martedì 31 gennaio 2017

Unità Globale versus Economia delle Nazioni

Il tempo che viviamo sembra caratterizzato da due tendenze opposte: una unitiva (vedasi  ad esempio la globalizzazione e lo stesso processo di unificazione europeo) e l'altra divisiva (vedasi ad esempio le rivendicazioni autonomiste di molte regioni in molte parti del mondo. Queste tendenze sembrano ispirare due atteggiamenti opposti ed inconciliabili:uno teso verso il cosmopolitismo e l'altro verso il nazionalismo/regionalismo. Questa sorta di dualismo è stato ed è oggetto di discussioni non soltanto a livello politico, ma anche a livello religioso. Ad esempio: 

La globalizzazione, a priori, non è né buona né cattiva.  ( S. Giovanni Paolo II, Discorso alla Pontificia Accademia delle scienze sociali, 27 aprile 2001 )" ma dipende dall'uso che se ne fa.

<<Indubbiamente va attentamente rivalutato il ruolo e il potere politico degli Stati, in un’epoca in cui esistono di fatto limitazioni della loro sovranità a causa del nuovo contesto economico-commerciale e finanziario internazionale>> (D.Petti – Dialogo sulla Politica con Benedetto XVI – 2013 – Lateran University Press).

Ma non è solo il Magistero Petrino a lanciare avvertimenti al riguardo della globalizzazione e della sovranità delle nazioni, che ispira anche molti movimenti cosiddetti "populisti". 

Secondo alcuni studi biblici condotti in seno al Protestantesimo, una società universale, con una identica cultura e lingua (come era, ad esempio, il mondo antidiluviano) è molto più facile da controllare e manipolare da parte delle Forze del Male. Per cui, si ricava un esplicito, singolare ed inaspettato ruolo del Nazionalismo e della Legge, che sembrerebbero mettere in guardia nei confronti dei processi di Globalizzazione in atto, non solo sul fronte economico e commerciale.


Si riporta di seguito un estratto da tali studi, nella versione originale in Inglese e con la traduzione in Italiano, seguito poi da un estratto dal Catechismo della Chiesa Cattolica e da un breve commento.


http://ichthys.com
Bible Basics:
Essential Doctrines of the Bible
Part 2A
Angelology: the Study of Angels
by Dr. Robert D. Luginbill


