La forza della Verità sfora sempre i confini dello spazio e del tempo. Rendere testimonianza alla Verità è obbligo morale. Finalmente siamo giunti al riconoscimento della realtà, anche se non giungerà mai da alcuno un telegramma di scuse al Popolo Italiano e al tempo stesso di congratulazioni per il riconoscimento finalmente avvenuto.
Bene sintetizza l'articolo del Sole 24 Ore :
"i risultati sugli “Honorable States” hanno inaspettatamente messo in luce che il debito pubblico dell’Italia è tra i più sostenibili nel lungo termine, aspetto tutto sommato non secondario nella querelle europea (di Marco Fortis - Il Sole 24 Ore - leggi su http://24o.it/ObKTG4)"
http://www.ilsole24ore.com/art/commenti-e-idee/2016-02-26/debito-pagella-tedesca-che-promuove-l-italia-073632.shtml?newComment=true#comments
Osservando in silenzio e partecipando lontano dai clamori.
LAVORI PUBBLICATI (tra cui i seguenti:)
- LAVORI PUBBLICATI (tra cui i seguenti:)
- ANALISI DEI COSTI DI DECOMMISSIONING
- Le curve a "S" di un progetto e la funzione di Gompertz
- LA GESTIONE DEI CONTRATTI e Problematiche Attigue
- UNA VECCHIA TESI SULL'EUROPA
- AMBIENTE E SOCIETA' - Vol. 1
- AMBIENTE E SOCIETA' - VOL. 2
- STUDI DI CORRELAZIONE
- IPPC-BAT Linee Guida Aspetti Economici in Gazzetta Ufficiale
- Sostenibilità e Valori riconsiderando Simmel
- Solitarie riflessioni di un passante: frammenti di spirito del nostro tempo
- RIFLESSIONI PER UNA EVENTUALE RICERCA SULLA GENERALIZZABILITA' DEL CONCETTO DI COSTO TOTALE
- Spunti dalla MMT (Modern Monetary Theory), Congetture, Riflessioni e Proposte su Analogie tra Reti Elettriche e Reti Commerciali Internazionali, tra Generatori Elettrici e Generatori di PIL
- RICONOSCIMENTI :
- ENEL
- Ass. Ambiente e Società
- Regione Pelion (Grecia)
- Ass. NUCLEAR for PEACE
- Ass. CIVILTA' dell'AMORE (2017)
- Ass. CIVILTA' dell'AMORE (2021)
- Certificazione AICE - ICEC in TCM (Total Cost Management)- ALBO N°107 - Lazio
- Certificato Quinquennale AICE-ICEC
- Riconoscimento Ministeriale IEng (UK)
venerdì 26 febbraio 2016
Debito pubblico, così la pagella tedesca promuove l’Italia
giovedì 25 febbraio 2016
PER CONSERVARNE MEMORIA
Contro la frenata dell’economia servono elicotteri carichi di denaro
UN ARTICOLO DEL FINANCIAL TIMES TRADOTTO E RIPRESO DAL SOLE 24 OREhttp://www.ilsole24ore.com/art/economia/2016-02-24/contro-frenata-dell-economia-servono-elicotteri-carichi-denaro-160925.shtml?uuid=ACEhj9aChttp://
sabato 20 febbraio 2016
Da articoli di stampa : Gran Bretagna avrà "uno statuto speciale" in Europa
Gli elettori britannici saranno chiamati a votare il 23 giugno per il referendum sulla permanenza o meno del Regno Unito nell'Ue e se non sarà BREXIT, la Gran Bretagna avrà una sorta di "nuovo status speciale" all'interno del Club dei 28 che gli consentirà - tra l'altro - di "non fare mai parte del superstato europeo" e né mai di "un esercito europeo". La sterlina era stata già avvedutamente conservata sin dall'inizio dell'Euro.
Secondo Osborne, dall'intesa siglata ieri la Gran Bretagna "ha preso il meglio dei due mondi":"Abbiamo i benefici del libero scambio senza i costi dell'Eurozona - ha dichiarato alla Bbc - , abbiamo i benefici della libertà di circolazione e di lavoro, potendo affrontare la cultura del niente in cambio del welfare. Abbiamo la sicurezza di essere all'interno dell'Unione Europea senza essere legati da una unione più stretta".
