domenica 20 giugno 2021

TEOLOGIA DELLA LIBERAZIONE O DELLA SOTTOMISSIONE? UNA “CONTRADDIZIONE” CHE PUO’ SVIARE LA LETTURA DELLE SACRE SCRITTURE?

L’intero racconto biblico cristiano ci parla di un progetto di salvezza dell’Uomo caduto in peccato attraverso la disobbedienza dopo la  Creazione; progetto che si realizza attraverso l’azione salvifica di Cristo mediante la volontaria immolazione di se stesso sulla Croce e che si compie con l’avvento del Regno Messianico al ritorno di Cristo sulla Terra.

In una polarizzazione che dura da secoli, per alcuni si tratta di “favole”, “oppio dei popoli”, attraverso cui si esercita un dominio sull’Uomo e nella Società; per altri si tratta della Parola ispirata da Dio tra gli uomini per guidare gli Eletti e condurli alla salvezza eterna, ossia: un corpo immortale ed incorruttibile in quel Regno di Giusti da venire. Comunque ci si collochi tra questi due poli occorre riconoscere che in un processo circolare di interdipendenza si potrebbe dire che le Sacre Scritture e la Tradizione maturata sul racconto biblico guidano la Chiesa da oltre duemila anni, ma viceversa  la stessa Chiesa, facendosi depositaria e custode della Fede e della Tradizione nei secoli, guida l’analisi e l’interpretazione delle Sacre Scritture nel tempo, contestualizzandone e attualizzandone il senso. Il modo in cui leggerle, secondo la Chiesa, non è celato - sebbene si tratti di argomento molto dibattuto - e lo si può trovare in un documento della Pontificia Commissione Biblica dal titolo “L'interpretazione della Bibbia nella Chiesa”[1]. Qui di seguito, a fini illustrativi ed esplicativi degli interrogativi posti nel titolo, si cercherà di utilizzare - per quanto possibile - concetti e argomenti di tale importante documento onde evitare possibili fraintendimenti ed errori.

 

(Fonte dell' Immagine: Wikipedia)

·         Teologia della liberazione

Nella lettura biblica, la prospettiva di una  teologia della liberazione appare, tra le altre, intellettualmente attraente e auspicabile, ma è certamente – come viene chiarito nel citato documento - un movimento teologico complesso, consolidatosi verso gli inizi degli anni settanta, che non va indebitamente semplificato. Peraltro, nel suddetto documento, viene riconosciuto che il punto di partenza del movimento, oltre alle circostanze economiche, sociali e politiche dei paesi dell’America Latina, si trova in due grandi avvenimenti ecclesiali:

-          il Concilio Vaticano II, con la sua dichiarata volontà di aggiornamento e di orientazione del lavoro pastorale della Chiesa verso i bisogni del mondo attuale,

e

-          la II Conferenza Generale dell’Episcopato Latino-Americano a Medellin nel 1968, che ha applicato gli insegnamenti del Concilio ai bisogni dell’America Latina.

Ma, se da un lato si è trattato di un movimento teologico di successo - infatti si è propagato anche in altre parti del mondo (Africa, Asia, popolazione di colore degli Stati Uniti) - viene chiarito che è difficile discernere se esista “una” teologia della liberazione e definirne il metodo. Altrettanto difficile appare determinare in maniera adeguata il suo modo di leggere la Bibbia, sebbene sembra si possa dire che non adotta un metodo speciale, ma, partendo da punti di vista socio-culturali e politici propri, pratica una lettura biblica orientata in funzione dei bisogni del popolo, che cerca nella Bibbia il nutrimento per la propria fede e la propria vita. Insomma, si cerca una lettura che nasca dalla situazione vissuta dal popolo in circostanze di oppressione per cercarvi il nutrimento capace di  sostenerlo nelle sue lotte e nelle sue speranze, da cui scaturirà la prassi cristiana tendente alla trasformazione della società per mezzo della giustizia e dell’amore. Insomma, nella fede, la Scrittura si trasforma in fattore di dinamismo di liberazione integrale, dove i principi sono i seguenti:

i.              Dio è presente nella storia del suo popolo per salvarlo.

