I giornali di oggi ci raccontano dell'allarme lanciato da Hollande : la Francia è in emergenza economica ed è necessario un piano economico di 2 miliardi di euro per la disoccupazione. C'è da chiedersi che cosa dovrebbe fare, allora, l'Italia allo stesso riguardo. La flessibilità può essere essa stessa un concetto "flessibile"? Cioè, in certe occasioni si può applicare la flessibilità in un modo e in certe altre in un altro modo; o ancora peggio, per taluni deve implicare certe condizioni e per altri tutt'altre condizioni? Questi interrogativi sono particolarmente importanti quando si parla di flessibilità a livello europeo. Sempre più e sempre a più persone sembra che i pesi e le misure, quando si parla di Europa, seguano "assetti variabili" a seconda degli interlocutori e delle circostanze. L'Italia, che ha sposato da sempre l'idea di una Europa Unita, è stata e rimane non solo un paese fondatore, ma anche uno dei paesi più europeisti nonostante le attuali condizioni molto difficili da un un punto di vista sociale, economico e finanziario e sta cercando di convivere con una situazione in cui il proprio settore manifatturiero ha subito una irreparabile perdita (si stima oltre il 40%) tale che solo una vera e propria guerra avrebbe potuto fare peggio.
I sondaggi difficilmente possono costituire una corretta rappresentazione della realtà, ciononostante la società moderna sembra non poterne fare a meno per prendere decisioni importanti e testare la pubblica opinione.
I sondaggi sono quasi sempre affetti da una componente propagandistica ed elettorale, che tenta di spingere l'opinione pubblica in una determinata direzione. Ma, quando il trend che essi mostrano afferisce al lungo periodo e non è proprio basato su dati del tutto "inventati" allora una qualche verità tali sondaggi, in qualche modo necessariamente la mostrano.
Proviamo a guardare questi tre grafici che fanno parte di un sondaggio sul tema GLI ITALIANI E L'EUROPA: EURO E UNIONE EUROPEA condotto da "Demos & Pi per La Repubblica" nel Dicembre 2015(vedi il link seguente: http://www.demos.it/a01216.php?ref=HRER2-2) :
UNA CONCLUSIONE DI BUON SENSO SEMBRA ESSERE LA SEGUENTE :
ATTENZIONE A "TIRARE LA CORDA", PERCHE' PRIMA DIVENTA "RIGIDA E INFLESSIBILE" E POI SI SPEZZA!
Osservando in silenzio e partecipando lontano dai clamori.
LAVORI PUBBLICATI (tra cui i seguenti:)
- LAVORI PUBBLICATI (tra cui i seguenti:)
- ANALISI DEI COSTI DI DECOMMISSIONING
- Le curve a "S" di un progetto e la funzione di Gompertz
- LA GESTIONE DEI CONTRATTI e Problematiche Attigue
- UNA VECCHIA TESI SULL'EUROPA
- AMBIENTE E SOCIETA' - Vol. 1
- AMBIENTE E SOCIETA' - VOL. 2
- STUDI DI CORRELAZIONE
- IPPC-BAT Linee Guida Aspetti Economici in Gazzetta Ufficiale
- Sostenibilità e Valori riconsiderando Simmel
- Solitarie riflessioni di un passante: frammenti di spirito del nostro tempo
- RIFLESSIONI PER UNA EVENTUALE RICERCA SULLA GENERALIZZABILITA' DEL CONCETTO DI COSTO TOTALE
- Spunti dalla MMT (Modern Monetary Theory), Congetture, Riflessioni e Proposte su Analogie tra Reti Elettriche e Reti Commerciali Internazionali, tra Generatori Elettrici e Generatori di PIL
- RICONOSCIMENTI :
- ENEL
- Ass. Ambiente e Società
- Regione Pelion (Grecia)
- Ass. NUCLEAR for PEACE
- Ass. CIVILTA' dell'AMORE (2017)
- Ass. CIVILTA' dell'AMORE (2021)
- Certificazione AICE - ICEC in TCM (Total Cost Management)- ALBO N°107 - Lazio
- Certificato Quinquennale AICE-ICEC
- Riconoscimento Ministeriale IEng (UK)
lunedì 18 gennaio 2016
QUANTA FLESSIBILITA' E' NECESSARIA?
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