L'orribile strage terroristica di Parigi, riconosciamolo, è
un colpo al cuore per tutti e forse ancora di più per quanti si impegnano a
favorire la coesistenza pacifica fondata sul valore della dignità umana e sul
rispetto positivo delle differenze.
Per le persone di fede questa crudeltà omicida è ancora più
dolorosa in quanto perpetrata in nome di Dio: può esserci profanazione più
grande del suo nome che abusarne per fare scempio della vita degli altri, ma
anche della propria?
Non sappiamo dove porterà questa spirale di violenza e di
morte, ma certamente non possiamo cedere alla disperazione, lasciandoci
contagiare da quella che ha già accecato i terroristi per i quali la
"Soluzione Finale" rassicurante consiste nell'eliminazione di
chiunque altro non si sottometta al loro dominio.
Mentre esprimiamo la nostra fraterna vicinanza ai
familiari ed agli amici delle vittime
innocenti ed a tutto il popolo francese, attraverso l'affetto e la preghiera,
ci impegniamo a proseguire nella nostra azione comune per la giustizia e la
pace.
La terribile minaccia alla pace rappresentata dall'ISIS
richiede interventi efficaci e proporzionati per mettere i terroristi in
condizione di non nuocere, ma occorre anche un ripensamento profondo sulle
cause remote e prossime che hanno reso possibile arrivare a tanto. Ricostruire
su basi più giuste le relazioni internazionali non solo in Medio Oriente è la
via maestra per invertire la tendenza ad una guerra senza fine.
Ogni persona di buona volontà può dare il suo contributo affinché
la Paura non prenda il possesso definitivo nei nostri cuori e nelle nostre
menti con tutto il carico di violenza e distruzione che essa inevitabilmente
comporta.
14 Novembre 2015
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