Secondo Osborne, dall'intesa siglata ieri la Gran Bretagna "ha preso il meglio dei due mondi":"Abbiamo i benefici del libero scambio senza i costi dell'Eurozona - ha dichiarato alla Bbc - , abbiamo i benefici della libertà di circolazione e di lavoro, potendo affrontare la cultura del niente in cambio del welfare. Abbiamo la sicurezza di essere all'interno dell'Unione Europea senza essere legati da una unione più stretta".
martedì 16 febbraio 2016
Repubblica :"Gli stipendi italiani sono i peggiori in Europa" - Qualcuno potrebbe dire "vale per chi lo stipendio ce l'ha"!
Un'indagine Willis Towers Watson su 15 economie continentali pone il paese all'ultimo posto per i salari d'ingresso con 27mila euro, e all'11° sulle retribuzioni intermedie a 71mila euro. Domina ancora la Svizzera, il Regno Unito insidia i paesi scandinavi
http://www.repubblica.it/economia/finanza/2016/02/16/news/stipendi_italiani_peggiori_in_europa-133548488/?ref=HRLV-6
Commento:
Le reali differenze non sono esattamente visibili nelle tabelle riportate nell'articolo. Per averne l'esatta nozione occorrerebbe riportare almeno due ulteriori elementi, ovvero:
1) la tassazione per fasce di reddito (o quantomeno un valore medio di confronto) quando si tratta di stipendi lordi e quindi includenti gli oneri sociali (previdenza, tasse, etc.);
2) il costo della vita dei singoli paesi (o quantomeno un valore medio di confronto).
Ci si aspetterebbe che il primo punto gioca contro gli stipendi italiani (cioè li dovrebbe attenuarli ancor di più), mentre il secondo punto gioca a favore (cioè dovrebbe ridurre le differenze nella maggior parte dei casi).
Per la verità, nel testo dell'articolo si parla di questi due fattori, che sembra siano già stati inclusi nel confronto, ma non si ha evidenza di come e quanto essi giochino.
In ogni caso il confronto con gli anni passati ci dice che siamo sempre li dove eravamo, quindi la situazione è "stabile"!
http://www.repubblica.it/economia/finanza/2016/02/16/news/stipendi_italiani_peggiori_in_europa-133548488/?ref=HRLV-6
Commento:
Le reali differenze non sono esattamente visibili nelle tabelle riportate nell'articolo. Per averne l'esatta nozione occorrerebbe riportare almeno due ulteriori elementi, ovvero:
1) la tassazione per fasce di reddito (o quantomeno un valore medio di confronto) quando si tratta di stipendi lordi e quindi includenti gli oneri sociali (previdenza, tasse, etc.);
2) il costo della vita dei singoli paesi (o quantomeno un valore medio di confronto).
Ci si aspetterebbe che il primo punto gioca contro gli stipendi italiani (cioè li dovrebbe attenuarli ancor di più), mentre il secondo punto gioca a favore (cioè dovrebbe ridurre le differenze nella maggior parte dei casi).
Per la verità, nel testo dell'articolo si parla di questi due fattori, che sembra siano già stati inclusi nel confronto, ma non si ha evidenza di come e quanto essi giochino.
In ogni caso il confronto con gli anni passati ci dice che siamo sempre li dove eravamo, quindi la situazione è "stabile"!
