sabato 31 dicembre 2016

Universi Toroidali e la Cosmologia di Bentov

Universi ipersferico-toroidali erano stati in passato ipotizzati  da matematici italiani quali il Prof. L. Fantappiè (1901-1956)  ed il Prof. G. Arcidiacono (1927-1998), ma concetti omologhi e più ampiamente sviluppati si ritrovano nell'opera  di Itzhak Bentov (1923-1979) : un ingegnere cecoslovacco emigrato negli Stati Uniti che viveva di brevetti su piccoli apparati elettromedicali. L’opera di quest’ultimo si riduce a due libri : "Stalking the wild pendulum" e "A brief tour of higher consciousness" -  ove viene prospettata un’affascinante “proto-teoria del tutto” (cosmologica e non solo") che vede l'intero universo “vibrante” come una struttura toroidale “intelligente” - di tipo olistico -  che si chiude su se stessa ed evolve in continuazione. In questa struttura il big bang e il big crunch coincidono, con versi opposti (buco bianco/buco nero), quasi a mò di "coincidentia oppositorum", quasi a far corrispondere insieme  l’alfa e l’omega, l’inizio e la fine del tempo. Ne risulta un universo tutt’altro che statico, pervaso dal vuoto (essenza ultima di tutto l’universo,  pregnante di possibilità d’energia con la più alta frequenza),  e dotato di caratteristiche di autocoscienza che possono implicare aspetti metafisici.  Alla fine del secondo dei libri citati è riportato un saggio sulla Cosmologia di Bentov da parte di Edward Apgar, un Phd in Fisica, professore e ricercatore; 1925-2014, secondo cui appare anche in linea non solo con concezioni cosmologiche moderne, ma anche con sviluppi matematici di un universo toroidale studiato da Kurt Goedel sulla base delle teoria generale della relatività. Sebbene non sviluppata su basi matematiche, l’ipotesi tracciata da Bentov è razionale  e suggestiva. Essa -  aldilà di apparire  in linea con  le concezioni di Teilhard de Chardin,  che vedono l’universo evolvere dall’energia alla materia, e da questa alla biosfera ed alla noosfera,  per evolvere infine in una dimensione cristica – sembrano in linea con molti aspetti di natura più propriamente fisica messi in rilievo dal Prof. F.J. Tipler della Tulane University, che ha elaborato Insieme a Prof. J.D. Barrow “Il principio antropico” (Ed. Adelphi) e presentato più recentemente una sua teoria del Punto Omega in due volumi : “Fisica dell’Immortalità” e “Fisica del Cristianesimo” (Ed. Mondadori) che mostrano notevoli punti di contatto con le ipotesi tracciate da Bentov. L’opera di Tipler – tradotta in Italiano - ha trovato  biasimevole dispregio tra alcuni suoi colleghi, mentre l’opera di Bentov non risulta sia mai stata tradotta in Italiano, ma qualora lo fosse non c'è da aspettarsi diversa accoglienza nel nostro travagliato "mondo scientifico". Trattandosi di argomenti di avanguardia ai limiti tra scienza e filosofia, essi sono fatti oggetto di studio nell’ambito di quelle discipline note sotto l’acronimo STOQ (Science- Theology-Onthology-Question). Alcuni brevi saggi di Tipler tradotti in italiano e
un commento alla maggiore opera di Tipler da parte di Padre M.Mireau si trova in questo blog ai link seguenti:

TEOLOGIA POLITICA : Un saggio di Vincenzo Tondi della Mura

Un interessante saggio di Vincenzo Tondi della Mura che tocca anche temi come la riapertura del dialogo fra Chiesa e modernità. Vedi al link seguente :
https://www.rivisteweb.it/doi/10.1439/79989
In una nota si sottolinea che "l’originario merito ascrivibile al movimento dei lumi è stato quello di avere riproposto alcuni del valori fondanti il cristianesimo proprio nel momento in cui quest’ultimo era stato ormai ridotto – per l’appunto – a «tradizione e religione di Stato".

martedì 27 dicembre 2016

ECONOMIA DI MERCATO ED ECONOMIA RELAZIONALE - di Marco Vitale

“Year of fear or year of hope?” si domandano molti americani (e non solo) alla vigilia dell’arrivo di Trump alla Casa Bianca. Sarà un anno di paura, se prevarrà la “logica” dell’odio e dello scontro. Ma sarà un anno di speranza, se prevarrà nel mondo quanto si augurava il Prof. Marco Vitale il 25 ottobre 2013 in uno scritto preparato per un libro intitolato C O N a cura del Prof. Giancarlo Iliprandi con la collaborazione degli studenti della Scuola di Design del Politecnico di Milano. Pubblichiamo un capitolo del suddetto scritto in lode dell’economia relazionale, ossia di un sistema economico che favorisce gli scambi come base dello sviluppo e dell’incivilimento, e condanna la “logica” dello scontro, che ha sempre prodotto disastri per vincitori e vinti. Ma è chiaro, scrive Vitale, che “si tratta di uno sforzo titanico e quasi disperato, perché gli interessi e le idee sbagliate, che dominano la nostra economia, sono potentissimi”.

Vedi :

ILLUMINATA VISIONE DEL FUTURO?

Estratto da un articolo di Giuseppe Palladino

http://www.popolariliberieforti.it/flash/flash496.pdf


LA VIA DELLA VERITÀ PER UN NUOVO CORSO DELLA STORIA 

Alla vigilia della nascita del capitalismo non mancarono coloro che seppero chiaramente prevedere i problemi e le giuste soluzioni che il nuovo corso della storia avrebbe comportato e richiesto. Uno fra i tanti fu Sant’Antonino da Firenze (1389-1459), il quale era solito chiudere le sue prediche con questo ammonimento:

“Pochi uomini sono chiamati a contemplare Dio. Tutti gli altri nascono per essere operosi e attivi. Presto verrà il tempo in cui il tesoro inerte si trasformerà in ricchezza viva per accrescere la produzione di beni e servizi. Se tutti voi sarete operosi e probi, e se insieme contribuirete ad apprestare il risparmio richiesto dai nuovi modi di aumentare la ricchezza, tutto procederà bene e la prosperità si accompagnerà all’ordine e alla giustizia. Altrimenti i nuovi tempi incaricheranno pochi audaci di operare in vece vostra e saranno quelli a risparmiare per tutti. Ma quei pochi audaci prenderanno per sé i frutti dei vostri sacrifici”

ONU : Organizzazione delle Nazioni Unite?

Agenzie di stampa  riportano oggi la notizia:

Trump bacchetta l'Onu: "Non deve essere un club per chiacchierare"

L'Onu ha un ''grande potenziale, non è un club per riunirsi, parlare e trascorrere del bel tempo''. Lo afferma il presidente eletto, Donald Trump

http://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/2016/12/26/trump-lonu-non-devessere-un-club-per-parlare_ee64d334-82bb-4002-ac4b-a1b066cc19af.html

Si può pensare di lui ciò che si vuole, ma oggettivamente come gli si può dare torto?

Il Mondo intero deve ormai assistere impotente a comportamenti incomprensibili (perché senza fondamento nel diritto internazionale) dei componenti del Consiglio di Sicurezza dell'ONU.

La destabilizzazione della Libia e la fine del regime di Gheddafi - che si sta ritorcendo contro l'Europa - è stata sostanzialmente iniziativa francese, dietro un occhiolino concorde della Gran Bretagna. (Peraltro, secondo accreditati osservatori politici sembra essere stata un'azione per porre fine al regime monopolistico dell'Italia in Libia nel campo dell'energia realizzato dai rapporti personali di Silvio Berlusconi con Gheddafi. In definitiva una "azione di guerra" di un paese membro dell'UE "contro" gli interessi di un altro paese membro dell'UE e questo la dice lunga su quale punto abbiamo raggiunto in Europa!).

Ma un esempio valga per tutti: abbiamo assistito alla distruzione di Aleppo dove diverse potenze componenti il Consiglio di Sicurezza dell'ONU si sono sentite autorizzate - ciascuna per proprio conto, secondo i propri obiettivi ed interessi, e senza una linea comune approvata da alcuna deliberazione dell'Assemblea e del Consiglio  - a bombardare e distruggere senza pietà un'intera grande città e la sua popolazione.

Dovrebbero spiegare al Mondo in virtù di quale Diritto Internazionale ciò è avvenuto?

Una cosa di questo genere avrebbe dovuto condurre a dimissioni di massa nell'ONU e invece ciascuno ha preferito mantenere la propria poltrona (ed i propri privilegi) immolando Aleppo!

L'ONU ha la facoltà di usare la Forza all'occorrenza, ma come mai ha ritenuto di non doverlo fare e lasciare campo libero a singoli attori mossi dal proprio interesse e non dal Bene Comune del Mondo Intero, il Bene della Pace e della Stabilità, della Cooperazione tra i Popoli e lo Sviluppo Sostenibile?

In questo modo un peso morale di gravità inusitata si è scaricato su tutta l'ONU e fa gridare "Vergogna!" non solo a coloro che hanno dovuto subire morti e distruzioni.

Volendo esagerare potremmo dire che nel Diritto la consuetudine ha valore di Legge e se si continua così si corre il rischio che i comportamenti odierni e le decisioni dell'ONU e del suo Consiglio di Sicurezza possano costituire un precedente, una "base giuridica" a sostegno di analoghe azioni future?

Se "ingiustificatamente" ieri  è toccato ad Aleppo domani potrebbe toccare anche a noi identica sorte?

Il dramma vero è che si possono anestetizzare i Popoli attraverso una "Normalità" (tutt'altro che normale!) alla quale nessuno reagisce, neanche le Nazioni del Mondo riunite in Assemblea nell'ONU. Se l'ONU ha delle potenzialità le recuperi immediatamente, perché di Istituzioni che hanno perduto la loro originaria funzione e sono divenute solo strumento di una "mangiatoia" senza fine il Mondo ne è pieno e questi comportamenti stanno inquinando lo Spirito collettivo di pace, collaborazione e  fraternità dei Popoli.

