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sabato 6 febbraio 2021

L’EMPATIA UMANA CI DERIVA DALL’EVOLUZIONE?

 

L’EMPATIA UMANA CI DERIVA DALL’EVOLUZIONE?

Un commento a :

https://dicastri.club/2021/02/06/marcus-rosenlund-i-10-disastri-climatici-che-hanno-cambiato-il-mondo-garzanti-2020/#respond

E' certamente lecito affermare l'opinione che una tendenza all’empatia ci derivi, in quanto umani, dalla nostra evoluzione; ma sembra poco "scientifico" se non ne vengono fornite le evidenze; a meno di non considerare l' "evoluzionismo" una nuova "fede". Si rischia, quindi, che resti solo una opinione, seppur autorevole e forse "ragionevole" per altri versi di cui si dirà qui appresso. Per completezza, potrebbero essere almeno considerate altre ipotesi, ivi incluse quelle afferenti a "qualità innate" che possono trascendere la mera realtà fisica in cui viviamo, a loro volta conseguenza di teorie "creazioniste" del mondo in cui viviamo. Alla ricerca delle cause, la stessa teoria del big-bang sebbene “scientificamente provata” sfocia poi nelle ipotesi cicliche dell'eterno ritorno, oppure nelle fluttuazioni quantistiche del vuoto, ma anche in una ipotesi di "creatio ex nihilo" (forse quella che constatò l’Abate Lemaitre quando derivò dalla teoria della Relatività Generale le sue equazioni  che sottopose ad Einstein per verifica e ne ebbe risposta dal grande scienziato: “la sua fisica è corretta, ma abominevole!”- Evidentemente, Einstein era all’epoca ancora ancorato a quell’idea di universo immutabile che lo portò ad aggiungere la costante cosmologica nelle sue equazioni della Relatività Generale).  Inoltre, l'ipotesi di "umani" come macchine biochimiche - dotate di libero arbitrio nelle scelte, ma anche di "antenna" (apparati neuro-cerebrali) e quindi eterodiretti attraverso  il "bios", quell'anima "imprinted" dal "Costruttore" (Il Calcolatore Centrale del Sistema, ossia l'Archivio Akashico) al momento dell'uscita dalla "fabbrica" - è anch'essa una ipotesi della New Age. Insomma, ricondurre l'empatia umana all'evoluzione appare limitativo e poco scientifico. Se poi volessimo intendere l'evoluzione in senso “teilhardiano” (da Teilhard de Chardin), ossia che essa passa attraverso diversi stadi: dall’energia evolve in materia, dalla materia evolve in biosfera, dalla biosfera (senziente e pensante) evolve in noosfera (accumulando conoscenza), per giungere al suo stadio finale in una fase “cristica" (che implica il dono di sé, ossia la propria immolazione per gli altri!), allora dire che l’empatia ci derivi, in quanto umani, dalla nostra evoluzione, sembra ragionevole. Ma, al tempo stesso bisognerebbe ammettere che l'evoluzionismo è stato così integrato nelle ipotesi creazioniste di origini cristiane ed ivi metabolizzato. Per cui Teilhard de Chardin, nonostante le vicissitudini poco piacevoli cui era stato sottoposto dalla stessa Chiesa, prima della sua riabilitazione, poteva ben sostenere “Christus Vincit, Christus Regnat, Christus Imperat!”.


mercoledì 11 novembre 2015

APPUNTI DI UN CATTOLICO SULL'AMBIENTE - Prof. Paolo Togni

Si riporta un'interessante e singolare nota, dal titolo "Appunti di un cattolico sull’ambiente"- Sviluppati in occasione e sulla base di un Convegno organizzato ad Assisi da Sorella Natura.
La nota scritta dal Prof. Paolo Togni (già Capo Gabinetto del Ministero dell'Ambiente e già Amministratore di Sogin Spa)  analizza i rapporti fra fede, creazionismo, evoluzionismo ed il ruolo dell’uomo come utilizzatore/gestore dell’ambiente.
Particolare attenzione richiamano alcuni passaggi e considerazioni  sulla recente Enciclica "Laudato sì' " anche nei suoi aspetti di tipo sociale, oltre che di custodia del creato.

La nota è disponibile al link seguente :