PAESE | Retribuzione (euro) | Classifica 2015 | Classifica 2014 |
---|---|---|---|
SVIZZERA | 83.600 | 1 | 1 |
DANIMARCA | 51.400 | 2 | 2 |
LUSSEMBURGO | 47.900 | 3 | 3 |
GERMANIA | 47.000 | 4 | 5 |
NORVEGIA | 45.800 | 5 | 4 |
BELGIO | 44.200 | 6 | 6 |
AUSTRIA | 40.300 | 7 | 7 |
OLANDA | 37.400 | 8 | 8 |
FINLANDIA | 36.500 | 9 | 10 |
SVEZIA | 35.800 | 10 | 9 |
IRLANDA | 33.900 | 11 | 11 |
REGNO UNITO | 33.600 | 12 | 13 |
FRANCIA | 33.400 | 13 | 12 |
SPAGNA | 30.700 | 14 | 14 |
ITALIA | 27.400 | 15 | 15 |
MIDDLE MANAGER | |||
PAESE | Retribuzione (euro) | Classifica 2015 | Classifica 2014 |
SVIZZERA | 144.400 | 1 | 1 |
LUSSEMBURGO | 98.500 | 2 | 2 |
GERMANIA | 90.000 | 3 | 3 |
REGNO UNITO | 88.500 | 4 | 7 |
DANIMARCA | 85.800 | 5 | 4 |
BELGIO | 83.000 | 6 | 5 |
NORVEGIA | 81.200 | 7 | 6 |
OLANDA | 78.000 | 8 | 8 |
AUSTRIA | 77.900 | 9 | 9 |
IRLANDA | 74.800 | 10 | 10 |
ITALIA | 70.900 | 11 | 12 |
FRANCIA | 70.700 | 12 | 11 |
SVEZIA | 68.300 | 13 | 13 |
FINLANDIA | 64.100 | 14 | 14 |
SPAGNA | 62.600 | 15 | 15 |
LA RIPRESA-TRE DIVERSI ARGOMENTI : DURERA?
«In questi ultimi otto anni le politiche di sviluppo fatte in Usa da Obama sono state giuste, quelle fatte dall'Europa - ha sottolineato il premier - sono state sbagliate, questo continente negli ultimi mesi è fermo» e «l'austerity ha messo a rischio il futuro dei giovani, servono risposte coraggiose». (Il Sole 24 Ore - leggi su http://24o.it/e7Ckom)
http://24o.it/e7Ckom
Boom a dicembre per le assunzioni a tempo indeterminato con gli sgravi contributivi previsti dalla legge di stabilità per il 2015: nel mese, infatti, si legge nell'Osservatorio sul precariato Inps, le assunzioni con l'incentivo sono state 272.512, oltre il doppio di novembre. Nell'intero anno le assunzioni con gli sgravi sono state 1.442.725,
http://www.ansa.it/sito/notizie/economia/2016/02/16/lavoro-764.129-nuovi-contratti-a-tempo-indeterminato-nel-2015_e3d186ae-ab98-4bf5-864e-6d98f44bd737.html
http://www.ansa.it/sito/notizie/economia/2016/02/16/lavoro-764.129-nuovi-contratti-a-tempo-indeterminato-nel-2015_e3d186ae-ab98-4bf5-864e-6d98f44bd737.html Il made in Italy cresce anche a dicembre e per la prima volta nella storia, grazie al traino degli Stati Uniti, sfonda in un anno la soglia dei 400 miliardi di euro (413,7). Il 2015 si chiude tuttavia senza troppo entusiasmo, con un calo di oltre due punti su base mensile, legato soprattutto alla frenata Ue. Su base tendenziale c’è invece una crescita del 3% ( di Luca Orlando - Il Sole 24 Ore - leggi su http://24o.it/yJbqKB)
http://24o.it/yJbqKB
http://24o.it/e7Ckom
Boom a dicembre per le assunzioni a tempo indeterminato con gli sgravi contributivi previsti dalla legge di stabilità per il 2015: nel mese, infatti, si legge nell'Osservatorio sul precariato Inps, le assunzioni con l'incentivo sono state 272.512, oltre il doppio di novembre. Nell'intero anno le assunzioni con gli sgravi sono state 1.442.725,
http://www.ansa.it/sito/notizie/economia/2016/02/16/lavoro-764.129-nuovi-contratti-a-tempo-indeterminato-nel-2015_e3d186ae-ab98-4bf5-864e-6d98f44bd737.html
http://www.ansa.it/sito/notizie/economia/2016/02/16/lavoro-764.129-nuovi-contratti-a-tempo-indeterminato-nel-2015_e3d186ae-ab98-4bf5-864e-6d98f44bd737.html Il made in Italy cresce anche a dicembre e per la prima volta nella storia, grazie al traino degli Stati Uniti, sfonda in un anno la soglia dei 400 miliardi di euro (413,7). Il 2015 si chiude tuttavia senza troppo entusiasmo, con un calo di oltre due punti su base mensile, legato soprattutto alla frenata Ue. Su base tendenziale c’è invece una crescita del 3% ( di Luca Orlando - Il Sole 24 Ore - leggi su http://24o.it/yJbqKB)