ii.            Egli è il Dio dei poveri, che non può tollerare l’oppressione né l’ingiustizia.

iii.      Questa è la ragione per cui l’esegesi non può essere neutra, ma deve schierarsi, al seguito di Dio, dalla parte dei poveri e impegnarsi nella lotta per la liberazione degli oppressi.

iv.         La partecipazione a questa lotta permette di far apparire dei significati che si scoprono solo quando i testi biblici vengono letti in un contesto di solidarietà effettiva con gli oppressi.

v.         Poiché la liberazione degli oppressi è un processo collettivo, la comunità dei poveri è il migliore destinatario per ricevere la Bibbia come parola di liberazione.

Inoltre, poiché i testi biblici sono stati scritti per comunità, la lettura della Bibbia è affidata in primo luogo proprio a comunità, specie dove  La Parola di Dio è pienamente attuale, grazie soprattutto alla capacità che possiedono alcuni “eventi fondatori” (l’uscita dall’Egitto, la passione e la risurrezione di Gesù) di suscitare nuove realizzazioni nel corso della storia.

Inutile in questa sede discutere e dare evidenza, a sostegno della teologia della liberazione, ricavandolo dal senso complessivo del racconto biblico e in particolare dei molti brani – specie, ma non solo, del Nuovo Testamento – che la motivano[2]; lo si dà per scontato! Sebbene, però, si riconosca che la teologia della liberazione comprende elementi il cui valore è indiscusso si sottolinea anche che  una lettura così orientata della Bibbia comporta certi rischi, particolarmente non prestando altrettanta attenzione ad altri testi della Bibbia stessa. Ed è proprio prestare attenzione anche altrove, ciò che si tenterà di fare qui di seguito, poiché se è riconosciuto che l’esegesi non può essere neutra, ci si deve però anche guardare affinché non sia unilaterale. Sotto la spinta di enormi problemi sociali, viene riconosciuto, che l’accento è stato talvolta messo di più su un’escatologia terrena, e talvolta a detrimento della dimensione escatologica trascendente della Scrittura; in definitiva, una svalutazione dei connotati profetici insiti nella Scrittura stessa.

 

·         La Prima Lettera di Pietro - Un codice di condotta cristiano[3] (1 Pietro 2:11-25)

Per rivolgere l’attenzione anche altrove ed evitare di guardare in modo unilaterale si propone, quindi, come esempio, il seguente brano della Prima Lettera di Pietro, nella forma familiare ad evangelici nordamericani, che in maniera auto evidente e non esclusiva, giustamente ravvedono in essa un codice di condotta cristiano.

 (11) Carissimi, vi supplico come compagni di soggiorno e residenti temporanei [su questa terra] di astenervi dalle concupiscenze carnali che stanno facendo guerra contro le vostre [stesse] vite. (12) Mantieni il tuo modo di vivere tra i gentili (cioè i non credenti) [moralmente] buono, in modo che sebbene vi calunniano come malfattori, quando guardano alle vostre buone opere (cioè vita e produzione) possano [ancora] dare gloria a Dio nel giorno della visitazione. (13) Sottomettetevi ad ogni autorità umana stabilita per amore del Signore, sia che si tratti di un re, come sovrano, (14) o di [altri] dirigenti, come inviati tramite Lui allo scopo di riprendere i malvagi ma per lodare quelli che fanno del bene. (15) Questa è infatti la volontà di Dio, cioè che voi mettiate a tacere l'ignoranza degli stolti operando il bene, (16) come uomini liberi, ma non usando la vostra libertà come un mantello per il male, ma come servi di Dio. (17) Rispetta tutti, ama la fratellanza [dei credenti], temi Dio, onora il re. (18) I servi si sottomettano con tutto il rispetto ai loro padroni, non solo a coloro che sono buoni e ragionevoli, ma anche a coloro che sono ingiusti. (19) Perché questo è piacevole [agli occhi di Dio], [cioè] se per [mantenere una coscienza pulita] verso Dio qualcuno sopporta le afflizioni quando ingiustamente [sottoposto] alla sofferenza. (20) Ma quale gloria [è la tua] se sopporti la punizione per aver peccato? Ma se sopporti la sofferenza per aver fatto il bene, questo è gradito a Dio. (21) Perché è proprio a questo scopo per cui sei stato chiamato (cioè la partecipazione alle sofferenze di Cristo); perché anche Cristo è morto per te, lasciandoti un esempio perché tu possa seguire le sue orme: (22) «Non commise peccato, né si trovò inganno nella sua bocca» (Is 53,9b). (23) Non ha ricambiato la calunnia quando è stato calunniato, non ha minacciato quando ha sofferto, ma si è affidato a Colui che giustamente giudica. (24) Egli stesso portò i nostri peccati nel suo corpo sul legno, affinché, essendo morti ai peccati, potessimo vivere alla giustizia. Per la sua ferita sei stato guarito. (25) Perché un tempo eravate come pecore smarrite, ma voi ora siete tornati al Pastore e Sorvegliante delle vostre vite.     (1 Pietro 2:11-25)

