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giovedì 9 settembre 2021

PANDEMIA E LOCKDOWN FUNZIONALI ALLA TRANSIZIONE ENERGETICA?

 In molti lo hanno ipotizzato e ne hanno scritto. Ma, a giudicare da ciò che fa intravedere ENEA, se fosse vero quel legame funzionale, sarebbe meglio cambiar strada subito! I sostenitori della decrescita felice, qualora pensassero che essa può essere imposta "autocraticamente" o in modo "nascosto" hanno trovato l'ennesima riprova che senza il "consenso" informato e ragionato in tutti i suoi aspetti, la DECRESCITA è obiettivo chimerico! Meditate Gente ... Meditate!


Vedasi ai link :


LA TENTAZIONE DEI GOVERNI: IMPORRE NUOVI LOCKDOWN E COSI' CONGELARE I CONSUMI - Vedi:


Una piccola NOTA per "Discussione" e qualche "Interrogativo":

L'energia che ci viene dal Sole, che sfruttiamo con il fotovoltaico, l'eolico, le biomasse, etc., entra nel sistema terrestre sotto forma di radiazione (visibile e non visibile, a diverse frequenze) e viene riemessa sotto forma di radiazione infrarossa, ceduta allo spazio molto freddo (sottozero) circostante il pianeta. Ma, se le emissioni di gas serra aumentano, anche gli impedimenti alla cessione di calore allo spazio freddo circostante aumentano e così aumenta la temperatura terrestre e quindi il riscaldamento globale.
Le giuste preoccupazioni per l'ambiente, però, non si risolvono con l'imperio o gli imperialismi! Tantomeno si risolvono con estremismi e negazionismi.  
L'energia utilizzabile sulla Terra, istante per istante, non nello spazio profondo (che è a temperature prossime allo zero assoluto, salvo nelle vicinanze di astri), ha un limite finito, oltre il quale rappresenterebbe sovraccarico per il riscaldamento globale; perché tutta l'energia che proviene dall'interno del sistema terrestre (radiazioni del nucleo, combustibili fossili, o anche altro di origine nucleare, antropica e non), alla fine è destinata a trasformarsi inevitabilmente in calore (quindi radiazione infrarossa da smaltire). Nella confusione creata ad arte a sostegno di campagne mediatiche per l'emergenza climatica, sembra che tutti si siano dimenticati dell'esistenza di questo limite fisico, finito e reale dell'energia istantanea (potenza) che può essere "installata" e utilizzata entro il sistema terrestre, foss'anche proveniente dalla fusione nucleare che ancora non è tecnologicamente disponibile. Il sistema terrestre non può sopportare consumi energetici illimitati; lo spazio profondo si (o quasi)! 
Perché, allora, anziché ragionare in termini di imperio e imperialismi, non proviamo a calcolarlo questo limite tutto "terrestre" e a diffonderlo , divulgarlo "scientificamente,"senza trucchi e senza inganni? Scienza e conoscenza implicano Verità; non mezze verità giustificate dai buoni propositi a giudizio di una élite che "pretende" di vedere più lontano tra i mortali. Dunque, Verità nella formulazione delle ipotesi e nella presentazione dei risultati! Ma, abbiamo avuto, specie in questo periodo di pandemia, buoni esempi al riguardo, allorquando in nome della Scienza si sono trovate sempre almeno due "verità" opposte, se non più? Solo l'evidenza sperimentale può rendere la Scienza tale? O si può ragionevolmente giungere ad essa per altra via (per es. teorico-matematica e iterativa)?
Solo a titolo di esempio potremmo porre la questione seguente e assumere che una delle componenti di tale limite sia quella "Demografica" (umana, tralasciando momentaneamente quella animale, oltre alla  componente "Astrofisica", "Geologica", etc.) . Se è vero che ogni persona, in media, una volta in vita, dissipa una energia corrispondente a 80 Watt, ciò significa che 7,5 miliardi di persone equivalgono a una potenza installata di circa 600 mila Megawatt? (600 Gigawatt) Che porzione rappresenta questa potenza rispetto al limite massimo sostenibile dal sistema terrestre? Si può calcolare un tale limite?
I disastrosi orientamenti, metodi adottati e sistemi di gestione delle informazioni su problemi di una così grande rilevanza (vedasi pandemia), insieme ad imperio ed imperialismi, hanno sinora prodotto soltanto che il popolo più numeroso sulla Terra, ossia quello Cinese, che aveva saggiamente posto un vincolo alla propria crescita demografica (1 solo figlio per famiglia), ha oggi mutato quel vincolo in termini fortemente peggiorativi (3 figli per famiglia). Quasi che ad un imperialismo della forza (occidentale) si oppone un imperialismo della demografia (orientale). Ora immaginiamo che lo stile di vita medio, riconosciuto oggettivamente "dignitoso", sia quello di avere una potenza elettrica pro-capite installata e disponibile di soli 500 Watt per persona, che si aggiungono agli 80 di cui sopra. Ciò porterebbe i 600000 Megawatt sopracitati a 4,35 Milioni di Megawatt (= 4350 Gigawatt). Si tratta di valori sostenibili se sommati a quelli delle altre componenti citate da calcolare? C'è un "consenso" sulla quantità di energia che è necessaria per uno sviluppo umano dignitoso e al tempo stesso sostenibile? Ad esempio talvolta  si ipotizza (vedi https://www.statista.com/statistics/859178/projected-world-electricity-generation-capacity-by-energy-source/ ) che al 2050 vi sarà una potenza elettrica installata (per usi umani) e funzionante pari a 14000 Gigawatt (oggi siamo alla metà con le fossili) che si sommerà a quella "Demografica" di allora; dati che peraltro lasciano pensare ad una potenza elettrica pro-capite installata e disponibile di 1400 Watt piuttosto che di 500, se pensiamo che al 2050 la popolazione mondiale è prevista essere intorno ai 10 miliardi.
L'ennesima riprova che senza il "consenso" informato e ragionato in tutti i suoi aspetti, la DECRESCITA è obiettivo chimerico! Meditate Gente ... Meditate! Tentare di raggiungerla con gli strumenti tradizionali della "forza" o dell'inganno, significherebbe la fine della Pace e forse non solo di quella precaria di cui "l'equilibrio del terrore atomico" ci ha fatto vivere sino ad oggi, nel bene e nel male! Oltretutto, poi, chi garantirebbe che un tale scenario energetico globale, inserito  nel più vasto contesto delle altre componenti ("Astrofisica", "Geologica", etc.) fornisce un affidabile quadro di SOSTENIBILITA'? Criterio che deve includere principi di cura e salvaguardia dell'ambiente, ma senza ignorare, anzi coniugando insieme ad essi le esigenze di vita dell'umana specie sulla Terra.