Versione originale in Inglese
Traduzione in Italiano
7) Law and nationalism as a restrainers of satanic influence: In addition to the internal
check that conscience provides on the devil's manipulation of mankind, God also limits
Satan's control of human affairs by law (cf. Rom.2:14-15; 13:1-5; Tit.3:1; 1Pet.2:13-17), by
nationalism (cf. Gen.11:6; Deut.32:8; Job 12:23; Ps.74:17; Jer.18:7-10; Acts 17:26-28),
and by direct divine intervention (e.g., any of the myriad occasions of the Lord's direct
annihilation of Israel's enemies). Since God's destruction of the tower of Babel (cf.
Gen.11:6), law and nationalism have been and continue to be the two major visible
barriers that keep Satan from complete world domination.
Law is an outgrowth of conscience, a society-wide codification of our collective impulses
to protect what is right and restrain what is wrong, built on tradition, experience and
experimentation, but always for the general purpose of good. Not that any system of law
has ever been perfect (with the sole exception of the law handed down to Moses by God
Himself). Imperfect human beings produce imperfect systems of governance, but the
fact of orderly, generally good-oriented legal authority is definitely from God in every
legitimate case (i.e., where crime is outlawed and punished, while good behavior is
protected and rewarded):
Therefore it is necessary to be subject [to authority] not only because of this severity, but
also for conscience' sake.
Romans 13:5
Nations are made by God (cf. Gen.11:6-9; Deut.32:8; Job 12:23; Acts 17:26-28). The
term "nationalism", however, is considered by some to be applicable only to
comparatively modern times (i.e., the eighteenth century forward). But whatever term
one prefers, the differentiation of peoples (according to language, culture, geography
etc.) is a phenomenon which goes back thousands of years (specifically, to the post-
Babel diaspora of the nations).
When the Most High gave the nations their inheritance, when He divided the sons of
men, He established the borders of the peoples according to the number of the sons of
Israel.
Deuteronomy 32:8
Nationalism also acts as a serious check on the devil's earthly operations. This can be
seen clearly enough by considering the horrendously evil state of affairs into which the
entire world had fallen prior to the great flood. A universal society, with an identical
culture and language (as the antediluvian world was) is much easier for the devil to
control and manipulate: as in the case of a single biological entity, as soon as any virus
invades it, the disease quickly spreads and infects the entire organism. A one-world state
thus offers no more resistance to gross forms of evil, once initially penetrated. A multinational
world, however, is more resistant to Satan's influences, precisely because of its
diversity. Communism, or Nazism, or sexual libertinism, or what have you, must be
introduced and promoted in every country individually, giving time and space for
resistance to whatever new strain of evil the devil is currently promulgating.
For from one man [Adam], [God] created the nations of mankind, that they might
inhabit the entire face of the earth. And He predetermined both their appointed times
and the boundaries of their settlement, that they might seek God, if perhaps they might
even [deign to] grope after Him and so come to find Him – for He is not far from every
one of us.
Acts 17:26-27
This last passage makes clear that nationalism has been important, not only in the
preservation of human life on earth, but also in the greater purpose for which mankind
has always needed to be preserved: to seek and find God through Jesus Christ our Lord.
Satan styles himself "ruler of the world", and so he is – but not without limitations. God
is ultimately the One in control of the history of the nations (cf. Is.10:5-7; 10:15;
Jer.10:7; Dan.2:21), but the devil does his best to undermine the barriers that keep them
separate (yet can only do so within God's permissive will):
Those who look at you will contemplate you; they will consider you: "Is this the man
who confounded the earth, who weakened the nations? He made the world like a
desert, and trampled its cities underfoot. He did not let its prisoners go home.
Isaiah 14:16-17
7) La legge e il nazionalismo come frenatori di influenza satanica: Oltre ai controlli interni
che la coscienza fornisce sulla manipolazione  dell'umanità da parte del diavolo, Dio limita
il controllo di Satana degli affari umani anche attraverso la legge (cf. Rom.2: 14-15; 13: 1-5; Tit. 3: 1; 1Pet.2: 13-17), attraverso il nazionalismo (cfr Gen.11: 6, Deut.32: 8, Lavoro 12:23, S.77: 17, Jer.18: 7-10, Atti 17: 26-28),
e per intervento divino diretto (ad esempio, una qualsiasi delle mille occasioni di
annientamento diretto dei nemici di Israele da parte del Signore). Dalla distruzione di Dio della torre di Babele (cfr. Gen.11: 6), la legge e il nazionalismo sono stati e continuano ad essere i due principali elementi visibili di barriera che trattengono Satana dalla completa dominazione mondiale.
La legge è un'espansione della coscienza, una codificazione di tutti i nostri impulsi collettivi
per proteggere ciò che è giusto e reprimere ciò che è sbagliato, in base  alla tradizione, l'esperienza e
sperimentazione, ma sempre per lo scopo del bene generale. Non che un sistema di diritto
sia mai stato perfetto (con la sola eccezione della legge concessa a Mosè da Dio stesso). Gli esseri umani imperfetti producono sistemi imperfetti di governo, ma generalmente un’autorità legale ben orientata proviene sicuramente da Dio in ogni
caso legittimo (cioè, quando il crimine è illegale e punito, mentre il buon comportamento è
protetto e ricompensato):
Pertanto è necessario essere sottoposti [all'autorità] non solo a causa di questo rigore, ma
anche per la coscienza.
Romani 13: 5
Le nazioni sono fatte da Dio (cfr Gen 11: 6-9, Deut.32: 8, Lavoro 12:23, Atti 17: 26-28). Il termine "nazionalismo", tuttavia, è considerato da alcuni per essere applicabile solo ai tempi relativamente moderni (cioè dal Settecento in avanti). Ma qualunque termine
si preferisca, la differenziazione dei popoli (secondo la lingua, la cultura e la geografia, ecc.) è un fenomeno che risale a migliaia di anni (in particolare, Diaspora post-Babele delle nazioni).
Quando l'Altissimo ha dato alle nazioni la loro eredità, quando ha diviso i figli degli uomini, Egli ha stabilito i confini dei popoli secondo il numero dei figli di Israele.
Deuteronomio 32: 8
Il nazionalismo agisce anche come un serio controllo sulle operazioni terrene del diavolo. Questo può essere visto abbastanza chiaramente considerando lo stato orrendamente malvagio in cui
tutto il mondo era caduto prima del grande diluvio. Una società universale, con una identica
cultura e lingua (come era il mondo antidiluviano) è molto più facile per il diavolo da controllare e manipolare: come nel caso di un'unica entità biologica, non appena un qualsiasi virus
la invade, la malattia si diffonde rapidamente e infetta l'intero organismo. Un mondo che sia un unico stato quindi non offre più resistenza alle grossolane forme del male, una volta penetrato inizialmente. Un mondo con molte nazioni, però, è più resistente alle influenze di Satana proprio a causa della sua diversità. Il Comunismo o il Nazismo, o il libertinismo sessuale, o quello che vuoi, deve essere
introdotto e promosso in ogni paese individualmente, dando tempo e spazio per la
resistenza a qualsiasi nuovo ceppo di male che il diavolo sta attualmente promuovendo.
Perché da un uomo [Adamo], [Dio] ha creato le nazioni dell'umanità, che potrebbero
abitare l'intero volto della terra. E ha predeterminato entrambi i tempi stabiliti
e i confini del loro insediamento, affinché potessero  cercare Dio, affinché potessero forse
persino [degnarsi] di piangere dietro di Lui e perciò venire a trovarlo - poiché non è lontano da ognuno
di noi.
Atti 17: 26-27
Quest'ultimo passo rende chiaro che il nazionalismo è stato importante, non solo nella conservazione della vita umana sulla terra, ma anche nello scopo più grande per cui l'umanità ha sempre avuto bisogno di essere conservata: cercare e trovare Dio attraverso Gesù Cristo nostro Signore.
Satana si stilizza "governatore del mondo", e così è - ma non senza limiti. Dio
è in ultima analisi l'Unico che ha il controllo della storia delle nazioni (cfr Is.10: 5-7; 10:15;
Jer.10: 7; Dan.2: 21), ma il diavolo fa del suo meglio per sconvolgere le barriere che le mantengono
separate (ma può farlo solo entro la volontà di Dio):
Coloro che ti guardano ti contempleranno; ti considereranno : "È questo l'uomo
che ha confuso la terra, che ha indebolito le nazioni? Ha fatto il mondo come un
deserto, e ha calpestato le sue città sotto i piedi. Non ha permesso ai suoi prigionieri di tornare a casa.
Isaia 14: 16-17