Se Trump ha criticato l'ONU, con parole pesanti, non è a caso. Un ripristino delle originarie funzioni dell'ONU, che sembrano scomparse o quanto meno "dormienti", non può che trovare approvazione nel mondo intero. 

Riguardo invece al Presidente Trump, i media innanzitutto e noi tutti a seguire, dovremmo abituarci a giudicare le Istituzioni e gli uomini che le incarnano non in modo preconcetto e preventivo, ma a consuntivo sulla base di ciò che essi effettivamente realizzano. 

lunedì 26 dicembre 2016

NATALE ! - Riflettere sul Natale?

"Non temere Maria......"!
"Non temere Giuseppe...."!

NATALE!

Un evento non spiegabile da pensieri e parole umane, ma solo fievolmente percepibile nell'interiorità  della Fede Cristiana che lo propone. Ogni nostro discorso, per quanto "profondo", inconsueto, fuori dal coro e di elevato profilo sembra inevitabilmente condannato a non poterne contenere il senso, ma piuttosto a "limitarlo", quasi a "sciuparlo".





NATALE!

Vissuto in modo gioioso, precede, preannuncia e presuppone la Croce, la Via tracciata verso la Salvezza per una Pasqua di Resurrezione.

Tentativo di nominare l'Innominabile, descrivere l'Indescrivibile, misurare l'Incommensurabile, conoscere l'Inconoscibile, si pone comunque fuori della portata degli Uomini, secondo le cui convenzioni strutturate e stratificate dalla Storia possiamo solo azzardare - ciascuno nel proprio intimo e in silenzioso ringraziamento - niente di più che una "preghiera" e un "banale" augurio di bene per l'intera specie umana ed il pianeta su cui viviamo.

domenica 18 dicembre 2016

LA SCOLARIZZAZIONE E ISTRUZIONE NEL MONDO

Infodata - Sole 24 Ore fornisce uno spaccato utile per un quadro globale correlando anche l'istruzione e l'appartenenza ad una religione.

http://www.infodata.ilsole24ore.com/2016/12/18/istruzione-e-religioni-ebraismo-in-testa-per-livello-di-scolarizzazione/

C'è da chiedersi quanto i dati di scolarizzazione ed appartenenza religiosa non siano piuttosto correlabili con lo status socio economico a livello globale.

giovedì 8 dicembre 2016

Dall' AUSTERITY ESPANSIONARIA all'AUSTERITY PREVENTIVA?


Nella crisi Greca attraverso Tsipras siamo passati dall'Austerity Espansionaria all'Austerity Preventiva e dai cinque scioperi generali che si sono ripetuti nel paese greco sembra che Tsipras sia sempre più isolata e invisa ai suoi stessi cittadini. Ce ne informa il Sole 24 Ore con questo articolo non mancando di mettere in evidenza come da un sistema sanitario in rovina ormai "fuggono" verso i Paesi del Nord  gli stessi medici.
http://www.ilsole24ore.com/art/mondo/2016-12-08/terzo-sciopero-generale-contro-tsipras-sempre-piu-isolato-ue-143057.shtml?uuid=ADrGj49B
C'è da chiedersi dove si voglia arrivare prima di prendere atto che le ricette studiate non hanno prodotto i miglioramenti auspicati e la Grecia non ce la fa a sostenere debito e ripresa al tempo stesso.
A chi giova un debitore "morto" piuttosto che un debitore "in salute"? Si insiste sul pericolo che la Grecia può costituire per l'Eurozona, ma alla fin fine non si può evitare di chiedersi se non si voglia a tutti i costi "il crollo".

mercoledì 30 novembre 2016

SEMPRE PIU' DIFFUSA LA PRODUZIONE DI ENERGIA ELETTRICA DA FONTE SOLARE

Spesso lo dimentichiamo, ma l'energia solare è la forma di energia più largamente disponibile sulla Terra. Non bisogna pensare solo alla luce, ovvero all'energia radiante emessa dal sole. Infatti anche li dove pensassimo all'energia eolica o a quella incorporata nelle biomasse, si tratterebbe sempre, alla fin fine, di energia solare sotto altre forme.

Lo si può verificare dalla seguente pubblicazione Enea "I Numeri dell'Energia - 2015", l'Italia già nel 2014 (con i suoi circa 18.000 MW di potenza fotovoltaica installata  per la generazione elettrica) faceva fronte a circa l'8% dei consumi proprio attraverso l'energia solare ed  ha raggiunto il target europeo di 17%  fissato per il 2020 per la "Quota di produzione elettrica da rinnovabili (tutte) sul consumo interno lordo".

Ma due esempi ci vengono uno  dal Giappone (basta guardare il seguente video) con l'impianto solare galleggiante più grande al mondo:

e l'altro dal Marocco con l'impianto solare più grande mai realizzato sulla terraferma

Iniziato un piano in Italia  con la "rivoluzione" dei diecimila tetti fotovoltaici, lanciato dall'Enel già all'inizio degli anni novanta, la tecnologia fotovoltaica si dimostra "sul campo" efficace non solo per la generazione elettrica diffusa attraverso impianti medio-piccoli, ma anche per vere e proprie installazione di potenza destinate a rimpiazzare nel lungo periodo gli impianti convenzionali alimentati con combustibili fossili. Unico tallone d'Achille dell'attuale tecnologia fotovoltaica è proprio l'essere basata sull'energivora tecnologia al silicio. L'attualità delle sperimentazioni avanzate con film organici, con concentratori e con film trasparenti destinati a rimpiazzare i vetri dei grandi edifici industriali e residenziali ci fanno sperare di essere presto proiettati verso un futuro di bassi costi di installazione e generazione, di inaspettata efficienza e rendimento e di abbondanza energetica; che contribuirebbe a "riappacificare un mondo tormentato" dalla scarsità d'energia.
La soluzione quindi, come di consueto, non sembra essere quella del litigio-competitivo e del conflitto, ma quella della cooperazione, per unire sforzi di ricerca e sviluppo per una nuova tecnologia amica dell'uomo e dell'ambiente.

sabato 12 novembre 2016

Un estratto dalle ricerche di J.F.Tipler sul Santo Graal riportato nel suo saggio “The Omega Point and Christianity”

Un pezzo estratto dalle ricerche del Prof. J.F.Tipler sul Santo Graal (interpretato come “deposito del Sangue di Cristo”) riportato nel suo saggio “The Omega Point and Christianity”
Testo originale in inglese
Traduzione in italiano
The historian Daniel Scavone has brilliantly argued ([54], [55]) that the Turin Shroud is the source of the Holy Grail legends. A summary of his thesis is given in ([30], p. 125) and in ([22], p. 138-139; 169-173). The basic idea is that the Grail legends were first written in Western Europe at roughly the same time that the Latin Christians become aware of the Mandylion of Constantinople, an image of Jesus which disappeared during the sack of this city by the Crusaders in 1204. The Mandylion reappears in history as the Shroud of Turin (if indeed the Shroud is genuine) ([21], [22]). Scavone shows that the description of the Mandylion (or rather its container) matches the description of the Grail in the earliest versions of the Grail legends. Also, the Grail is always associated with Joseph of Arimathea, who provided the tomb for Jesus and presumably the linen burial cloths. (There were two such cloths, according to John's Gospel). After the Resurrection, Joseph of Arimathea would thus be the owner of the cloths. Also, the Grail is by tradition the receptacle of Jesus' blood. This is exactly what the Turin Shroud, if genuine, actually is. Mark Guscin has made a persuasive case for the Oviedo Cloth to be the other cloth mentioned in John's Gospel. The distribution of the blood stains on both cloths, the Turin Shroud and the Oviedo Cloth, are similar, and both have type AB blood, a blood type that is rare in the general human population, but fairly common among the Jews of Palestine. The Oviedo Cloth is known to have existed at least since 1000 AD, and a plausible history can be constructed to place it in Palestine in the early first century. If so, then if we define the Holy Grail as the depository of Jesus' blood, then the Oviedo Cloth and the Turin Shroud are together the Holy Grail.
Lo storico Daniel Scavone ha brillantemente sostenuto ([54], [55]) che la Sindone di Torino è la fonte delle leggende del Santo Graal. Una sintesi della sua tesi è data in ([30], p 125.) e in ([22], p 138-139;. 169-173). L'idea di base è che le leggende del Graal sono state dapprima scritte in Europa Occidentale più o meno nello stesso momento in cui i cristiani latini prendevano coscienza del Mandylion di Costantinopoli, una immagine di Gesù che è scomparsa durante il sacco di questa città da parte dei crociati nel 1204. Il Mandylion riappare nella storia come la Sindone di Torino (se davvero la Sindone è autentica) ([21], [22]). Scavone dimostra come la descrizione del Mandylion (o meglio il suo contenitore) corrisponda alla descrizione del Graal nelle prime versioni delle leggende del Graal. Inoltre, il Graal è sempre associato a Giuseppe d'Arimatea, che ha fornito la tomba di Gesù e presumibilmente le bende di sepoltura. (Ci sono stati due di tali panni, secondo il Vangelo di Giovanni). Dopo la risurrezione, Giuseppe d'Arimatea dovrebbe quindi essere il proprietario dei teli. Inoltre, il Graal è per tradizione il ricettacolo del sangue di Gesù . Questo è esattamente ciò che la Sindone di Torino, se vera, è in realtà. Mark Guscin ha fatto per il panno di Oviedo un caso convincente  tale da essere l'altro panno menzionato nel Vangelo di Giovanni. La distribuzione delle macchie di sangue su entrambi i panni, la Sindone di Torino e il Sudario di Oviedo, sono simili, ed entrambi hanno sangue di tipo AB, un tipo di sangue che è raro nella popolazione umana in generale, ma abbastanza comune tra gli ebrei di Palestina. Il panno di Oviedo è noto che esiste almeno dal 1000, e una storia plausibile può essere costruita in modo da collocarlo in Palestina nei primi anni del secolo. Se è così, se definiamo il Santo Graal come il deposito del sangue di Gesù , quindi il Sudario di Oviedo e la Sindone di Torino sono insieme il Santo Graal.

domenica 6 novembre 2016

"MATER ET MAGISTRA" PER IL POPOLO, INASCOLTATA NELLE STANZE DEI POTERI FORTI. LA CHIESA CATTOLICA ALLA TESTA DI UN MOVIMENTO POPOLARE INTERNAZIONALE?