http://24o.it/yJbqKB
venerdì 12 febbraio 2016
IL FUTURO DEI VINTI
Ringraziamo il Giornale online "In Terris" che ha voluto dar spazio anche alla nostra voce:
http://www.interris.it/2016/02/12/85647/intervento/85647.html
http://www.interris.it/2016/02/12/85647/intervento/85647.html
giovedì 11 febbraio 2016
RECENTI DATI SIGNIFICATIVI DEL MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
Nei giorni scorsi è apparso un documento del 6/2/2016 come rimando allegato in qualche articolo di stampa che illustrava dati molto interessanti sotto forma di una presentazione che porta il logo del MEF (Ministero dell'Economia e delle Finanze) e dello Stato Italiano.Il titolo del documento è "CLASSE DEMOCRATICA - Scuola di Formazione Politica del PD" - Se ne deduce che la "lezione alla Classe Democratica" è evidentemente del Prof.Pier Carlo Padoan, visto che il suo nome compare sul frontespesizio della presentazione. Data l'autorevolezza del documento proveniente da un importante Ministero e da un autorevole Ministro, è sembrato utile - vista la significatività dei dati ivi contenuti, specie quelli riguardanti il debito in Europa e l'impatto degli interventi pubblici sui sistemi bancari e finanziari in Europa nel 2014 - conservarne memoria in questo blog e mettere in ogni momento il documento a disposizione per eventuali valutazioni; vedi al seguente link:
https://drive.google.com/drive/folders/0ByLf7ezstqYHb1FnUFNaTll4Tm8
Mentre sulla limitazione della crescita del debito pubblico la prestazione dell'Italia appare di "estrema tenuta" rispetto a molti altri importanti paesi europei, la cosa che veramente stupisce è il limitato intervento pubblico in Italia sui sistemi bancari e finanziari nel 2014.
Proprio ieri un articolo del Sole 24 Ore
http://www.ilsole24ore.com/art/mondo/2016-02-10/banche-ue-arriva-l-ok-schema-italiano-la-gestione-sofferenze-121849.shtml?uuid=ACSiVPRC
annunciava che lo schema italiano per la gestione delle sofferenze bancarie non è da considerarsi nell'ambito degli aiuti di stato. Ciononostante l'attacco speculativo in atto nel sistema borsistico e in quello italiano in particolare, scatenato proprio dalle sofferenze bancarie, continua a procedere senza posa, quasi si trattasse di un "attacco" altrove stabilito e a prescindere dalla veridicità delle cause che lo possano aver determinato.
E' una tipica azione finanziaria speculativa dei nostri tempi?
https://drive.google.com/drive/folders/0ByLf7ezstqYHb1FnUFNaTll4Tm8
Mentre sulla limitazione della crescita del debito pubblico la prestazione dell'Italia appare di "estrema tenuta" rispetto a molti altri importanti paesi europei, la cosa che veramente stupisce è il limitato intervento pubblico in Italia sui sistemi bancari e finanziari nel 2014.
Proprio ieri un articolo del Sole 24 Ore
http://www.ilsole24ore.com/art/mondo/2016-02-10/banche-ue-arriva-l-ok-schema-italiano-la-gestione-sofferenze-121849.shtml?uuid=ACSiVPRC
annunciava che lo schema italiano per la gestione delle sofferenze bancarie non è da considerarsi nell'ambito degli aiuti di stato. Ciononostante l'attacco speculativo in atto nel sistema borsistico e in quello italiano in particolare, scatenato proprio dalle sofferenze bancarie, continua a procedere senza posa, quasi si trattasse di un "attacco" altrove stabilito e a prescindere dalla veridicità delle cause che lo possano aver determinato.
