venerdì 21 giugno 2024

Big Data Analysis ed Esperimenti Sociali possibili attraverso i Social Media

Big Data Analysis ed Esperimenti Sociali possibili attraverso i Social Media

 I big data sono un’enorme quantità di dati che vengono generati da dispositivi connessi e applicazioni digitali. Le aziende cercano di trarre vantaggio da questi dati sviluppando le loro capacità legate all’analisi dei big data (BDA). Tuttavia, la questione della proprietà dei dati è cruciale, poiché i dati sono immagazzinati in data lake e utilizzati per scopi precedentemente sconosciuti.

 Un data lake è un repository centralizzato che immagazzina e processa grandi volumi di dati nella loro forma originale. Questi dati possono provenire da varie fonti e includere copie grezze dei dati di sistema, dati dai sensori, dati sociali e altro ancora. La caratteristica chiave di un data lake è la sua capacità di accogliere tutti i tipi di dati, da quelli strutturati (come tabelle di database e fogli Excel) a quelli semi-strutturati (come file XML e pagine web) e non strutturati (come immagini, file audio e tweet), senza compromettere la fedeltà dei dati. I file di dati sono generalmente suddivisi in zone di stoccaggio: grezzi, puliti e curati, per consentire a diversi utenti di utilizzare i dati nelle loro diverse forme per soddisfare le loro esigenze. I data lake forniscono una coerenza di base dei dati per una varietà di applicazioni, supportando analisi di big data, apprendimento automatico, analisi predittiva e altre forme di azione intelligente.

Ecco alcuni aspetti importanti su cui riflettere riguardanti i big data:

Proprietà dei dati: La proprietà dei dati riguarda i diritti e le responsabilità fondamentali relativi ai dati. È un aspetto critico nell’ambito dei BDA.

 Tipi di proprietà dei dati:

-        .  Proprietà dei dati: Riguarda chi possiede i dati stessi.

-         Proprietà della piattaforma dati: Si riferisce a chi gestisce l’infrastruttura (come i data lake) in cui i dati risiedono.

-          Proprietà del prodotto dati: Riguarda chi crea valore dai dati attraverso analisi e applicazioni.

Finalità dell’analisi dei big data:

-          Migliorare processi e prodotti esistenti.

-          Sviluppare nuovi modelli di business basati sui dati.

-          Consentire l’esplorazione e l’esperimento con i dati per l’innovazione.

Si da per scontato, ed è opportuno verificare, che esista un’etica al riguardo, nota anche semplicemente come etica dei dati, riguarda la sistematizzazione, la difesa e la raccomandazione di concetti di condotta corretta o scorretta in relazione ai dati, in particolare ai dati personali. Con l’aumento esponenziale della quantità e della qualità dei dati dall’alba di Internet, è fondamentale considerare gli aspetti etici della gestione dei dati. Questo include questioni come l’uso di dati di partenza sbilanciati, le violazioni della privacy e la ricerca del ritorno sull’investimento a breve termine a tutti i costi.

Occorre inoltre ricordare che attraverso i social media possono essere condotti esperimenti sociali, come il social lasing, che sollevano importanti questioni etiche e legali.

La teoria del social lasing[1], sviluppata dal Prof. Andrei Khrennikov, scienziato riconosciuto a livello globale, è un’interessante area di ricerca che collega la fisica quantistica al comportamento sociale. Tuttavia, al momento, non possiamo considerarla una teoria scientifica consolidata (e questo implica la necessità di dover sperimentare con i social media, poiché una teoria senza verifiche sperimentali, sebbene desunta e supportata matematicamente non può essere ancora considerata propriamente Scienza). Vediamo alcuni punti chiave:

Concetto di Social Lasing: Secondo questa teoria, i social atoms (analoghi ai fotoni nei laser) possono interagire attraverso infons (eccitazioni del campo di informazione sociale quantistica). Questo processo potrebbe portare a un “lasing sociale”, simile al lasing nei laser fisici.

Infons e Social Energy: Gli infons portano energia sociale e contengono informazioni di comunicazione. L’idea è che i social atoms possano raggiungere uno stato di inversione di popolazione (simile al concetto di popolazione inversion nel laser) grazie agli infons.

Verifiche Sperimentali: Al momento, non ci sono prove sperimentali solide che confermino il social lasing. La teoria è ancora in fase di sviluppo e richiede ulteriori ricerche e test empirici.

Applicazioni e Implicazioni: La teoria del social lasing potrebbe avere implicazioni interessanti per la comprensione dei processi sociali, ma è ancora oggetto di dibattito e studio.

In sintesi, mentre la teoria del social lasing è affascinante, dobbiamo attendere ulteriori verifiche sperimentali per stabilirne la validità scientifica.