" Si salvano le banche non gli uomini. Vergogna, è la bancarotta dell'umanità"
Questa è la dura condanna di ieri da parte del Papa espressa nell'incontro con i movimenti popolari internazionali ( vedasi http://www.repubblica.it/vaticano/2016/11/05/news/papa_migranti-151399553/ ).
Secondo il Pontefice :  "Se fallisce una banca appaiono somme scandalose per salvarla mentre il Mediterraneo è diventato un cimitero". 

Non si tratta di un fatto episodico, ma di una vera e propria azione strutturata che prende corpo nella scia della Dottrina Sociale della Chiesa; prima con la "Caritas in Veritate", poi seguita dalla Evangelii Gaudium" e dalla più recente "Laudato si' ".
Non si tratta di un'azione solitaria del Pontefice, ma di un sentimento e una convinzione che pervade sempre di più tutta la Chiesa Cattolica nel Mondo di oggi.

Alle parole "erga omnes" di ieri del Papa fanno eco quelle del Cardinale Angelo Scola, Arcivescovo di Milano, parole molto ferme rilasciate in una intervista apparsa sulla Stampa e che appaiono maggiormente indirizzate al laicato italiano ed europeo in particolare. (Vedasi http://www.lastampa.it/2016/11/06/vaticaninsider/ita/inchieste-e-interviste/il-terremoto-non-sostituiamoci-a-dio-nel-ruolo-del-giudice-sth1IOoZ2vvA09rQsXwwnN/pagina.html)

Tra gli altri concetti espressi dal Cardinale Scola risaltano particolarmente i seguenti :
  • Fine del Cattolicesimo politico

«C’è da chiedersi che cosa sia la politica oggi. A partire da “casa nostra”. Sono personalmente convinto che il cattolicesimo politico sia finito. Questo si lega alla crisi dei partiti. I cattolici devono inventare altre modalità di partecipazione».

  • Fermezza nei confronti dell'Europa

«Noi italiani dobbiamo essere molto duri con questa Europa perché ci sta lasciando soli. È un sintomo molto brutto per il futuro del continente, non vorrei che fosse il sintomo di una malattia mortale. La crisi dell’Europa è clamorosa». 

  • Atteggiamento verso le migrazioni

«Con l’atteggiamento del Buon Samaritano, nell’immediato: arrivi e ti aiuto. Diverso è il compito della politica. Serve una sorta di piano Marshall almeno a livello europeo per affrontare il problema, sia nei paesi di partenza come nei nostri. ....


***

Nel corso degli ultimi nove anni il numero dei cattolici battezzati nel mondo è cresciuto ad un ritmo superiore (14,1%) a quello della popolazione mondiale nello stesso periodo (10,8%) ma la concentrazione rispeto al passato è molto mutata come si può vedere da grafico seguente sul sito  UCCR - Cattolici Cristiani Razionali (http://www.uccronline.it/2016/03/11/54497/).

Una approssimativa distribuzione geografica dei Cattolici in Europa è la seguente :


venerdì 4 novembre 2016

IN OBEDIENTIA VIRTUS?

Antonio Socci - a cui non ho nulla da insegnare nel tentativo di esprimere qui di seguito un umano e personale sentire - con questo articolo, (vedasi http://www.huffingtonpost.it/2016/10/31/socci-papa-francesco_n_12726304.html) ha portato sulla scena mediatica argomenti che possono pure aver attraversato nelle stesse forme la mente di altri cattolici professanti, suscitando incertezze e dubbi, ma che potrebbero essere stati, non rimossi, bensì metabolizzati - in umiltà e in silenzio - nell'animo di ciascuno, nella Speranza dell'Unità dettata dall'imperativo "ut unum sint" e dall'obbligo all'Obbedienza a chi detiene per "Elezione" la funzione di Magistero.
Il concetto di democrazia sembra averci educati a ritenere un ruolo oppositivo come costituente essenziale della stessa prassi democratica. Ma un tale ruolo non è anch'esso soggetto a limiti? C'è da chiedersi se un tale ruolo - superato un certo stadio - non possa divenire esso stesso divisivo all'interno di un popolo sviato, di una comunità che tenta di riprendere un comune cammino. Sembra quasi che questa "culpa in divisionis" la si veda negli altri e nella Storia, ma non Oggi in noi stessi.
Il gesto di Francesco non appare una negazione o cancellazione delle differenze, che di fatto esistono tra Cattolici e Luterani, né una variazione di quella Dottrina che la Chiesa Cattolica Apostolica Romana professa, conserva e trasmette intatta nei secoli. Si è trattato, invece, di riconoscere in coloro che "si sono separati" che ciò è avvenuto nell'anelito verso la ricerca per il mantenimento della Fede Cristiana e anche come conseguenza del ricorso inadeguato a "strumenti sanzionatori" che hanno approfondito un fossato, alimentando la frantumazione, impedendo un'azione fraterna di riconciliazione. Non lo si può, dunque, leggere quel gesto come un frutto dall'Anno Giubilare della Misericordia?
Si potrebbe parlare alla stessa maniera del turbamento di chi ha visto nel 2013 Papa Benedetto abdicare, mentre nelle stesse gerarchie ecclesiastiche vi era chi commentava "Cristo non scende dalla Croce!". Ma il tempo ha dato poi ragione a coloro i quali - in obbedienza, in silenzio e in umiltà, accettando il gesto di un grande teologo Papa - vedeva in Benedetto un uomo affaticato e stanco (e ve ne erano ragioni!); un uomo da cui la Curia pretendeva forse troppo, per le sue condizioni fisiche, al punto da essere poi costretto a sacrificarsi alla Storia per un simile gesto.
Per tutto questo ci si interroga se non sia il caso di riscoprire quanto e quando "Obedientia maxima est virtus"-
Forse in molti abbiamo veramente dimenticato non tanto i principi quanto i comportamenti impliciti nella Fede Cristiana.
Forse sono propri questi i tempi in cui conviene meditare le parole del Beato Pierre Vigne fondatore della Congregazione delle Sacramentine (vedi http://www.bioacademyonline.eu/index.html bibliografia C. Conte- Pedagogia della Salvezza):
………………

Quanto è amabile una comunità costituita da persone umili. Le dispute nascono solo tra i superbi. La dove ognuno vuole definire la propria volontà ad altri, senza mormorazioni, accetta di non essere considerato, lodato dagli altri, là regna la pace e la gioia.

………………

L’umiltà è come una radice che quanto più affonda nella terra, tanto più spinge in alto la linfa attraverso i rami che portano i frutti…

Osservando il mondo odierno chiediamoci, tutti insieme, se non siano proprio questi i tempi, per chi si professa Cristiano, di chinare il capo, piegare le ginocchia e immergersi in silenziosa preghiera verso Colui che solo sa i futuri destini riservati agli umani, confidando che tutto sia nelle Sue mani misericordiose.

lunedì 17 ottobre 2016

EUROPA : DAL DISSENSO AD UN NUOVO CONSENSO ?

Nel corso dell'incontro, organizzato da associazioni e movimenti di ispirazione cristiana, tenutosi al Camillianum di Roma il 14 u.s. - sul tema "Roma città della Pace", dove si è discusso di migrazione e di sviluppo, anche in chiave europea - era presente il Movimento Federalista Europeo che nella persona del suo Presidente ha tenuto una breve relazione preceduta dalla diffusione di un documento - che viene riportato integralmente qui di seguito - in merito ad una mobilitazione popolare in occasione del 60° anniversario dei Trattati di Roma.

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MOVIMENTO EUROPEO CONSIGLIO ITALIANO
IL PRESIDENTE
00192 ROMA - PIAZZA DELLA LIBERTA’, 13 - TEL.: 06-36001705 - FAX: 06-87755731
e-mail:presidente@movimentoeuropeo.it - sito: www.movimentoeuropeo.eu



NOTA DEL MOVIMENTO EUROPEO SULLA MOBILITAZIONE POPOLARE EUROPEA IN OCCASIONE DEI SESSANTA ANNI DEI TRATTATI DI ROMA (25 MARZO 2017) 

“CAMBIARE ROTTA ALL’ EUROPA”


Dal dissenso un nuovo consenso

Negli ultimi anni le opinioni pubbliche sono passate da un livello elevato di consenso verso il progetto europeo a un dissenso diffuso in tutta l’Unione. Sono cresciuti gli spazi di azione politica, culturale e sociale di movimenti euro-scettici, europessimisti o nettamente ostili all’integrazione europea. Essi fondano le loro capacità di attrazione sulla paura della perdita di identità da parte dei cittadini negli Stati membri, sull’incapacità del potere politico all’interno degli Stati e nell’Unione europea a fronteggiare i problemi di esclusione sociale, d’impoverimento, di sicurezza dei cittadini, sulla mancanza di identità dell’Europa, sulla distanza fra cittadini, istituzioni europee inefficaci e sistema burocratico dell’UE, su campagne demagogiche di persuasione spesso occulta, sulla valorizzazione del passato delle nazioni e del popolo come unico depositario e detentore diretto della responsabilità di decisioni che riguardano il proprio stato o la propria comunità, sulla paura e sull’ostilità verso l’ “altro” sia esso immigrato o straniero o appartenente a una minoranza, sulla tutela dell’economia nazionale rispetto a quella europea anche attraverso la rinuncia all’Euro. La crescita di questi movimenti si fonda su un malcontento reale e diffuso, sfrutta il senso di delusione e di frustrazione per quello che l’Europa dovrebbe essere e ancora non è e provoca un elevato tasso di astensione al momento del voto. I movimenti euroscettici presenti in modo nettamente più forte nel Parlamento europeo che nei parlamenti e in alcuni partiti nazionali non sono tuttavia la causa ma effetto della disgregazione dell’Unione europea. Il dissenso verso il progetto di integrazione europea ha creato spazi pubblici di dibattito sul modo di essere dell’Europa. All’interno di questi spazi può e deve nascere una coscienza civica europea come riferimento assolutamente necessario a base dell’idea di unità europea e come leva per nuove forme di identità transnazionali in un’unione aperta ad una società internazionale fondata sulla cooperazione fra i popoli e gli Stati. 

