Per il governo dell'azienda, da Elton Mayo (1920) e dalla successiva Scuola delle Relazioni Umane si è passati al Management Motivazionale e da questo a quello per Obiettivi. Avevamo pensato di aver raggiunto risultati importanti nella gestione e nella psicologia aziendale ed evidentemente non avevamo ben compreso dove si stava andando. Infatti, l'azienda di oggi conferma di essere orientata verso il Management della Paura. Al premio Nobel Krugman, che lo aveva anticipato qualche anno fa in forma del tutto generale con un articolo sul NYT dal titolo "Economia della Paura", si è fatto fatica a credergli (vedi http://www.associazioneambientesocieta.it/as/index.php/Tematiche-Socio-Economico-Politiche/economia-della-paura.html). Ma, la lezione tenuta all'Università LUISS di Roma da Starace, Amministratore Delegato dell'Enel) - uno dei più importanti amministratori di aziende pubbliche in Italia - conferma una tendenza preoccupante.
Il video della lezione di Starace (che peraltro ha prodotto interrogazioni parlamentari) ha fatto il giro dei social media ed è reperibile al link https://www.youtube.com/watch?v=Eo0lx7AZsJY.
Proprio alla Luiss, università che forma la classe dirigente, i giovani "bene" destinati alla Confindustria e ai consigli d’amministrazione di domani, ( al 42′.40 del video) Starace ha risposto
alla domanda sul cambiamento dicendo: “Innanzitutto ci vuole un gruppo di
persone convinte su quest’aspetto. Basta un manipolo di cambiatori. Poi vanno
individuati i gangli di controllo dell’organizzazione che si vuole cambiare. E
bisogna distruggere, distruggere fisicamente questi centri di potere. Per
farlo, ci vogliono i cambiatori che vanno infilati lì dentro, dando a essi una
visibilità sproporzionata rispetto al loro status aziendale, creando quindi
malessere all’interno del ganglo dell’organizzazione che si vuole distruggere.
Appena questo malessere diventa sufficientemente manifesto, si colpiscono le
persone opposte al cambiamento, e questa cosa va fatta nella maniera più
plateale possibile, sicché da ispirare paura o esempi positivi nel resto
dell’organizzazione. Questa cosa va fatta velocemente, con decisione, senza
requie. Dopo pochi mesi l’organizzazione capisce, perché alla gente non piace
soffrire. Quando capiscono che la strada è un’altra, tutto sommato si
convincono miracolosamente e vanno tutti lì. È facile”.
Starace non ha fatto altro che raccontare "innocentemente" ciò che è successo (e succederà ancora) nei processi di cambiamento (per es. liberalizzazioni e privatizzazioni - che l'Enel ha sperimentato!). La metodica è invariante, specie se si tratta di pubblica azienda.
In forma del tutto anonima, è riportato qui di seguito uno dei commenti che circola tra ex-Enel e pensionati "sindacalizzati" che ancora detengono una discreta parte delle azioni Enel e a cui Starace dovrebbe essere più "attento":
"Il recente intervento alla LUISS dell' A.D. dell'Enel Starace, appare di inusitata gravità per il suo contenuto diretto deliberatamente a creare un clima di terrore nel management e nel personale ai vari livelli come dimostrano le interrogazioni parlamentari già presentate al riguardo. E' anche evidente che la posizione espressa dall' A.D. Starace solleva evidenti problemi di democrazia sindacale, tanto più che lo stesso sta già ponendo in essere nell'azienda il suo intento, come tale ormai neppure più a livello meramente programmatico. E' parimenti evidente la gravità di tale programma di azione diretto ad abbattere radicalmente le attuali strutture manageriali che, oltretutto, è in totale contrapposizione con l'evoluzione delle più moderne organizzazioni di lavoro che si sono andate via via affermando su base scientifica e universitario alla cui "popolazione" era paradossalmente diretta la "lezione di Starace". E' noto infatti che non solo a livelli scientifico e dottrinario si sono sempre più affermati modelli "partecipativi" e "coinvolgenti" come quelli più idonei ad ottimizzare e responsabilizzare le odierne organizzazioni aziendali col definitivo ripudio dei vecchi modelli autoritaristici. A fronte della situazione di grave disagio e preoccupazione venutasi a determinare nel management, nei quadri, e nel restante personale della Società, è opportuno chiedere una tempestiva ed energica presa di posizione anche nei confronti del Governo oltre che della controparte al fine di porre un argine ed un efficace rimedio verso un programma di azione che sta sconvolgendo dirigenti e quadri con gravi ripercussioni nell'andamento della Società."
Ma, la metodica tracciata da Starace è anche prova dell'adesione ad un codice deontologico che è espressione delle "forze dominanti", dei "poteri forti" che decidono dei destini del mondo e per tale ragione - si perdoni il cinismo , lo si voglia o meno - ciò significa che l' "Uomo è destinato a crescere"!
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