E’ pertanto opportuno riaffermare i seguenti concetti riguardanti i social media:

Consenso informato: La maggior parte delle leggi richiede il consenso informato per la partecipazione a esperimenti o ricerche. Se gli utenti dei social media non sono consapevoli dell’esperimento e non hanno dato il loro consenso specifico, ciò potrebbe violare le normative sulla privacy e l’etica della ricerca.

Trasparenza: La trasparenza è fondamentale. Gli esperimenti sociali dovrebbero essere condotti in modo da informare chiaramente i partecipanti su ciò che sta accadendo e ottenere il loro consenso esplicito.

Leggi locali e internazionali: Le leggi variano da paese a paese. Tuttavia, molte giurisdizioni hanno leggi sulla privacy e la protezione dei dati che richiedono il rispetto del consenso e la trasparenza.

Etica e responsabilità: Anche se qualcosa è legale, ciò non significa necessariamente che sia eticamente accettabile. Le aziende e i ricercatori dovrebbero considerare l’impatto sociale e morale delle loro azioni.

In sintesi, l’esperimento sociale - sui social media - senza consenso informato potrebbe essere illegale e sicuramente solleva preoccupazioni etiche. È importante rispettare i diritti e la privacy degli utenti dei social media.

Ecco alcuni esempi del passato di esperimenti sociali controversi che hanno suscitato dibattiti e preoccupazioni:

L’Effetto Halo: Questo esperimento ha dimostrato che le valutazioni globali su una persona (ad esempio, la sua simpatia) influenzano anche i giudizi su tratti specifici (come l’intelligenza). È noto anche come “principio del bello è buono” o “stereotipo dell’attrattività fisica”.

Dissonanza Cognitiva: Questo esperimento esplora il disagio mentale che le persone provano quando cercano di mantenere due credenze conflittuali nella loro mente. Per risolvere questo disagio, le persone modificano i loro pensieri per allinearli con una delle credenze in conflitto e respingono l’altra.

Esperimento della Grotta dei Ladri: Questo studio ha esaminato come pregiudizi e conflitti emergono tra due gruppi di ragazzi. Ha evidenziato come i gruppi sviluppino naturalmente le proprie culture, strutture di status e confini, entrando poi in conflitto tra loro. La chiave per la riconciliazione è stata la focalizzazione su obiettivi superiori che vanno oltre i confini del gruppo stesso.

L’Esperimento della Prigione di Stanford: Condotto per esplorare come le persone reagirebbero a essere prigioniere o guardie carcerarie, ha rivelato come individui ordinari e sani potrebbero comportarsi crudelmente come guardie di prigione in determinate situazioni, anche se ciò andava contro la loro personalità.

Questi esperimenti hanno contribuito alla nostra comprensione della psicologia sociale, ma hanno anche sollevato importanti questioni etiche e morali.

Ma sembra opportuno richiamare in questo contesto l'esperimento sul conformismo sociale condotto da un gruppo di controllo sul singolo (o singolo gruppo) nell'identificazione di una scelta duale (bianco/nero) fino a contraddire l'evidenza che un gruppo di controllo invece afferma (bianco quando in realtà è nero) può rientrare tra essi, visto gli effetti di condizionamento produce.

L’esperimento a cui ci si riferisce qui è noto come l’esperimento di Asch sul conformismo sociale. Solomon Asch, psicologo sociale, condusse questo studio negli anni '50 per esaminare come la pressione del gruppo influenzasse la percezione individuale. Ecco come funzionava:

Partecipanti: Asch coinvolse un gruppo di partecipanti (di solito otto) e li mise insieme in una stanza.

Stimoli visivi: Mostrò loro una serie di tre segmenti di lunghezza diversa e chiese loro di indicare quale di essi fosse della stessa lunghezza di un segmento standard.

Influenza del gruppo: Tuttavia, gli altri partecipanti erano in realtà complici dell’esperimento e davano risposte errate in modo deliberato. Ad esempio, se il segmento era chiaramente nero, il gruppo affermava che fosse bianco.

Risultati: Il 75% dei partecipanti si adeguò almeno una volta alle risposte errate del gruppo. In termini assoluti, i partecipanti diedero risposte palesemente errate nel 32% dei casi, mentre senza la pressione del gruppo, le risposte esatte salivano al 98%.

Questo esperimento dimostra come la conformità sociale possa influenzare la percezione individuale, portando le persone a cambiare idea o a negare l’evidenza oggettiva a causa della pressione del gruppo.

Ora immaginiamo tutto ciò praticato sui social media e cerchiamo di prefigurare cosa può succedere.

 

(Il presente post è stato realizzato con l’ausilio di Copilot di Microsoft Edge)


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