E’ evidente ad ogni lettore, anche senza alcuna preparazione teologica, che il tema dominante nel brano sopra riportato è quello  della sottomissione e dell’obbedienza; sia che si tratti di un re, come sovrano, o che si tratti di un padrone, come pure di ogni altra autorità umana stabilita. E si badi bene che sottomissione e obbedienza sono dovute non solo verso coloro (in autorità) che sono buoni e ragionevoli, giusti, ma anche verso coloro che sono ingiusti. Si! Perché ciò va fatto per amore del Signore, affinché attraverso le sofferenze che ne derivano ciascun “chiamato” possa partecipare alle sofferenze di Cristo, tanto più quanto più si marcerà verso tempi escatologici e verso la Grande Tribolazione. In definitiva, la chiamata è sopportazione della sofferenza per aver fatto il bene; questo è gradito a Dio! Cristo non ha ricambiato la calunnia quando è stato calunniato, non ha minacciato quando ha sofferto, ma si è affidato a Colui che giustamente giudica.

E’ altrettanto evidente ad ogni lettore lo stridore di senso che sembra nascere tra la teologia della liberazione e il brano della Prima Lettera di Pietro su riportato. Non si tratta di un unico caso e non si potrebbe ignorarlo, perché vi sono numerosi altri esempi, anche in scritti vetero-testamentari che possono essere intesi in contrasto con una tale teologia. Si veda, per citarne uno, ad esempio il Salmo 2:

 

Perché le genti sono in tumulto

e i popoli cospirano invano?

Chiedimi e ti darò in eredità le genti

e in tuo dominio le terre più lontane.

Insorgono i re della terra

e i prìncipi congiurano insieme

contro il Signore e il suo consacrato:

Le spezzerai con scettro di ferro,

come vaso di argilla le frantumerai”.

“Spezziamo le loro catene,

gettiamo via da noi il loro giogo!”.

E ora siate saggi, o sovrani;

lasciatevi correggere, o giudici della terra;

Ride colui che sta nei cieli,

il Signore si fa beffe di loro.

servite il Signore con timore

e rallegratevi con tremore.

Egli parla nella sua ira,

li spaventa con la sua collera:

Imparate la disciplina,

perché non si adiri e voi perdiate la via:

“Io stesso ho stabilito il mio sovrano

sul Sion, mia santa montagna”.

in un attimo divampa la sua ira.

Voglio annunciare il decreto del Signore.

Egli mi ha detto: “Tu sei mio figlio,

io oggi ti ho generato.

Beato chi in lui si rifugia.

Piuttosto occorre spiegare questa che appare essere una contraddizione ed impedire che essa sia motivo di sviamento e contrapposizione, specie tra Cristiani. A tale riguardo si propone una riflessione, nel seguito, su un passo della Seconda lettera di Pietro.

 

·         La proposta di alcuni Interrogativi “Angelici”[4]

La Seconda Lettera di Pietro, 2 Pt 2.10 -11, nella versione Bibbia CEI 2008 che letteralmente traduce dal Greco (in Italiano):

10 ......Temerari, arroganti, non temono d’insultare “gli esseri gloriosi decaduti”, 11mentre gli angeli, a loro superiori per forza e potenza, non portano davanti al Signore alcun giudizio offensivo contro di loro.12

Altre versioni moderne, invece, indicano manifestazioni della gloria”.

