martedì 16 maggio 2023

Quando la Verità ha difficoltà a sopravvivere non resta che l'Opinione?

Proprio oggi (11 - Aprile -2023) è apparso sull'ANSA un articolo dal titolo: "L’IA e la fine dell’epoca di San Tommaso, non  basta (più) vedere per credere" dove si prende in esame: "Cosa cambia e cosa fare in un mondo dove le intelligenze artificiali generative consentono di manipolare, orientare o confondere l’opinione pubblica creando immagini false e clonando voci".(vedasi https://www.ansa.it/osservatorio_intelligenza_artificiale/notizie/societa/2023/04/08/lia-e-la-fine-dellepoca-di-san-tommaso-non-basta-vedere-per-credere_12458be3-b360-48f7-bc46-1d850780358a.html)

Si può dare per scontato che l'Uomo del nostro tempo è già del tutto "condizionato" dall'apparato informativo virtuale in cui è immerso, senza poter avere via alternative per un "discernimento"?

Insomma, non basta più "toccare, ascoltare" o "vedere per credere" e "ficcare le dita nelle piaghe"? Lo scrupolo per la Verità che avrebbe dovuto testimoniare portò Tommaso Apostolo a fare questo personalmente. 

Ma oggi è ancora possibile avere una tale esperienza diretta per farsi un'idea di cosa accade nel mondo  li fuori? Di certo, non solo le occasioni, ma le probabilità per il singolo, già molto basse all'epoca della polis greca, di poter essere testimone diretto di eventi significativi, rilevanti per lui, sono divenute oggi praticamente nulle. Di certo, il solo racconto di prima mano con qualche evidenza mostrata dal "testimone diretto", anche quando raccontato in buona fede, può distorcere la verità, specie se decontestualizzato! Anzi più sono i passaggi del racconto e delle evidenze dall'originario testimone che li ha raccolti, e che li lascia fluire di mano in mano, più la distorsione può aumentare sino a divenire favola o legenda. La realtà  di una situazione, fatto o dato, non raccolta personalmente nel Mondo, può essere verità solo per il testimone originario che, peraltro, ha un suo proprio apparato percettivo, naturale sede delle prime eventuali possibili distorsioni. Figurarsi quindi nel mondo virtuale di oggi, da cui siamo costretti ad attingere "informazioni e cultura", quale può essere il grado di veridicità, ammesso che ve ne sia uno che si possa misurare, senza aver opportunamente eseguito un preventivo controllo su appositi "siti di verifica", messi gentilmente a disposizione da diversi utenti o gestori di reti, che presumibilmente tra un po' si attrezzeranno per rilasciare  pure un certificato di garanzia "pro veritate", per essere più credibili ed impeccabili nel fornire un "pubblico servizio"!  

Un modo diverso per sottolineare ancora una volta  una perturbante caratteristica che stigmatizza il nostro tempo, affetto dalla "scomparsa della verità"; almeno quella  oggettiva. Infatti, se si prova ad investigare su ogni fatto o aspetto, in particolare quelli che caratterizzano la nostra società, la verità cercata sembra presentarsi molto spesso in forme soggettive, duali e contrapposte, al punto che ci si interroga se sia mai possibile un discernimento con metodo “scientifico” che vada oltre l’ipotesi di verità soggettivamente percepita. Ciò accade in modo particolare se si usa il web a fini di ricerca e verifica di fatti, dati e/o situazioni. Ora, in questo articolo dell'ANSA preso a riferimento, sembra scontato che la tanto discussa "intelligenza artificiale", associata alle altre tecnologie informatiche ormai disponibili, possa con successo manipolare a piacimento immagini, dati, informazioni, video e presentare "informazioni" manipolate a fini ben determinati, dietro i quali e ancora difficile credere che ci sia solo l'IA e non ci sia una "umana intelligenza", o se si vuole una "umana stupidità", con i pregi o difetti tipici del genere umano. Se invece fossimo per caso giunti ad uno stadio dove l'IA è già in grado di decidere da sé i fini e parallelamente si ritenesse che possano essere i fini a far decidere ciò che è verità o ciò che non lo è, allora sarebbe ora di far calare il sipario sul teatrino mediatico ove si celebra quotidianamente la farsa che va sotto il nome di "pubblica informazione", divenuta "bancarella sul mercato" dove ciascuno vende e acquista l'informazione che più gli aggrada!

Ma qui di seguito  si tratta di "fakes" prodotte dall'AI, oppure di argomenti sottoposti alla pubblica attenzione per una riflessione allargata in un determinato gruppo di persone? Le immagini ed i grafici forniti hanno un significato auto-evidente aldilà di ogni possibile commento, che pure è riportato di seguito insieme alle immagini. Non resta che avvertire l'eventuale lettore che nessuna verifica è stata fatta sulla veridicità di tali dati ed informazioni. 
Insomma, come dire che tutto ciò che segue potrebbe essere vero, ma non vi è stata verifica e quindi non vi è certezza! 



 

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