20 aprile 2016
In vista della cerimonia di firma dell'accordo di Parigi che si terrà presso la sede delle Nazioni Unite
il 22 aprile 2016, noi leader religiosi e spirituali ci troviamo uniti per sollecitare tutti i capi di Stato a
firmare e ratificare tempestivamente l'accordo di Parigi.
La cura per la Terra è una nostra comune responsabilità. Ognuno di noi ha la "responsabilità
morale di agire", così come efficacemente affermato nell’Enciclica Laudato SI’ Papa Francesco e
nelle dichiarazioni sui cambiamenti climatici rilasciate da buddisti, cristiani, indù, musulmani, sikh
e altri leader religiosi. Il pianeta ha già superato i livelli di sicurezza di emissione di gas serra
nell'atmosfera. Se questi livelli non verranno rapidamente ridotti, si rischia di generare impatti
irreversibili che mettono a grave rischio centinaia di milioni di vite, di tutte le specie. Le sfide che ci
attendono richiedono onestà e coraggio e noi tutti dobbiamo agire per ridurre le emissioni.
L'umanità si trova a un punto di svolta cruciale. Noi, come rappresentanti di comunità religiose,
riconosciamo che è necessario iniziare una transizione dai combustibili fossili inquinanti verso fonti
pulite di energia rinnovabile. È chiaro che alle persone si chiede di compiere significativi
cambiamenti nello stile di vita. Dobbiamo impegnarci per scelte alternative alla cultura del
consumismo, che risulta così distruttiva per noi e per il nostro pianeta.
Il consenso senza precedenti che ha condotto all'adozione dell'accordo di Parigi, accolto con
favore dalle comunità religiose di tutto il mondo, ha aperto una nuova strada verso un'economia
globale resiliente e a basse emissioni di carbonio. La collaborazione globale di tutte le nazioni è la
prova che i nostri valori condivisi sono di gran lunga più forti di tutte le differenze che ci dividono.
Ciò dimostra che il senso di responsabilità collettiva condivisa da tutte le nazioni è molto più
potente dell'incoscienza e dell'avidità di pochi.
Siamo uniti nel sostenere una piena e ambiziosa attuazione dell'accordo di Parigi e di tutte le
decisioni adottate in occasione della COP 21. Per raggiungere l'obiettivo di 1.5 C°, i governi devono
accelerare l'azione per il clima prima del 2020 e aumentare notevolmente il livello di ambizione
dei contributi futuri definiti a livello nazionale, convertendoli rapidamente in politiche locali, leggi
e programmi. Questi impegni devono essere definiti aumentando i livelli indicati nelle tabelle di
marcia nazionali relative alle modalità di trasformazione delle nostre società ed economie entro il
2050, e integrarli in piani di sviluppo nazionali concreti. Riconosciamo l'importanza del
raggiungimento del livello di picco delle emissioni globali entro il 2020, la rapida eliminazione
graduale di tutti i sussidi ai combustibili fossili e una transizione al 100 per cento verso l’energia
rinnovabile entro il 2050. Infine, per le questioni attinenti l'adattamento, le perdite e danni subiti
dalle comunità più vulnerabili, segnaliamo che sono necessari ulteriori progressi in termini di
risorse finanziare, in modo da aiutare i paesi più poveri a essere maggiormente resilienti agli
impatti climatici, e a sostenere tutte le popolazioni nella trasformazione verso un futuro sicuro a
zero emissioni di carbonio.
I cambiamenti climatici costituiscono per la nostra famiglia umana la possibilità di intraprendere
un percorso di rinnovamento spirituale con una maggiore consapevolezza ed azione ecologica.
Ogni azione per proteggere e prendersi cura di tutti gli esseri viventi, ci connette gli uni agli altri,
approfondendo la dimensione spirituale delle nostre vite. Dobbiamo riflettere sulla vera natura
della nostra interrelazione con la Terra. Non si tratta di una risorsa da sfruttare secondo la nostra
volontà ma di un’eredità sacra. Uniti nella speranza condivisa che nasce dalla fede, noi, firmatari
della dichiarazione, crediamo che il fine, il desiderio e la volontà di prendersi cura della Terra e di
tutti gli esseri viventi potranno diventare e diventeranno azione concreta dal momento che i nostri
leader politici ratificheranno le promesse fatte a Parigi - e quindi agiranno a tutela di questa
generazione e di tutte quelle a venire.
Per questi motivi:
Sollecitiamo i governi a firmare, ratificare, attuare rapidamente l'accordo di Parigi e
aumentare gli impegni di riduzione delle emissioni, in linea con il mantenimento
dell'aumento della temperatura globale a 1.5 C° al di sopra dei livelli pre-industriali;
Insistiamo su una rapida riduzione delle emissioni con picco massimo entro il 2020, al fine
di mantenere il limite 1.5 C° a portata di mano;
Sosteniamo fortemente la necessità di assicurare maggiori flussi di finanziamento, in
particolare per l'adattamento, le perdite e i danni subiti dalle comunità più vulnerabili e
povere;
Sollecitiamo l'eliminazione progressiva di tutti i sussidi ai combustibili fossili e la transizione
dai combustibili fossili al 100 percento di energie rinnovabili entro il 2050;
Incoraggiamo i membri delle comunità religiose a ridurre le emissioni nelle proprie
abitazioni, luoghi di lavoro e centri di culto, e a dimostrare solidarietà con le comunità già
colpite dai cambiamenti climatici;
Chiediamo il disinvestimento dai combustibili fossili e il conseguente reinvestimento in
fonti rinnovabili, anche all'interno delle nostre comunità.