Interpellati al riguardo, gli Evangelici nord-americani rispondono che la parola greca chiave qui è doxa al plurale, quindi "glorie" è una traduzione abbastanza letterale, ma in termini di interpretazione la traduzione italiana soprariportata è esattamente corretta: questa è una critica agli gnostici[5] che pensavano di lanciare incantesimi, in effetti, contro gli angeli caduti. Ecco un collegamento dove si spiega questo in dettaglio. (vedasi il link: https://ichthys.com/mail-Preaching-to-the-Spirits.htm#reviling%20angelic%20beings ).  

Dunque ciò che valeva allora contro gli Gnostici, ossia la colpa di non temere d’insultare gli esseri gloriosi decaduti, che pur restano una manifestazione della gloria, non vale anche per noi oggi nei confronti della nostra temerarietà e talvolta insulto verso  ogni autorità umana stabilita?

Su una tale linea di pensiero si trova assolutamente ragione di sostenere che i contenuti delle Lettere (2 Pietro 2: 10-11) e (Giuda 1: 8-10) siano strettamente correlati, in particolare perché (Giuda 1:9) fornisce l'esempio di Michele che si astiene dal rendere un "giudizio blasfemo" contro il diavolo. Ma, è ancor più notevole che Cristo stesso con la sua potenza abbia accettato di essere tentato e di rifiutare qualsiasi offerta mondana pur mantenendo il massimo rispetto per colui che gli si opponeva. Il Progetto di Salvezza doveva progredire e compiersi nella purezza degli atti e dei pensieri!

Ad un primo momento può sembrare che anche tutta questa ulteriore riflessione sia rivolta a sottolineare il valore della sottomissione e dell’obbedienza, in contrasto con la teologia della liberazione, ma in realtà essa vuole tendere a riscoprire la dimensione escatologica e profetica che soggiace alle Sacre Scritture.

In definitiva, “gli esseri gloriosi decaduti”, come pure ogni autorità umana stabilita, giusta o ingiusta che essa sia, sono “personificate” manifestazioni della gloria, nei confronti delle quali sembra essere sospeso il giudizio, cosi come per tutta l’umanità, sino ai tempi escatologici; ossia sino all’avvento del Regno Messianico che si manifesterà appunto dopo il Giudizio da parte dell’Unico che può giudicare con rettitudine e giustizia. Ci si chiede: e sino ad allora? Varrà in maniera analogica: “Nessuno tocchi Caino”?

 

       Alcune considerazioni conclusive

Certo è che il già citato documento[6] della Sacra Congregazione Per La Dottrina Della Fede “ISTRUZIONE SU ALCUNI ASPETTI DELLA «TEOLOGIA DELLA LIBERAZIONE», nelle sue conclusioni indica esplicitamente :

“Noi confessiamo che il Regno di Dio, cominciato quaggiù nella Chiesa di Cristo, “non è di questo mondo”, “la cui figura passa”; e che la sua vera crescita non può essere confusa con il progresso della civiltà, della scienza e della tecnica umane, ma consiste nel conoscere sempre più profondamente le imperscrutabili ricchezze di Cristo, nello sperare sempre più fortemente i beni eterni, nel rispondere sempre più ardentemente all'amore di Dio, e nel dispensare sempre più abbondantemente la grazia e la santità tra gli uomini. Ma è questo stesso amore che porta la Chiesa a preoccuparsi costantemente del vero bene temporale degli uomini. Mentre non cessa di ricordare ai suoi figli che essi "non hanno quaggiù stabile dimora", essa li spinge anche a contribuire - ciascuno secondo la propria vocazione e i propri mezzi - al bene della loro città terrena, a promuovere la giustizia, la pace e la fratellanza tra gli uomini, a prodigare il loro aiuto ai propri fratelli, soprattutto ai più poveri e ai più bisognosi. L'intensa sollecitudine della Chiesa, sposa di Cristo, per le necessità degli uomini, per le loro gioie e le loro speranze, i loro sforzi e i loro travagli, non è quindi altra cosa che il suo grande desiderio di esser loro presente per illuminarli con la luce di Cristo e adunarli tutti in lui, unico loro salvatore. Tale sollecitudine non può mai significare che la Chiesa conformi se stessa alle cose di questo mondo, o che diminuisca l'ardore dell'attesa del suo Signore e del regno eterno".