La disgregazione dell’Unione

Questo processo è in atto da quasi un decennio e le sue cause sono essenzialmente legate all’assenza di soluzioni a problemi molto gravi che hanno dimensione transnazionale. Essi potrebbero essere così riassunti:

- Il deficit di democrazia, a livello nazionale e europeo, e la mancanza di uno spazio pubblico a livello europeo.
- L’assenza di cooperazione leale fra gli Stati membri e la conflittualità fra diverse aree dell’UE: Nord/Sud, Est/Ovest, Paesi economicamente e finanziariamente solidi/Paesi con problemi di sviluppo interno.
- L’inconsistenza del ruolo dell’Unione europea nel mondo.
- La crisi finanziaria ed economica nell’Eurozona che ha esasperato le diseguaglianze nei redditi e nei patrimoni. 
- L’incapacità dell’Unione di far fronte ai flussi migratori e di rifugiati. - La mancanza di adeguate politiche di inclusione volte a realizzare una vera società multiculturale. 
- L'imposizione dell'austerità con la mancanza di politiche comuni di lotta alla disoccupazione, per la crescita e lo sviluppo sostenibile che ha causato la devastazione del modello sociale in particolare nell’Eurozona rendendo sempre più ricchi coloro che già lo erano e più poveri ed indifesi tutti gli altri. 
- Il flagello del terrorismo cui si accompagna la mancanza del diritto alla sicurezza dei cittadini. 
- L’incertezza del diritto e dei diritti delle persone a cominciare dall’uguaglianza e dalla solidarietà. 

Un’azione comune per l’integrazione 

Noi siamo convinti che sia necessario reagire all’insieme di queste spinte verso la disgregazione con un cambiamento radicale delle attuali politiche dell’UE, divenute delle vere emergenze, con un’azione popolare a sostegno di un reale cambiamento di rotta nel processo di integrazione europea affinché i cittadini europei possano beneficiare dei valori dell’interdipendenza e di una sovranità condivisa, creando le condizioni costituzionali di un loro ruolo attivo nei processi di decisione attraverso, e prima di tutto, di un mutamento profondo dell'attuale processo decisionale, prevedendo delle forme complementari della democrazia rappresentativa, partecipativa, economica, paritaria e di prossimità.
L’azione popolare: 
- deve essere condotta da un vasto movimento di opinione – un’alleanza di innovatori – che nasca dalla società civile: dal mondo del lavoro e dell’economia, della cultura e della ricerca, delle organizzazioni giovanili e studentesche, del terzo settore e del volontariato coinvolgendo tutti coloro che sono consapevoli del valore aggiunto dell’integrazione europea ma pagano i costi della non-Europa; 
- è urgente per fare "un'operazione verità" su quando accaduto e quanto accade, per ripristinare la coesione interna all’Unione europea, ristabilire il consenso e la fiducia dei cittadini verso l’azione dell’UE e verso un processo di integrazione che gestisca insieme le sovranità nazionali già esistenti, che limiti l’eccesso di potere degli Stati laddove ci sono interessi comuni da gestire e tutelare. Un’azione che getti le basi di un’opinione pubblica europea e crei le condizioni politiche e culturali necessarie al rilancio del progetto di unificazione europea ripartendo dall’intuizione del Manifesto di Ventotene; 
- deve essere accompagnata da una precisa assunzione di responsabilità da parte delle forze politiche europee che hanno rinunciato a svolgere il ruolo – assegnato loro dai trattati – di “formare la coscienza politica europea”; 

Ha scritto Spinelli: 
“Evidentemente, non basta che un ordinamento (federale) abbia meriti intrinseci. Perché venga realizzato, occorre vedere se intorno ad esso, a suo sostegno permanente, ci sia da attendersi che si schierino, nella civiltà moderna, imponenti forze vitali, non destinate a dissolversi rapidamente;tali che, per farsi valere, sentano di aver bisogno di quell’ordinamento e siano perciò disposte ad agire per mantenerlo in vigore. Sarebbe inutile costruire un edificio che nessuno fosse poi interessato a conservare, anche se, per qualche favorevole congiuntura, si trovassero forse sufficienti per costruirlo”.

La nostra roadmap (da definire con le organizzazioni promotrici della mobilitazione popolare) - 
Le politiche che vogliamo (a trattato costante): 
- cambiamento del paradigma economico, meccanismo europeo di solidarietà, azioni comuni per immigrati e rifugiati, strumenti di lotta contro il terrorismo e la criminalità, sicurezza esterna, politica euro-mediterranea, ambiente per lo sviluppo, reddito minimo di cittadinanza e servizio civile europeo… 
- L’Europa che vogliamo/il progetto (la nuova agenda per l’Europa politica al di là dei trattati): politica economica e sociale, spazio di libertà e giustizia, bilancio federale, politica estera e di sicurezza sotto il controllo democratico di un governo responsabile di fronte al Parlamento europeo; 
- L’Europa che vogliamo/il metodo costituente 
- L’Europa che vogliamo/i confini della nuova Unione. 

Serve un’Europa più democratica e finalmente federale. Serve un’Europa più solidale, decisa ad agire nell’interesse dei propri cittadini ad affermare un proprio ruolo originale e dinamico nel mondo sempre più globale di oggi e di domani, fondato sui principi e valori della dignità umana, della sostenibilità ambientale e sociale, dell’apertura culturale, dell’universalità dei diritti umani. 

Ha scritto ancora Spinelli: 
“Se si trattasse di creare uno stato unitario, i sentimenti nazionali sarebbero contrari e sarebbe difficile mobilitare forze sufficienti per venirne a capo. L’idea federalista, quantunque profondamente innovatrice, è caratterizzata da un’elasticità tale da permetterle di diventare rapidamente il criterio di distinzione delle forze politiche e delle passioni esistenti, non contrapponendosi ad esse ma impregnandole di sé e rendendole così immuni dalle fatali deficienze dei vecchi ordinamenti. Basterà che a queste forze e passioni nazionali si sappia mostrare che, per l’adeguata risoluzione delle loro esigenze, condizione imprescindibile è la formazione di pochi, semplici, facilmente comprensibili, solidi ed irrevocabili istituti federali”. 

Per queste ragioni, il Movimento europeo – d’intesa con la Gioventù Federalista Europea (GFE) e il Movimento Federalista Europeo (MFE) – lancia un appello ai suoi membri, alle altre organizzazioni della società civile, del lavoro e della produzione e al mondo della politica per una mobilitazione popolare europea a Roma il 25 marzo 2017, eventualmente accompagnata da altre iniziative di cittadini nelle capitali dell’Unione europea, proponendo la costituzione urgente di un comitato promotore e organizzatore. Roma, 30 settembre 2016
°°° °°° °°°

Un breve commento di avvertimento


L'analisi condotta dal Movimento Federalista Europeo sulle ragioni della disgregazione in atto appare molto puntuale e centrata, al punto che potrebbe essere condivisa anche da movimenti cosiddetti "sovranisti" di ispirazione cristiana e che producono di fatto una dicotomia in seno al corpo sociale di coloro che si professano "credenti".
Il riconoscimento da parte del Movimento Federalista Europeo che tali ragioni non costituiscono la causa, ma l'effetto della disgregazione dell’Unione Europea, implica l'esistenza di ragioni concrete che hanno condotto di fatto alla nascita dei cosiddetti "populismi" e la rinuncia a comprendere queste ragioni di fondo, che soggiacciono al loro diffuso avvento ovunque, sarebbe inaccettabile "demagogico riduzionismo". Pertanto, l'operazione da condurre per un recupero del consenso è un'imprescindibile  "Operazione Verità" a tutto campo su quanto accaduto nel corso della crisi, dal 2008 ad oggi e precedentemente ad essa; operazione scientifica e pubblica da mantenere scevra da interessi di parte ed egoismi nazionali, senza la quale sarebbe illusorio pensare ad un ripristino di normalità nell'orientamento del corpo sociale cristiano europeo, che potrebbe giungere solo una volta nota la verità e una volta manifestato il sincero "mea culpa" da parte di coloro che pur avevano ricevuto consenso dai popoli europei per fare dell'Unione un luogo di giustizia, di pace e di sviluppo, nell'equità, nell'unità e nella diversità, ma che purtroppo hanno di fatto deviato dall'originaria impostazione.
L'ecumenismo, memore dell' imperativo conseguente all' "Unum sint", è connaturato ai movimenti di ispirazione cristiana; ma se proprio in seno ad essi nasce una dicotomia e una contrapposizione come sta accadendo, è evidenza di un'esigenza di analisi e di comprensione più profonda.
Occorre quindi essere consapevoli che una "prematura" mobilitazione popolare che non dia poi seguito ad effetti visibili e concreti di mutamento sarebbe non un ausilio per recuperare le ragioni di una Europa Unita, ma per rafforzare le ragioni della disgregazione in atto.

giovedì 13 ottobre 2016

NELLO SCORAMENTO RAMMENTA!

(Ab 1,2-3; 2, 2-4)
Dal libro del profeta Abacuc.
Fino a quando, Signore, implorerò aiuto
e non ascolti,
a te alzerò il grido: «Violenza!»
e non salvi?
Perché mi fai vedere l'iniquità
e resti spettatore dell'oppressione?
Ho davanti a me rapina e violenza
e ci sono liti e si muovono contese.
Il Signore rispose e mi disse:
«Scrivi la visione
e incidila bene sulle tavolette,
perché la si legga speditamente.
È una visione che attesta un termine,
parla di una scadenza e non mentisce;
se indugia, attendila,
perché certo verrà e non tarderà.
Ecco, soccombe colui che non ha l'animo retto,
mentre il giusto vivrà per la sua fede».

