities, threats) will probably note the opportunity and threats surfaces are continental in scale.

A new currency for a population of 2,3 billion people, a financial platform that knows more about you than you do, that prints its own money…is it a social network, is it a bank, is it a financial market?
What’s not to love? Or as the memes go, “What Could Possibly Go Wrong?”.

Just to make it yet more exciting. It is of course just the start. Google must follow, so must Amazon, so must Apple, so must Microsoft, whose “reward points” system look suspiciously like something that could develop in interesting directions.

Trillions of dollars in token currencies will spring up.
Some will say this monster will be banned by legislation but, in reality, this is not a real option. Vouchers can’t be banned.

Technology, while it may be massively disruptive, or perhaps because it is disruptive, always succeeds when it is more efficient. Cryptocurrencies/tokens are more efficient. When you tally up the costs of the financial system as we know it to-day, they are vast. For example, there are 40,000 tonnes of dollar bills alone in circulation, to give you an idea of the scale of costs.
Blockchain and cryptocurrency upend all this, in the same way the internet upended the media. Facebook’s Libra will be just the beginning of the beginning.

La valuta di Facebook conferma che Blockchain è qui per restarci.

Blockchain non è solo una nuova tecnologia, è un disgregatore politico che porta via il monopolio dello stato sul denaro. I governi non saranno in grado d’impedirlo per legge, prova come potrebbero.

Di Clem Chambers - Rivista E&T dell'Institution of Engineering and Technology -Volume 14 - Edizione 7/8 Agosto -Settembre – 2019
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Una cosa sulla tecnologia nel mondo moderno è che non puoi dis-inventarla. La cripto-valuta è un genio fuori dalla bottiglia e sta per entrare in una nuova fase di espansione.
Mentre il prezzo è volato in sù e, mentre scrivo, in giù, questo è stato a causa della geopolitica: Iran e guerra commerciale USA / Cina. Dove l'oro avrebbe oltrepassato il tetto dei vecchi tempi, il nuovo va tra gli asset perché il timoroso è il bitcoin. L'oro ha gestito un buon rally; ma la tecnologia della blockchain sta rapidamente aumentando il metallo "barbaro" come denaro "da schivare". In un mondo pieno di società come il Venezuela e l'Iran, situazioni come le proteste di Hong Kong e il rotolamento commerciale, l'attuale sistema finanziario altamente regolamentato e codificato è alla disperata ricerca di canali liquidi come la cripto-valuta.
Alcune persone dicono che la tecnologia blockchain non è un grosso problema e la paragonano al semplice concetto di programmazione di un "elenco collegato", in cui le informazioni sono concatenate insieme. Questo, per certi versi, è vero, ma è l'aggiunta di crittografia, reti e strati politici che fa della blockchain una centrale di disgregazione.
Gli ingegneri spesso non fanno cose per applicazione diretta alla politica. Le armi ci sono, ovviamente, ma i ponti principali, lavatrici, ferrovie e reti elettriche, pur avendo un impatto enorme sul benessere quotidiano di tutti, non sono progettate per interrompere lo status quo politico.
Blockchain, d'altra parte, viene precaricato con intento politico. L'idea del decentramento ha implicazioni drammatiche. Il decentramento valutario potenzialmente inverte e certamente interrompe la gerarchia di potere in cui viviamo. Nell'attuale mondo finanziario dei mercati, le risorse fluiscono in su da molti a pochi e il lavoro scorre in giù, i re cavalcano cavalli bianchi e sono ricchi mentre i contadini vangano il suolo e sono poveri. La centralizzazione contro il decentramento è una dinamica storica fondamentale. Romani contro barbari, re contro parlamenti, totalitari contro anarchici: governo locale contro governo centrale, è una tensione di vecchia data. I monopoli controllati dai centralisti sono leve del potere; finanziario e politico, sin dall'inizio della storia e il denaro ne è una fondamentale. Il denaro è una leva; come il monopolio di stato nella violenza[1], e le blockchain stanno per togliere via questo monopolio. Questo è per progetto; il bitcoin è progettato come una valuta per rompere questo monopolio; il primo caso d'uso da miliardi di dollari per la tecnologia blockchain.
L'emergere di bitcoin nel 2017 è stata una causa di allarme in tutto il mondo. Una valuta che non può essere svalutata o emessa a piacimento o per magia dal nulla; con molti vantaggi rispetto al denaro classico, è una chiara minaccia per il "droit du seigneur"[2] a cui i governi sono abituati. Potrebbe non essere una minaccia troppo grande per un'economia gestita correttamente, ma in un paese con tutte le pestilenze economiche e politiche di gran parte del globo, la cripto-valuta è una minaccia fondamentale per una kakistocrazia[3] strangolata sulle risorse.
La cripto-valuta ha un intero oceano pieno di incognite sconosciute ma, come tutti gli altri strumenti usabili come armi che gli ingegneri creano, una volta inventati verranno maneggiati.
Quindi benvenuti Facebook, un paese con più utenti di Stati Uniti, UE e Cina messi insieme. La loro valuta sarà presto emessa e si chiama Libra. Hanno riscosso un sacco di grandi giocatori che hanno aderito all'accordo. Se lo fanno bene, ci saranno trilioni di dollari nella Libra di Facebook prima che tu possa dire "la privacy è morta".
Sarà una moneta stabile, il che significa che non salterà in giro in termini di valore relativo come bitcoin in quanto sarà legata a un paniere di valute globali. Questa è apparentemente una buona cosa e qualsiasi analista che sta cercando di fare un'analisi SWOT (punti di forza, debolezza, opportunità, minacce) noterà probabilmente l'opportunità e le superfici delle minacce sono di dimensioni continentali.
Una nuova valuta per una popolazione di 2,3 miliardi di persone, una piattaforma finanziaria che sa di te più di te, che stampa i suoi soldi ... è un social network, è una banca, è un mercato finanziario?
Cosa non è da amare? O come dicono i Memi[4], "Che cosa potrebbe eventualmente andare storto?".
Solo per renderlo ancora più eccitante. Ovviamente è solo l'inizio. Google deve seguire, così come Amazon, così deve Apple, così deve Microsoft, il cui sistema di "punti premio" assomiglia sospettosamente a qualcosa che potrebbe svilupparsi in direzioni interessanti.
Trilioni di dollari in valute simboliche spunteranno.
Alcuni diranno che questo mostro sarà bandito dalla legislazione ma, in realtà, questa non è una vera opzione. I voucher non possono essere vietati.
La tecnologia, sebbene possa essere dirompente in modo massiccio, o forse perché è dirompente, riesce sempre quando è più efficiente. Le cripto-valute / token[5] sono più efficienti. Quando calcoli i costi del sistema finanziario come lo conosciamo oggi, sono enormi. Ad esempio, ci sono 40.000 tonnellate di banconote da solo in circolazione, per darti un'idea dell'entità dei costi.
Blockchain e cripto-valuta rovesciano tutto questo, allo stesso modo in cui Internet ha rovesciato i media. La Bilancia di Facebook sarà solo l'inizio dell'inizio.