Se così è, come si crede, allora sembra quasi che quando si parla di teologia della liberazione occorra pensare ad essa come ad un obiettivo proiettato nella dimensione escatologica e quindi che, pur evolvendo progressivamente, si compirà solo con l’Avvento del Regno Messianico.

Parallelamente ed indissolubilmente, come “metodologia da seguire”, invece, sembra quasi che per raggiungere quell’obiettivo proiettato nella dimensione escatologica si possa e si debba parlare della necessità di adozione di un codice di condotta cristiano, che include quello proposto nei due brani delle Lettere di Pietro; ma non solo, affinché non possa essere esclusa la Legge, ivi comprese quella Antica o delle autorità umane, per “dare a Cesare ciò che è di Cesare e a Dio ciò che è di Dio” (Matteo 22,21 - Marco 12,17 - Luca 20,25).

In definitiva, schematizzando in termini pseudo-operativi: 

OBIETTIVO STRATEGICO: LIBERAZIONE

METODO TATTICO PER GIUNGERE ALL'OBIETTIVO: SOTTOMISSIONE

Si vede così come, condotti da un simile orientamento nella lettura delle Sacre Scritture, gli eventuali aspetti controversi che si possono incontrare, simili a quelli sopra illustrati, possono trovare adeguata sistemazione logica e perdendo così quell'apparente stridore di "contraddizione" viene ridato senso ad una ricerca razionale che alle Scritture si riferisse per orientarsi nel proprio cammino in questo mondo.

Evidentemente, l'accettazione di una simile interpretazione, specie se non avallata da un'alta autorità morale che abbia lo status richiesto per farlo,  non sarebbe frutto della sola "razionalità" e questo consentirebbe a a coloro che quell'autorità rifiutano di sostenere che le contraddizioni restano irrisolte in quanto frutto di personale interpretazione. In definitiva: un problema di coscienza personale da risolvere personalmente.

°°°   °°°   °°°

…and they have no need of lamplight or sunlight, for  God will shed light upon them, and they will rule as kings forever and ever. [Revelation 22,5]

 



[2] Chi volesse approfondire al riguardo : Fondamenti biblici; La voce del Magistero; Una nuova ermeneutica; può riferirsi al seguente documento della Sacra Congregazione Per La Dottrina Della Fede “ISTRUZIONE SU ALCUNI ASPETTI DELLA «TEOLOGIA DELLA LIBERAZIONE»: https://www.vatican.va/roman_curia/congregations/cfaith/documents/rc_con_cfaith_doc_19840806_theology-liberation_it.html

[3] Si fa uso qui del testo disponibile on-line su ichthys.com da parte del Dr. Robert D. Luginbill – vedasi https://ichthys.com/Pet34.htm

[4] Così chiamati perché formulati senza alcuna presunzione di verità, ma al solo scopo di illustrare un’idea, nella speranza che qualcuno in autorità dia il suo assenso o dissenso su quanto qui esposto e possa pertanto intervenire una “correzione”.

[5] Lo gnosticismo era essenzialmente un sistema di "saggezza segreta" che dava molto peso all'identificazione di esseri angelici o quasi angelici per nome e funzione, e che "mitizzava" la Bibbia e altra letteratura in un sistema molto complesso di pseudo-spiritualità e salvezza mediante le opere. (Vedasi  anche il link: https://ichthys.com/mail-Preaching-to-the-Spirits.htm#reviling%20angelic%20beings )

martedì 1 giugno 2021

Astronomers have created the largest ever map of dark matter (Gli astronomi hanno creato la più grande mappa della materia oscura) -

 

By New Scientist and Press Association – NEWSLETTERS - PHYSICS 28 May 2021

Original English Version

Translation Into Italian

The map shows the pattern of dark matter in the universe

 N. Jeffrey/Dark Energy Survey collaboration

Researchers have created the largest ever map of dark matter, the invisible material thought to account for 80 per cent of the total matter in the universe.