martedì 2 giugno 2020

ITALIA - COVID 19 - Situazione al 2 Giugno 2020 secondo Protezione Civile alla vigilia della riapertura tra Regioni

Viene riportata di seguito la situazione Coronavirus in ITALIA al 2 Giugno 2020 secondo Protezione Civile alla vigilia della riapertura tra Regioni, con alcuni grafici integrativi per il trend ed alcune considerazioni finali.



Durante il periodo di "lockdown" diversi modelli di analisi dei dati sono stati sviluppati da diversi analisti. Tra quelli più interessanti sembrano potersi segnalare i seguenti:
1) Modello idraulico di una epidemia di Roberto Chiappi, la cui descrizione è reperibile al link seguente (anche con interessanti riferimenti):
2) Un caso da Manuale di Pasquale Palumbo, che è reperibile al link  seguente:
3) Una analisi dati sviluppata da Gianluca Di Castri con l'utilizzo delle medie mobili per prevedere le tendenze reperibile al link seguente:

Il caso 1) si distingue per completezza e per il fascino che l'analogia "idraulica" porta connaturata in sé. In tutti casi, pur diversi per approccio e completezza, si tratta di metodi molto interessanti per l'analisi dei dati e dei trend. Tuttavia i modelli seguiti o proposti ex novo sembrano prescindere dalla morfologia della rete di diffusione e dalla sua "invarianza di scala" come sottolineerebbero alcuni autori contemporanei (vedi ad esempio Laszlo Barabasi nel suo saggio LINK - LA SCIENZA DELLE RETI - Einaudi Editore 2004 - Torino). La presenza di "hub" di scambio in questi approcci "a rete" appare determinante nella propagazione e l'invarianza di scala o meno per la persistenza del fenomeno. Nella fattispecie del Coronavirus in atto abbiamo potuto vedere l'importanza di hub come aeroporti, stazioni ferroviarie e di autobus, porti, sale conferenze, ospedali, locali pubblici (e gli stessi Parlamenti), etc. che attraverso i loro link configurano la rete su cui andrebbe modellato e testato un modello "locale", in maniera tale che la connessione di modelli locali può dare un modello di area rappresentativo. Ovviamente si presume che si tratterebbe di un grosso lavoro da predisporre preventivamente in forma generale (ed adattabile alla realtà) da un Team e non da un singolo. Può anche darsi che un simile modello già esista, da qualche parte.(Chissà! Forse in qualche App per il monitoraggio individuale, dove si ha la massima estensione del concetto di hub, venendo questo a coincidere con la singola persona?).

giovedì 5 marzo 2020

Propagazione del Coronavirus in Italia



Ci si riferisce ai dati in tabella e ai grafici riportati qui appresso che rappresentano la situazione alla data odierna,

I picchi di incremento percentuale giornalieri rispetto al giorno precedente che si vedono, “in rosso” nel grafico, è ragionevole pensare che siano l’effetto dei diversi focolai locali che si vanno man mano evidenziando nel nostro Paese. Sono picchi che si somigliano morfologicamente a prescindere dalle dimensioni. La linea blu è l’integrale dei casi accertati il cui trend sembra per il momento esponenziale, a meno che gli incrementi giornalieri non diminuiscano e la curva in blu pieghi verso il basso diventando una curva a “S”. Il trend dei picchi (zig-zag della curva rossa) sembra in diminuzione, ma non si può esserne certi perché si potrebbero aprire inaspettatamente focolai nel frattempo in incubazione e non noti al momento. Per questa ragione un accertamento “campionario” (per es. tamponi) su tutto il territorio non sarebbe buona cosa, se possibile?

Per ora l’incremento medio giornaliero dei casi accertati si aggira intorno al 20% (valori evidenziati in giallo).  Un tasso costante di questo genere implica crescita esponenziale. Per questa ragione le precauzioni suggerite appaiono più che opportune, specie per i “soggetti a rischio” (come gli “over 65”, persone esposte, etc.) al fine di scongiurare un tale tipo di crescita.