Viene proposto un pezzo trascritto letteralmente dal Catechismo della Chiesa Cattolica  (vedi http://www.vatican.va/archive/catechism_it/p1s1c2a1_it.htm):

<< L'Alleanza con Noè
56 Dopo che l'unità del genere umano è stata spezzata dal peccato, Dio cerca prima di tutto di salvare l'umanità intervenendo in ciascuna delle sue parti. L'Alleanza con Noè dopo il diluvio esprime il principio dell'economia divina verso le « nazioni », ossia gli uomini riuniti in gruppi, « ciascuno secondo la propria lingua e secondo le loro famiglie, nelle loro nazioni » (Gn 10,5).
57 Quest'ordine, ad un tempo cosmico, sociale e religioso della pluralità delle nazioni, ha lo scopo di limitare l'orgoglio di una umanità decaduta, la quale, concorde nella malvagità, vorrebbe costruire da se stessa la propria unità alla maniera di Babele. Ma, a causa del peccato, sia il politeismo che l'idolatria della nazione e del suo capo costituiscono una continua minaccia di perversione pagana per questa economia provvisoria.
58 L'Alleanza con Noè resta in vigore per tutto il tempo delle nazioni, fino alla proclamazione universale del Vangelo. La Bibbia venera alcune grandi figure delle « nazioni », come « Abele il giusto », il re-sacerdote Melchisedek, figura di Cristo, i giusti « Noè, Daniele e Giobbe » (Ez 14,14). La Scrittura mostra così a quale altezza di santità possano giungere coloro che vivono secondo l'Alleanza di Noè nell'attesa che Cristo riunisca « insieme tutti i figli di Dio che erano dispersi » (Gv 11,52).>>.

Commento
Un testo che appare chiaro. Le nazioni nell'ottica della Salvezza sono un'economia provvisoria (e per certi versi anche umiliante, perché frantumazione prodotta dal peccato); economia che dovrà cessare alla proclamazione universale del Vangelo, cioè quando il messaggio di Salvezza offertoci da Cristo  sarà giunto a tutti.
Si potrebbe dire che quasi ci siamo? Cioè la Salvezza è stata già annunciata fino ai più estremi confini della Terra? Forse si! Ma, la domanda è d'obbligo : è stata compresa?
A giudicare dai risultati che vediamo, in noi e fuori di noi appare ragionevole rispondere no! Quindi una regressione allo stadio della “provvisoria economia noachica delle nazioni” (che però può anche essere vissuta da taluni fino alla santità) diviene naturale nel momento in cui i tentativi di realizzare da se stessi quell'unità globale rotta dal peccato, mostra gravi deficienze e asimmetrie, progetti nascosti, spesso a favore degli abbienti e non dei poveri ed umili preferiti dal Cristo.