E' una tipica azione finanziaria speculativa dei nostri tempi?
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Dati MEF,
Finanza,
Sofferenze bancarie
mercoledì 10 febbraio 2016
RECENTI DATI SUL DEBITO PUBBLICO IN EUROPA BASE 2007=100
Fissando al 2007 la base 100 si colgono elementi significativi sulla crescita più recente del debito in Europa.
Si fa rilevare che se l'Italia avesse mantenuto costantemente il 3% di deficit sul bilancio statale (secondo le regole europee nel periodo di riferimento), il debito sarebbe cresciuto fino a quasi il 127%, che è un valore sostanzialmente non molto dissimile da 133%. Tutto ciò a conferma che la crisi motivata dall'eccesso di debito nel caso dell'Italia non aveva ragione di essere, specialmente difronte ad una performance italiana che rispetto ad altri stati europei, come mostra il grafico qui sotto, è di tipo "quasi-tedesco". L'unica spiegazione che si può dare, quindi, è che "vuolsi così colà dove si puote ciò che si vuole e più non dimandar!".
Si fa rilevare che se l'Italia avesse mantenuto costantemente il 3% di deficit sul bilancio statale (secondo le regole europee nel periodo di riferimento), il debito sarebbe cresciuto fino a quasi il 127%, che è un valore sostanzialmente non molto dissimile da 133%. Tutto ciò a conferma che la crisi motivata dall'eccesso di debito nel caso dell'Italia non aveva ragione di essere, specialmente difronte ad una performance italiana che rispetto ad altri stati europei, come mostra il grafico qui sotto, è di tipo "quasi-tedesco". L'unica spiegazione che si può dare, quindi, è che "vuolsi così colà dove si puote ciò che si vuole e più non dimandar!".
domenica 7 febbraio 2016
Due opere di studio, riflessione e divulgazione del pensiero cristiano in occasione del Giubileo della Misericordia : alcuni interrogativi.
Tra le celebrazioni del Giubileo della Misericordia sono
fiorite opere di studio, riflessione e divulgazione del pensiero cristiano. Su
due, tra esse, si è avuta l’opportunità di soffermare l’attenzione:
1) “Il
Vangelo di Francesco” di Fr. Donato Petti (Direttore della Rivista Lasalliana e
Provinciale dei Fratelli delle Scuole Cristiane) - DUEA Editore – Milano, che
porta anche il sottotitolo “Vivere giorno per giorno il Vangelo con il Papa”. Si
tratta di un’opera che a partire dall’inizio del Giubileo straordinario della
Misericordia (8/12/2015 – Festività dell’Immacolata Concezione) riporta per
ciascun giorno, e fino al 20/11/2016, brani e insegnamenti del Vangelo e delle
Sacre Scritture in generale, commentati e spiegati con parole e riflessioni di
Papa Francesco, che con la sua semplicità ed efficacia propone e sottolinea a
tutti i cristiani come la nobiltà e il potere divino si manifestino in realtà
attraverso il perdono e la misericordia, espressione del Suo amore infinito. Il
volume offre al cristiano di oggi uno strumento di ulteriore spirituale comunione
quotidiana attraverso la riflessione su insegnamenti ben incentrati intorno ai temi
giubilari.
2) “Il
Vangelo della Misericordia” di Mons. Lorenzo Leuzzi (Direttore Ufficio per la
Pastorale Universitaria e Presidente Commissione Regionale per il Servizio
della Salute della C.E.L.) – Libreria Editrice Vaticana, che porta anche il
sottotitolo “Per un nuovo sviluppo globale”. In perfetta continuità con la
precedente opera "Dall'Evangelii Nuntiandi all'Evangelii Gaudium"
offre innumerevoli occasioni di riflessione che permettono di immegersi in
questo nuovo, breve ma profondo saggio dell’insegnamento di Mons. Leuzzi. Il
messaggio è chiaro, il Vangelo della Misericordia non è per sé, ma per gli
altri ed il dono più grande è collaborare da “costruttori” con il Risorto per
sopperire, in spirito di carità e attraverso la progettualità, a quell'orfananza
presente nel mondo di oggi che si esprime in logoramento esistenziale.