Per non dimenticare


«Saremo un Paese pienamente indipendente, ... essere cittadino del mondo, significa che non si è cittadino di nessun luogo»Theresa May

Vedi:
http://www.ilsole24ore.com/art/mondo/2016-10-12/dai-mercati-lezione-sovranita-theresa-may-091024.shtml?uuid=ADRPrlaB

lunedì 26 settembre 2016

Tu chi sei, che giudichi il tuo prossimo? Abbiamo tutti ancora molto da imparare!

Tu chi sei, che giudichi il tuo prossimo? (Giac. 4:12)

L’umiltà ci impedisce di oltrepassare il limite della nostra autorità. Se riconosciamo che non spetta a noi giudicare gli altri, non li criticheremo per i loro sbagli né metteremo in dubbio i loro motivi (Luca 6:37). L’umiltà ci aiuta a non essere ‘troppo giusti’, guardando dall’alto in basso quelli che non hanno le stesse capacità o gli stessi privilegi che abbiamo noi (Eccl. 7:16). Gli anziani umili non si considerano superiori ai loro fratelli. Anzi, un bravo pastore “[considera] che gli altri siano superiori” e si comporta come “il minore” (Filip. 2:3; Luca 9:48). Se siamo davvero modesti di cuore, le nostre parole rifletteranno umiltà (Luca 6:45). Nelle conversazioni eviteremo di concentrarci sui successi e sui privilegi che abbiamo (Prov. 27:2). Al contrario, cercheremo il buono nei fratelli e nelle sorelle, e li loderemo per le loro qualità, le loro capacità e i loro risultati (Prov. 15:23). 

FONTE : Sintesi tratta dal sito web dei Testimoni di Geova.https://www.jw.org/it

°°°

COMMENTO :
Potrebbe trattarsi di una fonte qualsiasi, aldilà di quello che è il Credo professato da ciascuno di noi; ma se badassimo ai contenuti, piuttosto che alle apparenze riconosceremmo che si tratta di Parole di Vita su cui meditare nel tentativo di rendere praticabile una società migliore per noi stessi e quelli che verranno.
Abbiamo tutti ancora molto da imparare!

mercoledì 21 settembre 2016

Pistis Sophia : una "scoperta"

La seguente presentazione dell’Edizione nella Biblioteca Adelphi si trova in rete  ed è reperibile al link

http://www.adelphi.it/libro/9788845914997

Pur non appartenendo alla cosiddetta Biblioteca di Nag Hammadi, vastissimo e celeberrimo corpus di manoscritti trovati nel 1945, Pistis Sophia è uno dei testi fondamentali del pensiero gnostico. Anch’essa di area egizia, scritta nel II secolo, l’opera dispiega infatti un sistema cosmogonico e cosmologico che ha pochi eguali per forza visionaria e complessità teologica. All’apice di questo universo vi è un Dio «ineffabile, infinito, inaccessibile» dal quale emana ogni cosa. Sotto di lui si aprono le tre regioni intermedie: quella del «tesoro della luce», celato dietro tre porte vegliate da nove custodi; quella «di destra», con sei grandi principi incaricati di estrarre la luce dagli eoni delle regioni sottostanti e ricondurla al «tesoro»; e quella «di mezzo», dove la vergine luce giudica le anime degne di risalita e quelle condannate all’eterno tormento. Ancora più in basso, ecco appunto «il mondo degli eoni», il nostro mondo dove si consuma il drammatico scontro tra la materia e la luce, a sua volta comprendente la regione «di sinistra» (con gli arconti), quella «degli uomini» e il caos.
Episodio centrale e precipitato simbolico di questa dimensione tragica dell’Essere è proprio il destino di Pistis Sophia. Collocata nel penultimo gradino del sistema – nel dodicesimo eone –, Sophia è desiderosa di tornare nella luce del Padre. Ma nella sua ingenuità commette l’errore di confondere tale luce suprema con quella dell’arconte più malvagio, l’Arrogante, e così viene da questi trascinata nel tredicesimo e ultimo eone, il punto infimo dell’universo. Per riscattarsi dovrà seguire, come tutti gli uomini, il Cristo, che solo può risvegliare chi è caduto sotto il potere degli arconti, decisi a far dimenticare a ogni creatura la sua origine divina.

COMMENTO

Avvicinandosi ai testi gnostici con sincero spirito di ricerca, occorrerebbe veramente invocare la “comprensione” della Verità  e, in caso di errore, la “correzione” di Colui che “Unico” può concederlo.
Lo scritto può apparire profondamente cristiano, al punto di non comprendere se mai  esso possa essere considerato “eretico”, come è avvenuto per la Gnosi nel corso dei secoli a partire dall’avvento del Cristianesimo, che “spacco” letteralmente il mondo ebraico già naturalmente diviso.
Si ritrovano nel testo i concetti:
  • -           dell’universalità della Salvezza specie nelle parole del Cristo alle incomprensioni di Andrea (vedasi “Perdono e perdonerò”).
  • -          dell’Unità e l’Unicità dell’Ineffabile - nonostante le copiose  membra – e quindi l’Unicità del Corpo Divino.
  • -          dell’Onore a ciascuno secondo l’onore assegnato nell’ambito di un unico corpo con più membra.

La caduta di Sophia, però, appare determinata dall’aspirazione a raggiungere una luce più alta della posizione in cui era stata collocata; in definitiva un’aspirazione che può essere considerata come “mossa dalla superbia”; sentimento che è contrario ai sentimenti di umiltà con cui andava accettata la posizione ad essa assegnata dall’Alto.
Il tentativo di raggiungere quella “Luce” l’ha, invece, portata più in basso, dove è caduta nella trappola degli Arconti e delle loro angherie.
La liberazione avviene, dopo un lungo e sentito pentimento e molte peripezie, ad opera del Primo Mistero, che interviene a portare la Giustizia, intesa come “Ripristino dell’Ordine Iniziale”; ripristino dell'ordine che comunque non avviene immediatamente, ma solo dopo diverse fasi intermedie, in ogni caso condite da contrizione e sincero rammarico, da parte di Sophia, accompagnato a lodi per la Misericordia mostrata nei suoi confronti.

Il tutto si realizza in un contesto di di fortificazione della Fede e nel riconoscimento dei meriti della Divina Misericordia.

martedì 13 settembre 2016

USURA

Da poco sono scomparsi i titoloni su tutti i giornali : 82 miliardi di euro il giro d'affari dell'usura in Italia. Addolora non solo il dato in sé, ma soprattutto sentir dire - come è accaduto in qualche pubblico dibattito - che potrebbero essere le stesse banche sotto "mutate spoglie" a "dirigere l'orchestra" per supplire ad una scarsa redditività degli investimenti dovuta ai bassi tassi di remunerazione del capitale che si registrano già da lungo tempo sui mercati finanziari. Non c'è più da sorprendersi di nulla, nemmeno dell'inedia della magistratura al riguardo, ammesso che il fenomeno vero sia effettivamente quello descritto!
Ma l'usura più pericolosa che si registra è quella dello spirito della gente, che ogni giorno è soggetta ad un bombardamento di notizie, vere o presunte che logorano e approfondiscono il clima di sfiducia, il tutti contro tutti che ne deriva. Ed è in questo clima che teorici e politici, reduci di un tempo che fu, spinti da un cinico realismo, vedono profilarsi all'orizzonte, non solo  per questo Paese, ma per l'intera società umana, due sole alternative : l'adesione ad una "aperta" società globale formalmente democratica, ma sostanzialmente illiberale (in cui i diritti sono solo "teoria") o in alternativa divenire preda di forze "occulte" e autocratiche assimilabili a regimi nazi-fascisti del passato.
LIBERA NOS A MALO!

giovedì 8 settembre 2016

ZEITGEIST : "POTERE ATTRAVERSO LA PAURA" - A chi può far comodo un Mondo divenuto così?

Dopo un'intera esistenza coltivata nella visione e nella concreta aspettativa di un Mondo ragionevole e clemente per tutti, che alla lunga avrebbe liberato l'uomo dalle sue "catene", è cambiato qualcosa "in profondità" e siamo piombati nell'epoca presente, dove lo Spirito del Tempo sembra suggerire un "Potere attraverso la Paura".
La disoccupazione ed il precariato dilagante costringono in povertà intere famiglie che in assenza di sussidi vivono di carità, mentre i diseredati del mondo, sradicati dalla loro terra e dal loro ambiente, corrono a reclamare quel pezzo di vita che ritengono sia stato loro rubato dalla guerra, dalla discriminazione e dalle economie rapaci, dalla mancanza di opportunità e dalle circostanze.
Le Chiese e le città d'Europa sono divenute presidi militari. L'insicurezza, se non la paura domina nell'animo della gente comune. La Verità è distorta dall'interesse di parte anche nelle istituzioni più insospettabili. L'immagine e il "Sogno" sono divenuti prevalenti rispetto ai contenuti e alla realtà che viviamo.
La fiducia nei confronti della gente, delle istituzioni e del futuro è ai minimi termini e "cleptocrazia" e "arrivismo" sono divenuti così pervasivi da assurgere a fenomeni sociologicamente investigabili.
C'è chi riferisce come lo spirito del tempo indichi la monetizzazione di ogni cosa, visto che ormai si comprano  non soltanto più semplici prodotti o servizi, ma addirittura (voci che corrono!) una posizione sociale o dirigenziale, un posto di lavoro sicuro o un seggio in parlamento e tutto ciò nell'ambito di una distorta nozione di "servizio", per di più reso spesso a chi non ne ha merito e capacità, ammesso che in una visione in cui "tutto ci è stato donato" i meriti e le capacità abbiano ancora un valore.
Non è una visione apocalittica della nostra società, bensì fatti che si colgono vivendo dentro questo Mondo, dove tali comportamenti sono giustamente criticati, salvo non esitare poi a farvi ricorso - sospinti dal proprio "bisogno" - non appena quegli stessi comportamenti sono riscoperti funzionali al proprio interesse contingente. Fuggendo la propria auto-immolazione, sembra non possa esistere altra alternativa che tentare il "carpe diem", cercando di "sopravvivere al meglio" nel proprio ambiente e nelle proprie date condizioni. Ma a chi può far comodo un Mondo divenuto così? E soprattutto : un Mondo così può essere raddrizzato semplicemente dall'intervento umano?
Abbiamo solo la Speranza dalla nostra parte, e speranza nella Speranza: che non giunga  il primo squillo di tromba e non inizino a dischiudersi i setti Sigilli della Fine dei Tempi.

giovedì 18 agosto 2016

Quota salari rispetto al PIL : un concetto da non dimenticare

Non occorrono grandi nozioni di economia o molti commenti  per comprendere cosa è successo nell'ultimo trentennio, basta questo grafico. 
E' evidente che la quota di ricchezza prodotta che va a remunerare il lavoro è diminuita nel tempo e il trend non mostra segni di inversione.
Certamente vi possono essere tecnicismi che ne mitigano la portata, ma la tendenza è generalizzata in tutta la società occidentale anche se la situazione italiana è particolarmente più accentuata.