 As matter curves space-time, astronomers are able to map its existence by looking at light travelling to Earth from distant galaxies. If the light has been distorted, this means there is matter in the foreground, bending the light as it comes towards us.

 

The Dark Energy Survey (DES) team used artificial intelligence to analyse images of 100 million galaxies, looking at their shape to see if they have been stretched. The new map, pictured above, is a representation of all matter detected in the foreground of the observed galaxies and covers a quarter of the southern hemisphere’s sky.

 

 Niall Jeffrey at University College London, part of the DES team, says: “Most of the matter in the Universe is dark matter. It is a real wonder to get a glimpse of these vast, hidden structures across a large portion of the night sky.”

 “In our map, which mainly shows dark matter, we see a similar pattern as we do with visible matter only, a web-like structure with dense clumps of matter separated by large empty voids,” he said. “Observing these cosmic-scale structures can help us to answer fundamental questions about the universe.”

 

For decades astronomers have suspected there is more material in the universe than we can see. Dark matter, like dark energy, remains mysterious, but its existence is inferred from galaxies behaving in unpredicted ways. For instance, the fact that galaxies stay clustered together, and that galaxies within clusters move faster than expected.

 

 Ofer Lahav at UCL and also part of the DES team says: “Visible galaxies form in the densest regions of dark matter. When we look at the night sky, we see the galaxy’s light but not the surrounding dark matter, like looking at the lights of a city at night. By calculating how gravity distorts light, a technique known as gravitational lensing, we get the whole picture, both visible and invisible matter.”

 

 New analysis of the first three years of the survey by DES scientists suggests matter is distributed throughout the universe in a way that is consistent with predictions in the standard cosmological model, the best current model of the universe. But researchers also found hints, as with previous surveys, the universe may be a few per cent smoother than predicted.

 

 Read more: https://www.newscientist.com/article/2278932-astronomers-have-created-the-largest-ever-map-of-dark-matter/#ixzz6wWTUqqNU

La mappa mostra lo schema della materia oscura nell'universo

 Collaborazione N. Jeffrey/Dark Energy Survey

 I ricercatori hanno creato la più grande mappa mai vista della materia oscura, il materiale invisibile che si pensa rappresenti l'80% della materia totale nell'universo.

Mentre la materia curva lo spazio-tempo, gli astronomi sono in grado di mappare la sua esistenza osservando la luce che viaggia verso la Terra da galassie lontane. Se la luce è stata distorta, significa che c'è la materia in primo piano, che piega la luce mentre viene verso di noi.

 

Il team di Dark Energy Survey (DES) ha utilizzato l'intelligenza artificiale per analizzare le immagini di 100 milioni di galassie, osservando la loro forma per vedere se sono state allungate. La nuova mappa, nella foto sopra, è una rappresentazione di tutta la materia rilevata in primo piano nelle galassie osservate e copre un quarto del cielo dell'emisfero meridionale.

 Niall Jeffrey dell'University College London, parte del team DES, afferma: “La maggior parte della materia nell'Universo è materia oscura. È una vera meraviglia dare un'occhiata a queste vaste strutture nascoste in gran parte del cielo notturno".

"Nella nostra mappa, che mostra principalmente la materia oscura, vediamo uno schema simile a quello che vediamo solo con la materia visibile, una struttura simile a una ragnatela con densi grumi di materia separati da grandi vuoti", ha detto. "L'osservazione di queste strutture su scala cosmica può aiutarci a rispondere a domande fondamentali sull'universo".

Per decenni gli astronomi hanno sospettato che ci fosse più materiale nell'universo di quanto possiamo vedere. La materia oscura, come l'energia oscura, rimane misteriosa, ma la sua esistenza è dedotta dal comportamento delle galassie in modi imprevisti. Ad esempio, il fatto che le galassie rimangano raggruppate insieme e che le galassie all'interno degli ammassi si muovano più velocemente del previsto.