La tecnologia è “neutrale”, può avere buoni impieghi o cattivi impieghi e se si tratta degli uni o degli altri lo si può comprendere solo dai risultati che produce.
Libra è un nome incoraggiante perché trae origine da “Bilancia”, simbolo di equilibrio e di giustizia. Ma, certamente, solo il nome non basta!
Il residuo di potere che resta nelle mani degli stati del nostro tempo ancora comprende certamente l'uso legittimo della forza ed è difficile credere che essi, in quanto stati, possano lasciarsi sminuire, minacciare o deprivare - proprio nel bel mezzo del diffondersi dei sovranismi - riguardo al potere di conio delle proprie valute senza porre reazione e provvedimento.
Dunque Bitcoin e Libra si pongono come ulteriori elementi di tensione e conflitto nel mondo globale o come strumenti di pacifica aggregazione di interessi comuni?


[1] La traduzione è letterale, ma qui ci si riferisce all’ ”Uso legittimo della Forza”.
[2] Signoraggio
[3] Si presuppone un termine dispregiativo per una élite
[4] In termini più specifici, un Meme sarebbe "un'unità auto-propagantesi" di evoluzione culturale, analoga a ciò che il gene è per la genetica, quindi un elemento di una cultura o civiltà trasmesso da mezzi non genetici, soprattutto per imitazione. La Memetica è la scienza che si occupa dello studio dei Memi.
[5] Per le quali è necessario un'autenticazione per l'effettuazione di operazioni online

venerdì 2 agosto 2019

COSTO DEL GAS PER UTENZA DOMESTICA - DATI RILEVABILI DA BOLLETTE - CONFRONTO CON ALTRI PAESI UE


COSTO DEL GAS PER UTENZA DOMESTICA (SERVIZIO DI TUTELA) - DATI RILEVABILI DA BOLLETTE (ENI GAS - Roma) NEL PERIODO 8/5/2019 – 27/6/2019


La consapevolezza del costo raggiunto dal gas naturale per usi domestici in Italia, non sembra molto diffusa tra gli utenti del sistema energetico nazionale, specie quelli di fascia sociale che godono della MAGGIOR TUTELA e di un consumo bimestrale modesto ( generalmente nella fascia di 50-100 metri cubi (smc.)).
I dati seguenti sono rilevati da bolletta nella zona di Roma per forniture ENI GAS nella fascia di MAGGIOR TUTELA:
- CONSUMO MEDIO MENSILE (UTENZA DOMESTICA) circa:    25 – 50smc.
- COSTO MEDIO UNITARIO DELLA MATERIA GAS NAT. circa:  0,37 €/smc.
- COSTO MEDIO UNITARIO IN BOLLETTA circa:                       1,07 €/smc.

INCIDENZA % MEDIA  DELLE VARIE COMPONENTI
INCIDENZA  MEDIA  IN €/smc.
SUL COSTO MEDIO UNITARIO IN BOLLETTA (fatto pari a 100)


MATERIA ENERGIA
34,5%
0,37
TRASPORTO E GESTIONE CONTATORE
27,5%
0,29
ONERI DI SISTEMA & ALTRE PARTITE
1,5%
0,02
IMPOSTE E IVA
36,5%
0,39
Totale
100%
1,07


Per un opportuno confronto a livello europeo, si riportano qui di seguito due grafici estratti dal Rapporto presentato da Federmanager nel 2019 in occasione di un convegno sul Piano Integrato Nazionale per l’Energia e il Clima (PNIEC).