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domenica 6 novembre 2016

"MATER ET MAGISTRA" PER IL POPOLO, INASCOLTATA NELLE STANZE DEI POTERI FORTI. LA CHIESA CATTOLICA ALLA TESTA DI UN MOVIMENTO POPOLARE INTERNAZIONALE?

" Si salvano le banche non gli uomini. Vergogna, è la bancarotta dell'umanità"
Questa è la dura condanna di ieri da parte del Papa espressa nell'incontro con i movimenti popolari internazionali ( vedasi http://www.repubblica.it/vaticano/2016/11/05/news/papa_migranti-151399553/ ).
Secondo il Pontefice :  "Se fallisce una banca appaiono somme scandalose per salvarla mentre il Mediterraneo è diventato un cimitero". 

Non si tratta di un fatto episodico, ma di una vera e propria azione strutturata che prende corpo nella scia della Dottrina Sociale della Chiesa; prima con la "Caritas in Veritate", poi seguita dalla Evangelii Gaudium" e dalla più recente "Laudato si' ".
Non si tratta di un'azione solitaria del Pontefice, ma di un sentimento e una convinzione che pervade sempre di più tutta la Chiesa Cattolica nel Mondo di oggi.

Alle parole "erga omnes" di ieri del Papa fanno eco quelle del Cardinale Angelo Scola, Arcivescovo di Milano, parole molto ferme rilasciate in una intervista apparsa sulla Stampa e che appaiono maggiormente indirizzate al laicato italiano ed europeo in particolare. (Vedasi http://www.lastampa.it/2016/11/06/vaticaninsider/ita/inchieste-e-interviste/il-terremoto-non-sostituiamoci-a-dio-nel-ruolo-del-giudice-sth1IOoZ2vvA09rQsXwwnN/pagina.html)

Tra gli altri concetti espressi dal Cardinale Scola risaltano particolarmente i seguenti :
  • Fine del Cattolicesimo politico

«C’è da chiedersi che cosa sia la politica oggi. A partire da “casa nostra”. Sono personalmente convinto che il cattolicesimo politico sia finito. Questo si lega alla crisi dei partiti. I cattolici devono inventare altre modalità di partecipazione».

  • Fermezza nei confronti dell'Europa

«Noi italiani dobbiamo essere molto duri con questa Europa perché ci sta lasciando soli. È un sintomo molto brutto per il futuro del continente, non vorrei che fosse il sintomo di una malattia mortale. La crisi dell’Europa è clamorosa». 

  • Atteggiamento verso le migrazioni

«Con l’atteggiamento del Buon Samaritano, nell’immediato: arrivi e ti aiuto. Diverso è il compito della politica. Serve una sorta di piano Marshall almeno a livello europeo per affrontare il problema, sia nei paesi di partenza come nei nostri. ....


***

Nel corso degli ultimi nove anni il numero dei cattolici battezzati nel mondo è cresciuto ad un ritmo superiore (14,1%) a quello della popolazione mondiale nello stesso periodo (10,8%) ma la concentrazione rispeto al passato è molto mutata come si può vedere da grafico seguente sul sito  UCCR - Cattolici Cristiani Razionali (http://www.uccronline.it/2016/03/11/54497/).

Una approssimativa distribuzione geografica dei Cattolici in Europa è la seguente :


sabato 28 maggio 2016

RICOSTRUIRE LA DC? - RIFLESSIONI DI UN EX DEMOCRISTIANO - di Ettore Bonalberti

Chiarezza sulle nostre scelte

Un amico che punta a costruire “un partito cattolico”, su facebook mi attribuisce l’idea di voler ricostruire la DC.  Trattasi di una lettura superficiale di ciò che da anni, con altri amici, sto perseguendo come progetto politico.

In alcuni saggi scritti negli scorsi anni ( “ L’Italia divisa e il centro che verrà”, “ Dalla fine della DC alla svolta bipolare”, “ ALEF: Un futuro da liberi e forti”) avevo sintetizzato così le  ragioni della fine politica anche se non giuridica della DC:

la DC è finita per aver raggiunto il suo scopo sociale: la fine dei totalitarismi di destra e di sinistra contro cui si era battuto il movimento dei cattolici in un secolo di storia;

la DC è finita per il venir meno di molte delle ragioni ideali che ne avevano determinato l’origine, sopraffatta dai particolarismi egoistici di alcuni che, con i loro deteriori comportamenti, hanno coinvolto nel baratro un’intera esperienza politica;

la DC è finita per il combinato disposto mediatico giudiziario che l’ha travolta insieme agli altri partiti democratici e di governo della Prima Repubblica;

la DC è finita quando sciaguratamente scelse la strada del maggioritario, per l’iniziativa improvvida di Mariotto Segni, auspice De Mita in odio a Craxi e Forlani, abbandonando il tradizionale sistema proporzionale che le garantiva il ruolo centrale dello schieramento politico italiano.

E, soprattutto, ed è la cosa più grave e incomprensibile, la DC è finita senza combattere. Con una parte, quella anticomunista, messa alla gogna giudiziaria, e quella di sinistra demitiana succube e imbelle alla mercé dei ricatti della sinistra giustizialista.

E concludevo affermando che “la DC è finita e nessuno sarà più in grado di rifondarla”, consapevole che la nostalgia, nobile sentimento romantico, ma regressivo sul piano politico, culturale ed esistenziale, può rappresentare un fattore servente, forse necessario, ma, certo,  non sufficiente per ricostruire alcunché.

Una sentenza a sezioni civile riunite della Cassazione ( sentenza n. 25999 del 23 dicembre 2010) ha sancito, tuttavia, che la DC non è mai morta, il de cuius non esiste perché non è defunto e non c’è alcun erede universale o particolare del partito dello scudocrociato. Esso andava chiuso solo dai legittimi detentori di quel potere in un’associazione di fatto: gli iscritti secondo le regole del proprio statuto e quelle inerenti alle associazioni di fatto senza personalità giuridica.


Ecco perchè abbiamo scelto di riaprire un nuovo capitolo nella storia dei cattolici nella politica italiana, non per ambizione personale, poiché, come diceva Voltaire, siamo ben consapevoli che alla nostra età “ non possiamo che offrire dei buoni consigli, dato che non siamo nemmeno più in grado di dare dei cattivi esempi”, quanto per consegnare alle nuove generazioni il testimone di una storia politica che ha segnato una fase importante della nostra amata Repubblica.

Ettore Bonalberti