 

Ofer Lahav dell'UCL e anche parte del team DES afferma: “Le galassie visibili si formano nelle regioni più dense della materia oscura. Quando osserviamo il cielo notturno, vediamo la luce della galassia ma non la materia oscura circostante, come guardare le luci di una città di notte. Calcolando come la gravità distorce la luce, una tecnica nota come lente gravitazionale, otteniamo l'intera immagine, sia la materia visibile che quella invisibile.

 Una nuova analisi dei primi tre anni dell'indagine da parte degli scienziati del DES suggerisce che la materia è distribuita in tutto l'universo in modo coerente con le previsioni del modello cosmologico standard, il miglior modello attuale dell'universo. Ma i ricercatori hanno anche trovato indizi, come con i sondaggi precedenti, l'universo potrebbe essere di qualche punto percentuale più liscio del previsto.

 

Leggi di più: https://www.newscientist.com/article/2278932-astronomers-have-created-the-largest-ever-map-of-dark-matter/#ixzz6wWTUqqNU


Comment: looking at the map you get the feeling (certainly not proof!) that dark matter has accumulated inside a large "black hole".

If this had any scientific evidence, those who put forward the hypothesis that our universe behaves like a large black hole might be right?

See the comment in the appendix to the post http://roccomorelli.blogspot.com/2021/03/verifica-sperimentalmente-la.html

Commento:  a guardare la mappa si ha la sensazione (non certo una prova!) che la materia oscura sia addensata all’interno di un grande “buco nero”.

 Se questo avesse qualche prova scientifica, chi avanza l'ipotesi che il nostro universo si comporti come un grande buco nero potrebbe avere ragione?

Vedasi il commento riportato in appendice al post http://roccomorelli.blogspot.com/2021/03/verificata-sperimentalmente-la.html


martedì 18 maggio 2021

Breve riflessione sull’abitabilità della Terra vista nel lungo e lunghissimo periodo, secondo le attuali conoscenze scientifiche.

Sulla scala dei miliardi di anni (circa 5 ) il Sole ingloberà la Terra con tutta la sua orbita e la vita sulla Terra come la conosciamo oggi è destinata a scomparire. Ce lo dice la Fisica dell'evoluzione stellare: il Sole diventerà una gigante rossa e si espanderà smisuratamente, mentre l’habitat terrestre “arderà”.

Sulla scala delle centinaia di milioni di anni (anno galattico = 225-250 milioni di anni) la Terra si troverà esposta alle fortissime radiazioni ( provenienti da aloni galattici o dal nucleo galattico attivo nel centro della nostra galassia, oppure di provenienza extragalattica, come i lampi gamma); come ci insegna il famoso fisico Paul Davis nel suo libro "Uno strano silenzio", un excursus sull'interrogativo se siamo soli nell'universo (vedi cap. Restringere la ricerca – pag. 106 e seguenti - Codice Edizioni. 2012).

Sulla scala compresa tra qualche milione e qualche decina di milioni di anni un asteroide di grandi dimensioni (>1Km) colpirà la Terra e la vita sulla Terra come la conosciamo oggi è destinata a scomparire. Ce lo dice la NASA nel suo rapporto del 2004 in merito al rischio di impatto di asteroidi (vedi http://roccomorelli.blogspot.com/2021/04/la-minaccia-degli-asteroidi-indagine.html ), su cui è attivo un servizio di monitoraggio continuo (vedi NASA-JPL), visto che asteroidi di più modeste dimensioni non sono affatto innocui.

