Questa figura qui sopra, che si trova a pag 144 del documento (un po' datato)
reperibile al seguente link
https://www.sipri.org/sites/default/files/files/books/SIPRI97AlBeWa/SIPRI97AlBeWa.pdf
, conferma in toto quanto sopra, evidenziando una tendenza di lungo periodo
appena trascorso. Perciò, in base al”trend” citato, si può affermare che fino a
quando non si troverà, aldilà del MOX, un utilizzo pacifico del plutonio,
attraverso una seria “Ricerca Nucleare”, non solo non utilizziamo tutta
l'energia nucleare disponibile per migliorare le condizioni di vita dei popoli
della Terra, ma li esponiamo, questi popoli, ad un aumento serio del rischio
sicurezza ( militare o semplicemente incidentale) e ad un possibile serio danno
ambientale. Questo può essere anche motivo di avversione di molti verso il
nucleare in generale, indistintamente (per fini militari o pacifici). Si
finisce, però, così per buttare l'acqua sporca con tutto il bambino, sviluppando
irrazionali posizioni antinucleari. Si può ritenere, quindi, che parlare di
Conversione Nucleare solo per HEU bomb grade (uranio arricchito per ordigni) sia
parlarne in modo molto parziale e limitativo, perché - tenuto conto dei rischi
connessi alla semplice detenzione del plutonio (morte immediata o cancro e
avvelenamento con 0,5 - 0,25 microgrammi inalati/ingeriti) - sembra prioritario
diminuire gli inventory di plutonio, piuttosto che solo diluire HEU per fini
pacifici, per andare poi a sbandierare un "disarmo che non c'è"; perché
conteggiato sul numero di ordigni smantellati, piuttosto che su la capacità
distruttiva (in Megatons) effettivamente eliminata. In un ambito dove il numero di
ordigni diminuiscono, ma aumenta la loro specifica capacità distruttiva, è
evidente che il disarmo è facile, quanto inutile; anzi offensivo, poiché
ridicolizza l'umana intelligenza, che bene fa a definirlo "un disarmo per non disarmare" veramente.
Potrà sembrare contraddittorio ai più, ma la verità è sempre stata e resta tuttora una sola: per perseguire i veri scopi del disarmo occorre avere consapevolezza che l'unica via pacifica per liberarsi del potenziale distruttivo delle bombe nucleari e del materiale fissile in generale è poterlo "bruciare" in reattori nucleari per produrre energia elettrica e calore per il teleriscaldamento. Ciò è vero anche nella prospettiva della fusione nucleare, tutt'altro che prossima, in alternativa alla fissione. A meno di velleità per conservare la potenza nucleare disponibile al fine di difendersi contro i grandi asteroidi o un ipotetico pericolo alieno; o più verosimilmente per un progetto egemonico mondiale.