L’EMPATIA UMANA CI DERIVA
DALL’EVOLUZIONE?
Un commento a :
E' certamente
lecito affermare l'opinione che una tendenza all’empatia ci derivi, in quanto
umani, dalla nostra evoluzione; ma sembra poco "scientifico" se non
ne vengono fornite le evidenze; a meno di non considerare l'
"evoluzionismo" una nuova "fede". Si rischia, quindi, che
resti solo una opinione, seppur autorevole e forse "ragionevole" per
altri versi di cui si dirà qui appresso. Per completezza, potrebbero essere
almeno considerate altre ipotesi, ivi incluse quelle afferenti a "qualità
innate" che possono trascendere la mera realtà fisica in cui viviamo, a
loro volta conseguenza di teorie "creazioniste" del mondo in cui
viviamo. Alla ricerca delle cause, la stessa teoria del big-bang sebbene “scientificamente
provata” sfocia poi nelle ipotesi cicliche dell'eterno ritorno, oppure nelle
fluttuazioni quantistiche del vuoto, ma anche in una ipotesi di "creatio ex nihilo" (forse quella
che constatò l’Abate Lemaitre quando derivò dalla teoria della Relatività
Generale le sue equazioni che sottopose ad Einstein per verifica e
ne ebbe risposta dal grande scienziato: “la sua fisica è corretta, ma
abominevole!”- Evidentemente, Einstein era all’epoca ancora ancorato a quell’idea
di universo immutabile che lo portò ad aggiungere la costante cosmologica nelle
sue equazioni della Relatività Generale). Inoltre, l'ipotesi di
"umani" come macchine biochimiche - dotate di libero arbitrio nelle
scelte, ma anche di "antenna" (apparati neuro-cerebrali) e quindi
eterodiretti attraverso il "bios", quell'anima
"imprinted" dal "Costruttore" (Il Calcolatore Centrale del
Sistema, ossia l'Archivio Akashico) al momento dell'uscita dalla
"fabbrica" - è anch'essa una ipotesi della New Age. Insomma,
ricondurre l'empatia umana all'evoluzione appare limitativo e poco scientifico.
Se poi volessimo intendere l'evoluzione in senso “teilhardiano” (da Teilhard de
Chardin), ossia che essa passa attraverso diversi stadi: dall’energia evolve in
materia, dalla materia evolve in biosfera, dalla biosfera (senziente e
pensante) evolve in noosfera (accumulando conoscenza), per giungere al suo
stadio finale in una fase “cristica" (che implica il dono di sé, ossia la propria
immolazione per gli altri!), allora dire che l’empatia ci derivi, in
quanto umani, dalla nostra evoluzione, sembra ragionevole. Ma, al tempo stesso
bisognerebbe ammettere che l'evoluzionismo è stato così integrato nelle ipotesi
creazioniste di origini cristiane ed ivi metabolizzato. Per cui Teilhard de
Chardin, nonostante le vicissitudini poco piacevoli cui era stato sottoposto
dalla stessa Chiesa, prima della sua riabilitazione, poteva ben sostenere “Christus
Vincit, Christus Regnat, Christus Imperat!”.