a. Nel
corso della lettura sembra cogliere la conferma che “costruttori” si diviene
non per auto-candidatura, ma per grazia e chiamata, perché è Lui che sceglie
noi e non viceversa ed a molti di noi Egli ha già assegnato più umili missioni
- nell'ambito della famiglia, della società e tra coloro che ci sono più
prossimi - missioni che spesso sono incompatibili con un ruolo di
"costruttori" che vada oltre quello evidente già ricevuto. In tali
circostanze la naturale pulsione umana a voler "essere di più" non
potrebbe rivelarsi come colpevole rifiuto di una "diversa chiamata"
nell'economia della salvezza stabilita da Colui che quella chiamata ci
assegna?
b. La
vocazione ad essere costruttori e consapevoli collaboratori del Risorto, sebbene
configuri una posizione elitaria nella Grazia, non potrebbe essere letta come sminuizione di quegli umili destini, ma
essenziali destini, che in semplicità, eppure in modo autentico, accolgono la
propria condizione umana in vista di una promessa di salvezza? L'accettazione e
il ringraziamento per una più umile condizione ricevuta, accolta e
vissuta consapevolmente nella società e nella Chiesa, può trasformarsi in
elemento di staticità e marginalità nella storia, in quella storia in cui Egli
ha deciso di manifestarsi ed essere presente per tutti, specie per gli umili ed
i peccatori?
c. Essere
“costruttori” non implica avvicinarsi ad una visione di un certo Cristianesimo
Riformato (per es, Calvinista), secondo cui una progettualità svincolata da
valori terreni, ma di fatto attuata attraverso di essi (per es. il profitto
finalizzato al reinvestimento) per la costruzione del mondo, riconosce il
beneficio sociale dell'accumulazione utilizzata efficientemente in termini
tutt'altro che auto-gratificativi? Questo se da un lato è propositivo per il
dialogo ecumenico, dall’altro non significa riproporre un modello suscettibile
di abusi e deviazioni – già avvenuti di fatto nella realtà - che hanno condotto
alla situazione di crisi che stiamo vivendo?
d. In
che modo il cristiano di oggi che si ponesse tali interrogativi in maniera
sincera, ma in solitudine, può trovare risposte?
giovedì 4 febbraio 2016
Crescita record dei salari reali in Germania – Un’occasione in più per riflettere.
Una particolare
riflessione e attenzione dovrebbero meritarla alcuni spunti qui trattati, che
non hanno pretesa di esaustività, né di
esattezza, il cui scopo è invece quello di una sorta di tentativo di “ragionamento
pubblicato per discussione”.
Mentre da noi i temi
che durante questi anni di crisi hanno tanto infiammato, ed infiammano tuttora
gli animi, sono stati quelli :
-
della sovranità monetaria ceduta a un
progetto europeo incompiuto (stati senza moneta ed Europa senza uno stato),
-
della introduzione dei capitali privati
nel fondo salva stati,
-
del fiscal compact e della crisi finanziaria,
-
del pareggio di bilancio in
costituzione,
al contrario in
Germania, il silenzioso vantaggio competitivo, conquistato sui differenziali di
inflazione rispetto agli altri paesi europei, dopo aver prodotto inusitati
saldi attivi nel commercio con l’estero, ha premiato ancora una volta questo
paese che ha fatto del rigore la propria e l’altrui disciplina in Europa.
Infatti, i giornali annunciano (vedi ad esempio:
che oggi si registra una
crescita record dei salari reali - mai così alta da un quarto di secolo – in un
momento in cui il paese deve far fronte a un milione di profughi.
Ma non basta, perché accanto
all’aumento di salari e stipendi, i prezzi al consumo nel peggiore dei casi restano
invariati, e la previdenza/assistenza ai disoccupati è definita da alcuni “quasi
alla maniera danese”, mentre si riduce il lavoro precario e quello dei mini job.