Per esempio se il PIL medio pro capite italiano è 38 mila euro, a ciascuno dovrebbe in media giungere ogni anno la metà circa di questo valore, ovvero 19 mila euro. Quindi una famiglia di 4 persone dovrebbe disporre di un reddito medio annuo di 19 x 4 = 76 mila euro.
E' la solita storia dei "polli" di cui parla Trilussa a proposito della Statistica. In ogni caso ciò non cessa di mostrare una significativa realtà delle cose nella nostra società.

sabato 13 agosto 2016

In memoria di Michael Mireau : Questioni Filosofiche nella Cosmologia Moderna

Di Michael Mireau ne abbiamo già parlato in un precedente post; vedi http://roccomorelli.blogspot.it/2016/01/due-saggi-di-michael-mireau.html
Michael Mireau era un sacerdote cattolico nordamericano scomparso qualche anno fa in giovane età per una grave malattia, ma che ha lasciato significativa traccia della sua vocazione e del suo lavoro in campo scientifico, filosofico e teologico.
Vogliamo ancora ricordarlo riportando qui di seguito una traduzione in italiano del suo saggio intitolato "Questioni Filosofiche nella Cosmologia Moderna".

ENGLISH
ITALIANO

Michael Mireau
March 26, 1998

Philosophical Issues in Modern Cosmology

Conjecture about the nature, origin, and fate of the
Universe has been at the centre of philosophy since
Classical periods. In fact, what the Universe is, and
why it is, are questions that have been asked (and
answered, in theory) since the origin of humanity, and have been central to myth, religion, philosophy and science. In modern times physics has taken a central role in trying to understand the history of the universe we live in. Physics has used empirical methods and mathematical calculations to study this field, which is known as cosmology, and in modern times, physics certainly holds the greatest share in our cosmological understanding. However, every new scientific theory brings with it a wide variety of philosophical and even theological ramifications. Thus physics, philosophy, and theology work together to try to answer the question of why there is a universe, and what that means for humanity, our origin and fate, and for the existence of a supreme being.



Our current understanding of the history and
nature of the universe, the field known as Modern
Cosmology, is based largely on the work of Hubble, Einstein, and the contributions of Quantum
Mechanics. This modern understanding started with
Hubble, who observed that the universe is not static,but in fact expanding. Galaxies, on the average, can be observed to be moving away from us. Hubble made the observation that the further the astronomical body is away from us, the faster it moves, all according to a linear relationship called Hubble's Law (Barrow and Tipler 373). If we try to observe this expansion in reverse, we will witness a universe that collapses as we move backwards in time, and Einstein's Theory of Relativity predicts that this collapse will lead back to a point, called a singularity (Hawking and Ellis 348).


Current scientific theory and observation therefore tells us that our universe started as a point about 15 billion years ago, and then exploded in what is called the Big Bang. The observed expansion of the universe in our epoch is simply the result of this Big Bang.

If we chose to ask the question, "What happened before the Big Bang?" the answer would simply be that there is no "before" the Big Bang. Time and space both had their origin with this initial singularity.

This involves no violation of the "law of conservation of mass/energy;" i.e. that nothing can come into existence from nothing, because this law assumes that there is a prior time in which the matter/energy that exists would not have existed, as is not the case in the Big Bang. We can therefore say that the matter and energy in the universe have been there for all time, remembering that all time has only been around for 15 billion years.


A number of Cosmological models called
Friedmann Models have been proposed to describe the nature of the universe (Mireau 29). Some are topologically open, which means they are infinite in size, and some are closed, meaning that they are finite.1
There are also models in which the universe will
continue to expand forever, and others in which it will only expand for a finite amount of time and then begin to re-collapse in what is called the Big Crunch. Such a universe could even expand and contract periodically;this is called an oscillating model. Current observation seems to indicate that we live in an open, forever expanding universe (Mireau 49).

Unfortunately, a forever expanding universe has the characteristic that all the energy within it will eventually be scattered; this amounts to saying that every star, every galaxy, every supercluster will eventually burn out, leaving a cold, dead universe. This process is referred to as the Heat Death of the Universe.(Barrow and Tipler 166).


Some scientists even conjecture that at some time in the very distant future, protons, one of the main building blocks of all matter, will decay, leaving absolutely nothing but scattered radiation roaming through the universe.

Given this current understanding of the nature of
the universe, we are left to ask the question of how it came to be as it is. A teleological perspective has
resurfaced in cosmology due to a number of startling discoveries about the apparent order in the universe.

Basically, it has been observed that unless the universe had had certain very precise values for various cosmological constants, like the elementary electric charge, mass of a proton, strengths of the four forces of nature, speed of light, etc., the universe would not have evolved into the one it has, capable of bringing forth intelligent life, us, creatures capable of observing that universe.


This seemingly amazing coincidence that the
universe is just as it is (from a endless realm of
possibilities) so that humanity can evolve to observe it,is an issue that some physicists and philosophers have tried to address. One philosophical understanding of this issue is called the Anthropic Principle. This principle limits the number of possible properties of the known universe by taking into account the fact that the universe must be capable of existing in the form we see it today, a form that is capable of producing
intelligent life to look at it (Barrow and Tipler 16).


Leslie conjectures that this order of the only known universe can only be explained by saying that there are many possible universes in existence (and ours is the one we observe because we’re in it to observe it) or that there is a God that orders things so that we can arise out of it (310).

Some quickly dismiss the many universe model quickly, due to its inability to be verified. However, from the perspective of physics, any model that is not eliminated on scientific rationale must be considered as a possibility.
The many universes approach may be possible in
any one of four different ways. One is that the
universe as we know it, in which time and space are distinct, is just a bubble in a larger universe of a sort of quantum soup, in which space and time are
smeared. Another way to explain it is in theorizing
that for every quantum possibility there is an entire
universe that springs from it, thus there are infinitely
many universes constantly springing forth with every quantum effect that occurs. A third possibility is that the infinite universe we live in is made up of many different regions, perhaps all causally disconnected due to its infinite size, and thus all with different physical laws and constants of nature.2 The fourth possibility applies to an oscillating model of the universe: each successive oscillation brings with it unique physical laws and properties (Leslie 300).




I would suggest that there may not be anything unique about our universe's ability to bring forth intelligent life. While it may be true that carbon based life forms as we know them can only come into existence in a universe like ours, I think it might be possible that life forms completely different to what we have encountered and perhaps even conceived might also be able to evolve into existence in any one of a number of different types of universes.


Springing forth however from this Anthropic
Principle is what Tipler calls the Omega Point Theory, loosely based on a theory proposed by Teilhard de Chardin (Tipler and Barrow 195, Tipler 313). This theory basically suggests that humanity will continue to accumulate information and evolve to the infinite extreme, called the Omega Point, which is essentially God. Such a God would depend on the universe to create it. Tipler considers his theory to be only possible within a closed model of the universe. As the life within the universe collapses in the big crunch, it becomes one with it. All time and space become part of it, and it becomes the eternal God (322).



Tipler admits this theory does not work in an open universe. I would suggest a slightly simpler model, with the infinitely expanding universe we seem to live in. Given an infinite amount of time, it seems reasonable that intelligent life would evolve into a God which is transcendent of time, and which would then create the universe in just such a way that would allow for it to come into existence. Interesting as this model is, two major problems occur to me almost immediately. First of all, this theory assumes that evolution of intelligent life has no upper limit, a conclusion that I am not prepared to make on physical and biological grounds.3
Second, even if it can evolve to infinity, the theory
assumes that it will evolve sufficiently in the finite
amount of time before the Heat Death of the universe to survive it.
Many scientists and philosophers do not try to deal
with teleological understandings of cosmology. Instead they focus on the universe itself, and try to explain its existence: where it came from. Modern physics tells us the universe came from the Big Bang, but then I may ask where the Big Bang came from?



In quantum theory, it is predicted that particles and their antiparticle pairs can come into existence in a vacuum, essentially from nothing. This is provided that they collide again quickly enough so as not to violate the Heisenberg Uncertainty Principle4 (Hawking 107).


Some might thus suggest that the universe itself is
such a quantum fluctuation. There are, however,
problems with this theory, the most difficult being that it deals with creation in a space-time vacuum. The universe needs to come into existence not in a
vacuum, but from nothing; no time and no space at all.

Hartle and Hawking, in presenting a theory for
predicting a quantum mechanical wave function for
the universe, suggest that the original state of the
universe might not need to be in a distinct point in
time. Rather they suggest that the earliest moments of existence might be described in terms of a smoothed out quantum fuzz, essentially a smearing of time and space. Thus there need not be a distinct moment of creation, and our classical understanding of conservation laws, and even of cause and effect need not apply here.



