http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2017-02-12/interessi-debito-calo-record-17-miliardi-2012--104112.shtml?uuid=AEMRLTU
COMMENTO:
Dopo la "cura dello spread" (a livelli >> 500 punti) ricevuta dall'Italia nel 2011-2012 è stato "relativamente semplice" un trend in diminuzione dello spread stesso e quindi degli interessi sul debito pubblico. Oggi vediamo che lo spread tende a risalire (da quota 90-100, dov'è stato a lungo) e si è collocato quasi stabilmente da qualche settimana nell'intorno di 190-200 e le previsioni che si formulano per il futuro non sono tra le più rosee. Chi pensasse di poter utilizzare queste economie per incrementare la spesa (o anche, nel migliore dei casi, gli investimenti pubblici) avrebbe dalla sua parte l'evidenza della crisi, della disoccupazione e anche della povertà dilagante nel Paese? Probabilmente si,.....ma, se le previsioni non sono confortanti, non converrebbe un fondo che attinga da economie correnti in periodo di "grassa" per "impieghi" che vadano ad "onorare" il ripagamento degli interessi sul debito in periodi di "magra"? Ne varrebbe la credibilità internazionale del Paese (e forse un calo dello spread!), visto che da qualche anno "i mercati" intonano in coro l'inno dell'elevato debito pubblico e della necessità della sua riduzione, visto che l'Italia è oggettivamente a circa il 135% del suo PIL.
La media europea di indebitamento - ultimamente spinta in su proprio dai più intonati nel coro - è salita nel frattempo intorno al 90%.
Piuttosto che tenere un Paese continuamente in scacco da parte di "becchini" in attesa del "funerale" (default), per una cura definitiva della "malattia italiana" (che, però, chi può imita a dovere!) si potrebbe ricorrere - e non sarebbe una novità - ad un prelievo forzoso da parte dello Stato pari al (135%-90%)=45% del PIL per ridurre il debito pubblico in una sola soluzione. Un tale prelievo corrisponderebbe all'incirca al 10% della ricchezza privata degli italiani calcolata pari a 9 mila miliardi. Sarebbe una bella operazione che farebbe felici molti in Europa. Ma il vero dubbio è se tutto ciò risolverebbe definitivamente la questione e "l'accanimento terapeutico" nei confronti di questo Paese, che nessuno sembrerebbe voler "far morire" e che tutti vogliono in vita ma - come ormai sembra - per drenargli quanto riesce a produrre nonostante le difficoltà continue e cavillose "cure" cui è sottoposto. Una operazione di tale genere - "perequazione europea" sui patrimoni piuttosto che sulla "produzione e sulla capacità di esportazione" - non sarebbe comunque l'ennesima riprova della Teoria Monetaria Moderna che vede nel deficit e nel debito il rilascio da parte di uno Stato di ricchezza verso i suoi cittadini e al contrario nel surplus e nella riduzione del debito il ritiro di ricchezza dal settore privato?
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