In conclusione il recupero dell’Unità perduta  è possibile solo attraverso una vera solidarietà tra le nazioni. In alternativa  non ci può che essere regressione all’economia delle nazioni.

La soluzione della "grave" situazione di fatto in cui sono state messe negli ultimi decenni le nazioni della Terra non è risolvibile da un "intervento umano", neanche se fosse "cruento", cosa che l’adesione ad un Credo cristiano non permette. E' la Storia che si ripete. Si può solo trarre "cristianamente" il meglio che si può dalla situazione presente e coltivare la Speranza, perché siamo già "vittime immolate" in attesa della Salvezza che Egli solo potrà portare. Non sappiamo quando avverrà, ma possiamo essere sicuri che avverrà, perché fa parte della Fede dei nostri Padri. Questo non significa ritirarsi in meditazione, in ascesi, in preghiera (che peraltro, non farebbe male!), ma riprendere la consapevolezza dei limiti del nostro agire, nell'attesa che Egli tessa la trama per la Soluzione Finale e tutto si compia.
Dunque, attesa confidente ed operosa al tempo stesso, perché sebbene le nostre azioni abbiano un senso nell'economia complessiva, non potremo essere noi a decidere le soluzioni e come e quando attuarle.

lunedì 23 gennaio 2017

MEMENTO.....AUDERE SEMPER ? : Debito pubblico italiano 2.407 mld di dollari + 359 mld di euro?

23 gennaio 2017 11.41. Rai News annuncia (http://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/ContentItem-b46e51a1-ec8f-4006-823f-6b2e91efc1bf.html) : "Secondo i dati Eurostat, il debito pubblico italiano è sceso nel terzo trimestre 2016 rispetto al trimestre precedente, passando dal 135,5% al 132,7% del Pil. Il dato indica anche un calo rispetto al terzo trimestre del 2015, quando era al 134,1%. In calo anche il debito di Grecia -2,9% (passato da 179,8% al 176,9%) e quello austriaco -2,8%, da 86,7% a 84,4%. I debiti più pesanti restano quelli di Grecia, Portogallo e Italia. - 

Ma quali sono i numeri in assoluto?
La risposta la dà la Repubblica facendo anche una piccola panoramica Ocse ed europea; vedi 
In pratica 

"Gli Stati Uniti hanno una esposizione per  18.237 mld di dollari, il Giappone a 10.557 mld e l'Italia a quasi 2.407 mld di dollari."

Ma non finisce qui perché Mario Draghi (Governatore della BCE) riaffermando che l'Italia ha ancora bisogno dell'Europa ci ricorda che 

per uscire dall' euro bisogna chiudere saldi Target 2 e l'Italia ha un passivo di 359 miliardi. 

Vedi :


Nessuno però, neppure gli euroscettici avversi all'euro, sembrano ricordare che una premessa essenziale per un simile "audace piano" implica la preventiva re-internalizzazione del debito italiano che è in mano estera (Francia, Germania, Inghilterra, etc.) per quasi il 40%.

domenica 22 gennaio 2017

IL DISCORSO DI INSEDIAMENTO DEL NUOVO PRESIDENTE AMERICANO DONALD TRUMP

Dal Centro Documentazione dell'Istituto De Gasperi di Bologna, ecco il discorso (tradotto in italiano) di insediamento del nuovo Presidente degli Stati Uniti d'America Donald Trump:
http://img.musvc1.net/static/32985/documenti/1/ListDocuments/Donald%20Trump%20Discorso%20di%20insediamento.pdf

Ecco alcuni passaggi chiave:

  • "oggi non stiamo semplicemente effettuando un trasferimento di poteri da un'amministrazione a un'altra o da un partito a un altro, bensì stiamo trasferendo il potere da Washington, D.C., e lo stiamo restituendo a voi, popolo".
  • Per troppo tempo, un piccolo gruppo nella capitale della nostra nazione ha fatto propri i benefici del governo, mentre il popolo ne pativa i costi. Washington prosperava, ma il popolo non beneficiava della sua ricchezza. I politici prosperavano, ma i posti di lavoro venivano meno e le fabbriche chiudevano. Il sistema proteggeva se stesso, non i cittadini del nostro Paese. Le loro vittorie non sono state le vostre vittorie. I loro trionfi non sono stati i vostri trionfi. E, mentre quella gente festeggiava nella capitale del nostro Paese, c'era poco da festeggiare per le famiglie in difficoltà nell'intera nazione. Tutto ciò cambia a partire da qui, fin d'ora, perché questo momento è il vostro momento: appartiene a voi. 
  • Quello che davvero conta non è quale partito controlli il nostro governo, bensì che il nostro governo sia controllato dal popolo.
  • Ma per troppi dei nostri cittadini esiste una realtà diversa: madri e figli intrappolati dalla povertà dei nostri bassifondi urbani; fabbriche in stato di abbandono disseminate come tombe nel paesaggio della nostra nazione; un sistema scolastico in cui vengono riversati tanti soldi, ma che lascia i nostri giovani e splendidi studenti a corto di conoscenze; e il crimine e le gang e le droghe che hanno strappato troppe vite e che hanno privato il nostro Paese di un enorme potenziale inespresso. Questa scempio americano deve interrompersi e si interromperà in questo preciso istante. Siamo una nazione e il loro dolore è il nostro dolore. I loro sogni sono i nostri sogni e i loro successi saranno i nostri successi. 



martedì 10 gennaio 2017

“Le politiche di coesione in Europa tra austerità e nuove sfide”

Pubblicato nella collana “Quaderni SVIMEZ” (Numero Speciale 47) il volume “Le politiche di coesione in Europa tra austerità e nuove sfide”, a cura di Manin Carabba, Riccardo Padovani e Laura Polverari, che raccoglie gli interventi svolti al Seminario SVIMEZ sul tema, tenutosi presso la sede dell’Associazione il 31 marzo 2016. 
  
Il numero 47 della collana Quaderni SVIMEZ contiene gli interventi al seminario su “Le politiche di coesione in Europa, tra austerità e nuove sfide”, svoltosi il 31 marzo 2016. Il volume, curato da Manin Carabba, Riccardo Padovani e Laura Polverari, monitora le novità introdotte nel nuovo ciclo di programmazione sulla governance delle amministrazioni regionali responsabili dell’attuazione dei programmi, nel contesto di riordino delle competenze tra i diversi livelli di governo e della riforma del Titolo V della Costituzione. 
Nella prima parte del Quaderno sono affrontati i temi dell’effetto della crisi sulle disparità regionali, degli assetti istituzionali alla base delle politiche regionali, dei driver dello sviluppo. La seconda parte del volume si occupa della politica regionale italiana attuale e del dibattito sulla riforma della politica per il periodo post 2020. 
Dal Quaderno emerge che in Italia, la programmazione 2014-2020 è finalmente avviata, l’Agenzia per la Coesione sembra essere entrata a regime ed è recentemente entrata in funzione anche la nuova Cabina di Regia, istituita a febbraio 2016 per coordinare le risposte di policy con impatto territoriale dello Stato centrale e delle autorità decentrate (regioni, province autonome e città metropolitane) e dare impulso agli investimenti. Ma, nonostante questi progressi, persiste un affannamento nella spesa del Fondo Sviluppo e Coesione e, in alcuni casi, anche della programmazione Ue. 

Per scaricare la pubblicazione vai al seguente link di SVIMEZ (Associazione per lo Sviluppo del Mezzogiorno)

http://lnx.svimez.info/273


giovedì 5 gennaio 2017

Tirando da più parti "una coperta corta" alla fine si può strappare!

Dai flash di Liberi e Forti :

“LA CARICA DEI CENTOUNO CONTRO L’EURO” 
di Giampiero Cardillo 
“Libero” di ieri 2 gennaio pone 10 capziose domande a illustri pensatori e attivisti politici da sempre avversari dell’Euro e dell’Europa, ma anche a molti “convertiti”, più o meno opportunisticamente, alla recente moda euro-nichilista globale, guidati consapevolmente o inconsapevolmente da giganti politico–economici internazionali come la brillantissima e occhiutissima Corona Inglese, con i propri giganteschi sodali di ogni razza e specie.
Vedi
http://www.popolariliberieforti.it/flash/flash504.pdf