In addition, according to Stephen Hawking, the entrance of quantum mechanics into our investigation opens the door for the idea of the
universe coming to existence via the quantum
mechanical process of tunneling5 (Mireau 61).
Accordingly, Hawking, currently the world's leading cosmologist, proposing this theory, sees no need for having the idea of a creator (A Brief History of Time141). In his view, the universe brings itself into existence, simply because it can statistically. One need not grasp onto Hawking's theories so quickly however. His theory is based both on unifying the theories of General Relativity and Quantum Mechanics, a unification that has as of yet not been successful, and on the assumption that one can apply
Quantum Mechanics to the entire universe, which has up until now dealt exclusively with isolated
microscopic systems (Isham 401). In addition, it
seems to me that the question of how the universe can exist, even in Hawking's understanding of a Quantum Mechanical process, still needs to be answered.
Hawking himself might argue however that his theory of the universe is adequately self-contained.



It would seem that in attempting to solve
questions regarding the nature and history of the
universe or the existence of God, we are only led to
more questions. It is possible that the insolubility of
these issues is intrinsic to them. One may ask whether either science or philosophy can answer questions that seem to deal with subjects that are almost by definition beyond comprehension, like the theory of quantum mechanics, or the existence of a transcendent God.
Nevertheless, science and philosophy will continue to use observation and theory to pursue an understanding of reality, that will hopefully, in the end, lead us to an understanding of our very selves and our place within that reality.


Works Cited
Barrow, John, and Frank Tipler. The Anthropic
Cosmological Principle. New York: Oxford
UP, 1986.

D'Inverno, R. Introducing Einstein's Relativity.
Oxford: Clarendon Press, 1992.

Hawking, S.W. A Brief History of Time. London:
Bantam Press, 1988.

Hawking, S.W., and G.F.R. Ellis. The Large Scale
Structure of Space-Time. Cambridge UP,
1973.

Isham, C.J. "Creation of the Universe as a Quantum
Process," in Physics, Philosophy and Theology.
Ed. Robert John Russell, William R. Stoerger,

S.J., and George V. Coyne, S.J. Vatican City
State: Vatican Observatory, 1988.

Leslie, J. "How to Draw Conclusions from a Fine-
Tuned Universe," in Physics, Philosophy and
Theology. Ed. Robert John Russell, William R.
Stoerger, S.J., and George V. Coyne, S.J.
Vatican City State: Vatican Observatory, 1988.

Mireau, Michael. A Survey of Modern Cosmology:
M.Sc. Research Project. University of Alberta:
Department of Mathematics, 1997.

Tipler, Frank J. "The Omega Point Theory: A Model
of an Evolving God," in Physics, Philosophy
and Theology. Ed. Robert John Russell,
William R. Stoerger, S.J., and George V.

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1 A closed topology is analogous to a circle. If one travels along the circle in one direction for long enough, she would return to her original position. If the circle were expanding fast enough however, she might not be able to catch up to her original position which would get further and further away, even if she were traveling at the speed of light, the fastest possible speed in the universe.

2 The observable universe would be about 15 billion light years in radius, if the age of the universe is 15 billion years old. This is because the relative speed of the stars on the edge of this sphere of vision would be the speed of light relative to us, and therefore the light signals from those stars would never reach us. As a result, anything on that sphere or beyond it would never have any causal effect on us.


3 It can be noted that Christian belief would suggest that human
life has reached to its upper limit in the person of Jesus Christ. The only thing left for humanity is for all people to partake in his resurrection, which amounts to a transformation of human nature to transcendent union with God. However Christian belief is not that humans become God; the distinctness of creator to creation must be maintained in order that humans reach their ultimate existence. Christian doctrine would probably regard this notion of humans evolving into God to be heretical.




4 The Heisenberg Uncertainty Principle essentially states that a
particle’s position and motion cannot be simultaneously known
with complete accuracy. Because this is a physical reality, it
allows for the possibility of spontaneous creation and destruction of particles so long as the principle itself is not violated.


5 Tunneling involves the statistical possibility of a particle crossing an infinite potential barrier, something that is impossible in classical physics. Applied here, Hawking et al. consider the possibility of a particle tunneling from nothing, or from another position in which time and space are smeared together.



Michael Mireau
26 marzo 1998

Questioni Filosofiche nella Cosmologia Moderna

La Congettura sulla natura, l'origine e il destino dell’Universo è stata al centro della filosofia sin dal
Periodo Classico. In realtà, ciò che l'Universo è, e
perché lo è, sono domande che sono state poste (e hanno avuto risposte, in teoria) fin dalle origini dell'umanità, e sono state al centro del mito, della religione, della filosofia e della scienza. Nei tempi moderni la fisica ha preso un ruolo centrale nel cercare di capire la storia dell'universo in cui viviamo. La fisica ha utilizzato metodi empirici e calcoli matematici per studiare questo campo, che è conosciuto come cosmologia, e nei tempi moderni, la fisica certamente detiene la quota maggiore nella nostra comprensione cosmologica. Tuttavia, ogni nuova teoria scientifica porta con sé una grande varietà di ramificazioni filosofiche e anche teologiche. Così la fisica, la filosofia, e la teologia lavorano insieme per cercare di rispondere alla domanda del perché c'è un universo, e che cosa significhi per l'umanità, la nostra origine e il nostro destino, e per l’esistenza di un essere supremo.

La nostra attuale comprensione della storia e della
natura dell'universo, il campo conosciuto come Moderna Cosmologia, si basa in gran parte sul lavoro di Hubble, Einstein, e contributi della Meccanica Quantistica. Questa comprensione moderna è iniziata con Hubble, che ha osservato come l'universo non sia statico, ma in realtà in espansione. Le galassie, in media, possono essere osservate mentre si allontanano da noi. Hubble fece l'osservazione che tanto più un corpo celeste è lontano da noi, più velocemente si muove, tutto secondo una relazione lineare c.d. Legge di Hubble (Barrow e Tipler 373). Se cerchiamo di osservare questa espansione in senso inverso, saremo testimoni di un universo che collassa su se stesso muovendoci indietro nel tempo, e la Teoria della Relatività di Einstein prevede che questo collasso porterà di nuovo ad un punto, chiamato singolarità (Hawking e Ellis 348).

La teoria scientifica attuale e l'osservazione ci dice quindi che il nostro universo è iniziato come un punto circa 15 miliardi di anni fa, e poi esplose in quello che viene chiamato il Big Bang. L’espansione osservata dell'universo nella nostra epoca è semplicemente il risultato di questo Big Bang.
Se ponessimo la domanda: "Che cosa è successo prima del Big Bang? "la risposta sarebbe semplicemente che non vi è un "prima" del Big Bang. Il tempo e lo spazio ebbero entrambi la loro origine con questa singolarità iniziale.

Ciò non comporta alcuna violazione della "legge di conservazione di massa / energia"; vale a dire che nulla può entrare in esistenza dal nulla, perché questa legge presuppone che vi è un tempo precedente in cui la materia / energia che
esiste, non sarebbe esistita, come non è il caso nel
Big Bang. Possiamo quindi dire che la materia e
l’energia nell'universo ci sono stati per tutto il tempo, ricordando che tutto il tempo è stato solo all’incirca per 15 miliardi di anni.

Un certo numero di modelli cosmologici chiamati
Modelli di Friedmann sono stati proposti per descrivere la natura dell'universo (Mireau 29). Alcuni sono topologicamente aperti, il che significa che sono infiniti in dimensioni, e alcuni sono chiusi, nel senso che sono finiti.1
Ci sono anche modelli in cui l'universo
continuerà ad espandersi per sempre, e altri in cui si
espande solo per un periodo limitato di tempo e poi inizia a ri-collassare in quello che viene chiamato il Big Crunch. Un tale universo potrebbe anche espandersi e contrarsi periodicamente; questo è chiamato un modello oscillante. Osservazioni attuali sembrano indicare che viviamo in universo aperto, in espansione per sempre (Mireau 49).

Sfortunatamente, un universo sempre in espansione ha la caratteristica che tutta l'energia in esso contenuta finirà per essere dispersa; questo equivale a dire che ogni stella, ogni galassia, ogni
superammasso finirà per esaurirsi, lasciando un freddo,universo morto. Questo processo è indicato come La Morte Termica dell'Universo. (Barrow e Tipler 166).

Alcuni scienziati congetturano anche che a un certo momento in un futuro molto lontano, i protoni, uno dei principali elementi costitutivi di tutta la materia, decadranno, lasciando assolutamente nulla, eccetto che radiazione di fondo diffusa attraverso l'universo.

Data questa attuale comprensione della natura dell'universo, non ci resta che fare la domanda di come è venuto ad essere così com'è. Una prospettiva teleologica è riemersa nella cosmologia a causa di una serie di sorprendenti scoperte circa l'ordine apparente nell'universo.

Fondamentalmente, è stato osservato che finché l'universo non avesse avuto alcuni valori molto precisi per varie costanti cosmologiche, come la carica elettrica elementare, la massa del protone, l’intensità delle quattro forze della natura, la velocità della luce, ecc., l'universo non si sarebbe
evoluto in quello che è, in modo da portare avanti
la vita intelligente, cioè noi, creature in grado di osservare quell’universo.

Questa coincidenza apparentemente sorprendente che l’universo è così come è (in una infinita gamma di possibilità) in modo che l'umanità possa evolvere per osservarlo, è un problema che alcuni fisici e filosofi hanno cercato di affrontare. Una comprensione filosofica di questo aspetto è chiamato Principio Antropico. Questo principio limita il numero di possibili proprietà nell'universo conosciuto tenendo conto del fatto che l'universo deve essere in grado di esistere nella forma che vediamo oggi, una forma che è in grado di produrre vita intelligente capace di osservarlo (Barrow e Tipler 16).

Leslie ipotizza che questo ordine del solo universo conosciuto può essere spiegato solo dicendo che ci sono molti universi possibili esistenti (e il nostro è quello che osserviamo perché siamo in esso per osservarlo) o che c'è un Dio che ordina le cose così che da esso noi possiamo derivare (310).