Perciò, in taluni commenti alla notizia
si ritrova il dubbio che forse "uber alles" lo siano veramente ;
sicuramente lo sono nella disciplina e nell’astenersi dal praticare aumenti di prezzi ingiustificati, ovvero
aumenti che non siano determinati da una significativa variazione dei costi
piuttosto che da un’arbitraria pulsione (come spesso da noi avviene!) ad
espandere i margini di profitto senza altra giustificata motivazione.
Per spiegare meglio ciò
che qui s’intende conviene fare un passo indietro nel tempo e riferirsi ai
parametri di Maastricht : inflazione
< 3% e rapporto deficit/pil < 3% .
Per non suscitare sospetti
in coloro che fossero “diversamente schierati” (e per esempio convinti che sia
tutto e solo causato della finanza) e convincerli della serietà del tentativo
di ragionamento, conviene riferirsi soprattutto alla Teoria Monetaria Moderna
(MMT) , alle sue tesi e algoritmi rigorosi, che vedono nel pareggio di bilancio
in costituzione una condanna alla mancanza di crescita e alla stagnazione, che
vedono nel deficit l'immissione di ricchezza da parte dello stato verso i privati e nel surplus di bilancio
ricchezza che lo stato ritira dai mercati. Tutto ciò, comunque, nella
consapevolezza che la ricchezza vera la produce l'intrapresa e non la finanza,
che al più ridistribuisce, o per meglio
dire, rastrella e reimpiega, soprattutto speculativamente, la ricchezza
prodotta dall'intrapresa. Insomma, un tentativo di ragionamento nella
consapevolezza e nella condivisione che la ricchezza vera non la produce la
carta stampata in forma di moneta o
quella creata attraverso forme derivate, ma soltanto il lavoro e la creatività
dell'uomo, delle comunità e delle nazioni cui essi appartengono.
In un momento in cui
3,5 miliardi di persone vivono a livelli di sussistenza con 2 dollari al giorno
- spingendo gli aspetti demografici in campi problematici attraverso l’incremento, ogni anno, di
ulteriori 60-80 milioni di poveri di cui solo 15 milioni riescono a trovare uno
sbocco attraverso le migrazioni, la decisione di porre un freno al debito
pubblico - che nell’immediato arricchisce, ma nel lungo termine espone al
fallimento - bisogna riconoscerla come una “politica” che può avere un risvolto
umanitario. Infatti, essa permette ad altri popoli che non l’ hanno mai
praticata, o perlomeno non l’hanno praticata in modo ricorrente, di utilizzare la
politica del debito pubblico come strumento di sviluppo per un periodo pur
lungo, ma limitato.
Detto ciò, torniamo ai
citati parametri di Maastricht : inflazione
< 3% e rapporto deficit/pil < 3% .
Sembra lecito presupporre che ponendo il limite del 3% sul deficit (secondo MMT
ricchezza immessa dallo stato verso i privati) e al tempo stesso il limite di
3% sull’inflazione, in un paese che per 10 anni si fosse sempre tenuto nell’intorno
di tutti e due questi valori (talvolta sforandoli di poco o talvolta non
raggiungendoli di poco) la ricchezza immessa dallo stato verso i privati
sarebbe stata in “termini reali” praticamente “nulla”. Diversa sarebbe stata
invece la sorte di un paese dove pur immettendo lo stato attraverso, il deficit,
il 3% (del pil) di ricchezza verso i privati, l’inflazione fosse stata tenuta bassa
nell’intorno dello 0,2% (per esempio attraverso una sorta di “patto sociale” tra
cittadini, imprese, commercianti, professionisti, etc. a non aumentare i prezzi
arbitrariamente). Infatti, in tal modo, ogni anno la ricchezza privata, grazie
al deficit sarebbe cresciuta in termini reali del
(3% - 0,2%) = 2,8% del
pil,
e in 10 anni il pil
sarebbe cresciuto di circa il
[(1+2,8%)10-
1]·100 = 32% circa.
Stimando intorno a circa
800 miliardi il pil italiano, e a 60 milioni la popolazione, in pratica ogni
Italiano ha perso ogni anno, in media, un possibile aumento di ricchezza reale di
373 euro e quindi 3730 euro in un periodo di 10 anni. Un nucleo familiare di 4 persone avrebbe avuto l'opportunità di accrescere il proprio reddito reale di circa 15 mila euro nel periodo, cifra tutt'altro che irrilevante.
