Tra le celebrazioni del Giubileo della Misericordia sono
fiorite opere di studio, riflessione e divulgazione del pensiero cristiano. Su
due, tra esse, si è avuta l’opportunità di soffermare l’attenzione:
1) “Il
Vangelo di Francesco” di Fr. Donato Petti (Direttore della Rivista Lasalliana e
Provinciale dei Fratelli delle Scuole Cristiane) - DUEA Editore – Milano, che
porta anche il sottotitolo “Vivere giorno per giorno il Vangelo con il Papa”. Si
tratta di un’opera che a partire dall’inizio del Giubileo straordinario della
Misericordia (8/12/2015 – Festività dell’Immacolata Concezione) riporta per
ciascun giorno, e fino al 20/11/2016, brani e insegnamenti del Vangelo e delle
Sacre Scritture in generale, commentati e spiegati con parole e riflessioni di
Papa Francesco, che con la sua semplicità ed efficacia propone e sottolinea a
tutti i cristiani come la nobiltà e il potere divino si manifestino in realtà
attraverso il perdono e la misericordia, espressione del Suo amore infinito. Il
volume offre al cristiano di oggi uno strumento di ulteriore spirituale comunione
quotidiana attraverso la riflessione su insegnamenti ben incentrati intorno ai temi
giubilari.
2) “Il
Vangelo della Misericordia” di Mons. Lorenzo Leuzzi (Direttore Ufficio per la
Pastorale Universitaria e Presidente Commissione Regionale per il Servizio
della Salute della C.E.L.) – Libreria Editrice Vaticana, che porta anche il
sottotitolo “Per un nuovo sviluppo globale”. In perfetta continuità con la
precedente opera "Dall'Evangelii Nuntiandi all'Evangelii Gaudium"
offre innumerevoli occasioni di riflessione che permettono di immegersi in
questo nuovo, breve ma profondo saggio dell’insegnamento di Mons. Leuzzi. Il
messaggio è chiaro, il Vangelo della Misericordia non è per sé, ma per gli
altri ed il dono più grande è collaborare da “costruttori” con il Risorto per
sopperire, in spirito di carità e attraverso la progettualità, a quell'orfananza
presente nel mondo di oggi che si esprime in logoramento esistenziale.
a. Nel
corso della lettura sembra cogliere la conferma che “costruttori” si diviene
non per auto-candidatura, ma per grazia e chiamata, perché è Lui che sceglie
noi e non viceversa ed a molti di noi Egli ha già assegnato più umili missioni
- nell'ambito della famiglia, della società e tra coloro che ci sono più
prossimi - missioni che spesso sono incompatibili con un ruolo di
"costruttori" che vada oltre quello evidente già ricevuto. In tali
circostanze la naturale pulsione umana a voler "essere di più" non
potrebbe rivelarsi come colpevole rifiuto di una "diversa chiamata"
nell'economia della salvezza stabilita da Colui che quella chiamata ci
assegna?
b. La
vocazione ad essere costruttori e consapevoli collaboratori del Risorto, sebbene
configuri una posizione elitaria nella Grazia, non potrebbe essere letta come sminuizione di quegli umili destini, ma
essenziali destini, che in semplicità, eppure in modo autentico, accolgono la
propria condizione umana in vista di una promessa di salvezza? L'accettazione e
il ringraziamento per una più umile condizione ricevuta, accolta e
vissuta consapevolmente nella società e nella Chiesa, può trasformarsi in
elemento di staticità e marginalità nella storia, in quella storia in cui Egli
ha deciso di manifestarsi ed essere presente per tutti, specie per gli umili ed
i peccatori?
c. Essere
“costruttori” non implica avvicinarsi ad una visione di un certo Cristianesimo
Riformato (per es, Calvinista), secondo cui una progettualità svincolata da
valori terreni, ma di fatto attuata attraverso di essi (per es. il profitto
finalizzato al reinvestimento) per la costruzione del mondo, riconosce il
beneficio sociale dell'accumulazione utilizzata efficientemente in termini
tutt'altro che auto-gratificativi? Questo se da un lato è propositivo per il
dialogo ecumenico, dall’altro non significa riproporre un modello suscettibile
di abusi e deviazioni – già avvenuti di fatto nella realtà - che hanno condotto
alla situazione di crisi che stiamo vivendo?
d. In
che modo il cristiano di oggi che si ponesse tali interrogativi in maniera
sincera, ma in solitudine, può trovare risposte?
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