Alcuni si affrettano a respingere il modello a molti universi  rapidamente, grazie all’incapacità di essere verificato. Tuttavia, dalla prospettiva della fisica, qualsiasi modello che non è eliminato con razionale scientifico deve essere considerato come una possibilità.
L'approccio a molti universi può essere possibile in
uno qualsiasi di quattro modi diversi. Uno è che l’universo come lo conosciamo, in cui il tempo e lo spazio sono distinti, è solo una bolla in un più ampio universo di una specie di zuppa quantistica, in cui lo spazio e il tempo sono spalmati. Un altro modo di spiegarlo è in teoria che per ogni possibilità quantum c'è un intero universo che nasce da esso, quindi vi sono infinitamente molti universi che costantemente balzano fuori con ogni effetto quantistico che si verifica. Una terza possibilità è che l'infinito universo in cui viviamo è costituito da molte differenti regioni, forse tutte causalmente scollegate grazie alle dimensioni infinite, e quindi tutte con differenti leggi fisiche e costanti della natura.2 La quarta possibilità vale per un modello oscillante dell’universo: ogni successiva oscillazione comporta leggi fisiche e proprietà uniche (Leslie 300).

 Io suggerisco che non ci può essere qualcosa di unico sulla capacità del nostro universo di portare avanti vita intelligente. Mentre può essere vero che le forme di vita a base di carbonio così come le conosciamo possono entrare in esistenza solo in un universo come il nostro, penso che potrebbe essere possibile che forme di vita completamente diverse da ciò che abbiamo incontrato e forse anche concepito potrebbero anche essere in grado di evolvere in esistenza in uno qualsiasi di un certo numero di diversi tipi di universi.

Comunque da questo Principio Antropico
scaturisce ciò che Tipler chiama la teoria del Punto Omega, liberamente ispirata a una teoria proposta da Teilhard de Chardin (Tipler e Barrow 195, Tipler 313). Questa teoria suggerisce fondamentalmente che l'umanità continuerà a accumulare informazioni ed evolvere all'estremo infinito, chiamato Punto Omega, che è essenzialmente Dio. Un tale Dio dipenderebbe dall'universo per crealo. Tipler considera la sua teoria sia solo possibile entro un modello chiuso dell'universo. Come la
vita all'interno dell'universo collassa nel Big Crunch,
diventa uno con esso. Tutto il tempo e lo spazio diventano parte di esso, e diventa il Dio eterno (322).

Tipler ammette che questa teoria non funziona in un universo aperto. Io suggerirei un modello leggermente più semplice, con l’universo infinitamente in espansione in cui a noi sembra di vivere. Dato un tempo infinito, sembra ragionevole
che la vita intelligente evolva in un Dio che trascende il tempo, e che poi creerebbe l’universo proprio in un modo da consentirgli di  esistere. Interessante com’ è questo modello, due principali problemi si presentano a me quasi immediatamente. Primo di tutto, questa teoria presuppone che l'evoluzione di vita intelligente non ha un limite superiore, una conclusione che io non sono preparato a fare in campo fisico e biologico.3
In secondo luogo, anche se può evolvere all'infinito, la teoria presuppone che si evolverà sufficientemente nella quantità di tempo finito prima della Morte Termica dell'universo per sopravvivergli.
Molti scienziati e filosofi non cercano di avere a che fare con le intese teleologiche della cosmologia. Invece essi si concentrano sull'universo stesso, e cercano di spiegare la sua esistenza: da dove proviene. La fisica moderna ci dice che l'universo è venuto dal Big Bang, ma poi posso chiedere da dove è venuto il Big Bang?

Nella teoria quantistica, si prevede che le particelle e le loro pari antiparticelle  possano entrare in esistenza nel vuoto, essenzialmente dal nulla. Questo è previsto sempreché esse si scontrino ancora abbastanza rapidamente in modo da non violare il Principio di indeterminazione di Heisenberg (Hawking 107).

Qualcuno potrebbe quindi suggerire che l'universo stesso sia una fluttuazione quantistica del genere. Vi sono, tuttavia, problemi con questa teoria, il più difficile è che si tratta di creazione in uno spazio-tempo vuoto. L'universo deve venire all'esistenza non in un vuoto, ma dal nulla; né tempo né spazio affatto.

Hartle e Hawking, nel presentare una teoria per
prevedere una funzione d'onda secondo la meccanica quantistica per l'universo, suggeriscono che lo stato originale dell’universo potrebbe avere bisogno di essere in un punto distinto nel tempo . Piuttosto essi suggeriscono che i primi momenti di esistenza potrebbero essere descritti in termini di una levigata lanugine quantistica, essenzialmente una sbavatura di tempo e spazio. Così non c'è bisogno di un momento di distinta creazione, e la nostra comprensione classica delle leggi di conservazione, e anche di causa ed effetto qui non necessita che si applichino.

Inoltre, secondo Stephen Hawking, l'ingresso della meccanica quantistica nella nostra
indagine apre la porta all'idea dell’universo venuto in esistenza attraverso il processo quanto-meccanico dell’effetto tunnel5 (Mireau 61).
Di conseguenza, Hawking, cosmologo attualmente leader mondiale, proponendo questa teoria, non vede necessità di avere l'idea di un creatore (Una Breve Storia del Tempo 141). A suo avviso, l'universo stesso si mette in esistenza, semplicemente perché lo può statisticamente. Uno non ha bisogno di aggrapparsi alle teorie di Hawking così in fretta però. La sua teoria si basa sia sull’unificare le teorie della Relatività Generale e della Meccanica Quantistica, una unificazione che ancora non ha avuto successo, e sul presupposto che si può applicare la Meccanica Quantistica per l'intero universo, che è stato fino ad ora affrontato esclusivamente con isolati sistemi microscopici (Isham 401). Inoltre, mi sembra che la questione di come l'universo possa esistere, anche nella comprensione di Hawking di un Processo Quanto-meccanico, deve ancora essere risolta.
Hawking stesso potrebbe obiettare, tuttavia, che la sua teoria dell'universo è adeguatamente autosufficiente.


Sembrerebbe che nel tentativo di risolvere
domande riguardanti la natura e la storia dell’
universo o l'esistenza di Dio, siamo condotti solo
ad altre domande. È possibile che l'insolubilità
di questi problemi è intrinseco ad essi. Ci si può chiedere se sia scienza che filosofia possono rispondere alle domande che sembrano trattare argomenti che sono quasi per definizione
oltre la comprensione, come la teoria meccanica quantistica, o l'esistenza di un Dio trascendente.
Tuttavia, la scienza e la filosofia continueranno a
utilizzare l'osservazione e la teoria per perseguire una comprensione della realtà, che, si spera, alla fine, ci conducano a una comprensione di noi stessi e del nostro posto all'interno di quella realtà.


Lavori citati
Barrow, John, and Frank Tipler. The Anthropic
Cosmological Principle. New York: Oxford
UP, 1986.

D'Inverno, R. Introducing Einstein's Relativity.
Oxford: Clarendon Press, 1992.

Hawking, S.W. A Brief History of Time. London:
Bantam Press, 1988.

Hawking, S.W., and G.F.R. Ellis. The Large Scale
Structure of Space-Time. Cambridge UP,
1973.

Isham, C.J. "Creation of the Universe as a Quantum
Process," in Physics, Philosophy and Theology.
Ed. Robert John Russell, William R. Stoerger,

S.J., and George V. Coyne, S.J. Vatican City
State: Vatican Observatory, 1988.

Leslie, J. "How to Draw Conclusions from a Fine-
Tuned Universe," in Physics, Philosophy and
Theology. Ed. Robert John Russell, William R.
Stoerger, S.J., and George V. Coyne, S.J.
Vatican City State: Vatican Observatory, 1988.

Mireau, Michael. A Survey of Modern Cosmology:
M.Sc. Research Project. University of Alberta:
Department of Mathematics, 1997.

Tipler, Frank J. "The Omega Point Theory: A Model
of an Evolving God," in Physics, Philosophy
and Theology. Ed. Robert John Russell,
William R. Stoerger, S.J., and George V.

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1 Una topologia chiusa è analoga ad un cerchio. Se si viaggia lungo la circonferenza in una direzione abbastanza a lunga, si tornerebbe alla posizione originale. Se il cerchio si stesse espandendo abbastanza velocemente però, si potrebbe non essere in grado di raggiungere la posizione originale, che sarebbe sempre più lontano, anche se ai stesse viaggiando a velocità della luce, la massima velocità possibile nell'universo.

2 L'universo osservabile sarebbe di circa 15 miliardi di anni luce di raggio, se l'età dell'universo è di 15 miliardi di anni. Questo è perché la velocità relativa delle stelle sul bordo di questa sfera di
visione sarebbe la velocità della luce rispetto a noi, e quindi i segnali luminosi da quelle stelle non sarebbero mai in grado di raggiungerci. Di conseguenza, nulla su quella sfera o al di là di esso non avrebbe mai avuto alcun effetto causale su di noi.

3 Si può notare che la fede cristiana suggerirebbe che la vita umana è giunta al suo limite superiore nella persona di Gesù Cristo. L’unica cosa che resta per l'umanità è per tutte le persone di prendere parte alla sua risurrezione, che corrisponde a una trasformazione della natura umana
nell’unione trascendente con Dio. Tuttavia secondo la fede cristiana non è che gli esseri umani diventano Dio; la distinzione di creatore rispetto alla creazione deve essere mantenuta in modo che gli esseri umani raggiungono la loro esistenza ultima. La dottrina cristiana probabilmente considera eretica questa nozione di esseri umani che evolvono in Dio.

4 Il principio di indeterminazione di Heisenberg afferma sostanzialmente che la posizione e il movimento di una particella non possono essere conosciuti simultaneamente con assoluta precisione. Poiché questa è una realtà fisica, consente la possibilità di creazione spontanea e distruzione di particelle finché il principio stesso non viene violato.

5 L’effetto tunnel comporta la possibilità statistica che una particella attraversi una barriera di potenziale infinito, qualcosa che è impossibile in
fisica classica. Applicato qui, Hawking et al. considera la possibilità di una particella dal nulla per effetto tunnel, o da un'altra posizione in cui tempo e spazio sono spalmati insieme.