Ovviamente possiamo
solo presupporre che le nostre istituzioni conoscano molto bene questi problemi,
sebbene resti da verificare se dall’introduzione dei vincoli di Maastricht le
politiche da loro messe in atto fossero tese all’obiettivo di massimizzare “il
bene comune della nazione”. Di certo la situazione attuale, di fatto, dimostra
che le politiche adottate, prescindendo dagli orientamenti politici dei governi
in carica che si sono succeduti, non hanno prodotto questi risultati, come
invece è avvenuto in Germania. Quali ne siano le cause richiederebbe un’analisi
storico, economica e sociale del nostro paese dall’entrata nell’euro.
In ogni caso, sembra si
possa affermare che mentre in Germania una sorta di patto sociale, tacito o
espresso, sia stato mantenuto nel corpo sociale della nazione ed abbia prodotto
risultati efficaci, visti i traguardi ivi raggiunti, da noi un simile patto
sociale non è stato attuato e reso efficace, forse per carenze istituzionali,
ma forse e più probabilmente per atteggiamento pseudo-individualista della
cittadinanza e del corpo sociale in generale. Da questo punto di vista, quindi,
l’ “uber alles” può avere un suo senso e quindi, lealmente : chapeau ai Tedeschi!
Se il tentativo di
ragionamento mostrerà serie “falle”, altrettanto lealmente non ci sarà difficoltà
ad ammetterlo e riconoscerlo.
mercoledì 3 febbraio 2016
NUOVI METODI PER RISOLVERE I PROBLEMI AMBIENTALI E I PROBLEMI DEMOGRAFICI ?
Smog, l'europarlamento raddoppia i limiti di emissioni per le auto
Con pochi voti di scarto, approvata la modifica del regolamento sugli ossidi di azoto, i precursori delle polveri sottili. Socialisti e verdi si sono opposti ma hanno perso
di ANTONIO CIANCIULLOvedi
http://www.repubblica.it/ambiente/2016/02/03/news/smog_l_europarlamento_raddoppia_i_limiti_respireremo_il_doppio_di_inquinanti-132649773/?ref=HRER1-1
Commento:
Viviamo in un mondo in crisi, inquinato, difficile e soggetto ad una evoluzione complessa e dagli esiti sconosciuti. Il problema non è politico (tra verdi, socialisti, popolari o altro), ma solo di buon senso. In Italia si sono chiusi, in nome dell'ambiente, progetti di grandi centrali a carbone (vedi per es. Porto Tolle) già avviati e cantierizzati, con danno di aziende, comunità locali e cittadini; si dovranno smantellare impianti termoelettrici non ancora ammortizzati, con grave danno del settore elettrico e difficoltà che si riverseranno sulle tariffe elettriche nazionali. Invece arriva a sorpresa una decisione dell'europarlamento che lascia perplessi, anche per le conseguenze che potrebbe avere per la salute umana. E' un cambiamento di atteggiamento e di direzione? Lo sforzo non dovrebbe essere quello di spingere sulla ricerca e sull'innovazione per risolvere il problema delle emissioni, piuttosto che cambiare le norme dettate in periodi antecedenti "non sospetti"? Siamo proprio certi che con la "trazione su strada a combustibili fossili" si sono raggiunti limiti tecnologici non migliorabili? Eppure, se così fosse, perché non incentivare le auto elettriche?
Il vecchio limite "euro 6" comportava già 80 milligrammi di ossidi di azoto (NOx) per ogni chilometro. Ciò significa che con la più moderna tecnologia dopo un viaggio di 1000 km si immettono nell'ambiente 80 grammi di NOx. Con i nuovi limiti approvati questi grammi saranno 168.
Il vecchio limite "euro 6" comportava già 80 milligrammi di ossidi di azoto (NOx) per ogni chilometro. Ciò significa che con la più moderna tecnologia dopo un viaggio di 1000 km si immettono nell'ambiente 80 grammi di NOx. Con i nuovi limiti approvati questi grammi saranno 168.
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