Di solito, nelle previsioni umane, associamo una elevata probabilità di accadimento ad eventi temporalmente collocati molto vicini a noi; e, viceversa,  una scarsa probabilità a quelli lontani. Insomma, non riusciamo a predire cosa accadrà domani, quindi nel breve, ma nutriamo certezze sul lungo e lunghissimo periodo grazie alla Scienza. E se in essa crediamo, come abbiamo il diritto di credere, ce n'è a sufficienza per concludere che la Terra - capolavoro di ingegno e di bellezza, come tutto il Creato (che però è anch’esso caratterizzato da eventi violenti: collisioni tra pianeti, stelle, buchi neri e galassie) - appare un posto che periodicamente diviene alquanto inospitale per la vita umana. Gli uomini possono venirci "in vacanza" (ossia, durante la loro breve esistenza!), ma non possono pensare di starci molto a lungo, anche se la caducità della specie, che ben conosciamo, non esistesse. Forse occorrerebbe preoccuparsi molto di più, invece, della "fine" della "vacanza" e quindi della ripresa dell'abituale "lavoro"! Sarà dura!

Forse è necessario prendere maggiore coscienza che la vita sulla Terra – secondo le attuali conoscenze scientifiche -  è possibile solo attraverso una serie di sequenze cicliche inframezzate da “naturali” stermini di massa?

Sebbene un vecchio proverbio inglese suggerisca “first things first”,  ma così stando le cose da un punto di vista scientifico, perché l’uomo di oggi in nome delle generazioni future si preoccupa moltissimo soltanto dell’ecologia e dell’ambiente terrestre a breve -  che comunque impatta sulla brevissima durata della mera esistenza di qualche decina di generazioni umane ancora – ma trascura per esempio la “nettezza” dello spazio intorno al pianeta, come pure trascura la preoccupazione di conservare le conoscenze sinora acquisite e in qualche modo renderle disponibili alle generazioni di futuri cicli vitali? Insomma, predisporre una sorta di “arca del sapere”, una sorta di “archivio universale” di questa presente generazione umana per il "futuro".

Viene da pensare che tecnologie di Intelligenza Artificiale (IA) possano essere uno strumento utile al “passaggio del testimone” della vita umana attraversi cicli successivi! Se non addirittura, fantascientificamente, la IA non possa essere stato proprio lo strumento per portare ed espandere la vita sulla Terra attraverso la tecnologia proveniente da passate generazioni, su questo o altri pianeti.

martedì 4 maggio 2021

A comment to "Life in 2050: A Glimpse at the Economy in the Future" / Un commento a “La Vita nel 2050: Uno sguardo all’Economia nel Futuro”

 This comment is addressed to the article https://interestingengineering.com/a-glimpse-at-the-economy-and-life-in-2050

A comment to "Life in 2050: A Glimpse at the Economy in the Future"

The dominant mantra, which has led human society to focus on the short term in the past decades, does not yet seem completely exhausted and there are those who find the logical reasons in "carpe diem". Yet, the ability to predict the future or even to plan and determine it through one's actions has always fascinated man, to the point of pushing him even to "magic". The conjecture that considers a future event to be predictable, all the more when it is temporally close to us, seems reasonable, but difficult to quantify. The endogenous and exogenous variables that impact on human events are not all visible and predictable (although, for example, the pandemic in progress had already been glimpsed by someone!). Those few variables that we manage to isolate are not always quantifiable. The cyclical nature of the disappearance of human life on the planet now seems to be a scientifically proven fact, without corresponding conservation projects for the arts and knowledge accumulated up to now; for "future generations". Nonetheless, we have an obligation to program and plan (not just to defend ourselves from pandemics!). Although too long a look into the future may cross mere hypotheses. For 2050 the best and sincere wishes are addressed to those young people of today who will live in that period. In the meantime, however, let us worry not only about the environment and the energy transition, but also about the "improbable" medium and large asteroids, as well as the space debris that orbit the earth, not to mention volcanic eruptions, earth movements and possible tsunamis. Finally, let's cross our fingers, because we are rediscovering that the natural world in which we are immersed is unpredictable and sometimes violent, without any leniency.

 

Questo commento è rivolto all'articolo https://interestingengineering.com/a-glimpse-at-the-economy-and-life-in-2050

Un commento a “La Vita nel 2050: Uno sguardo all’Economia nel Futuro”

Il mantra dominante, che ha portato la società umana a concentrarsi sul breve periodo nei passati decenni,  non sembra ancora del tutto esaurito e c’è chi ne trova le logiche ragioni in “carpe diem”. Eppure, la possibilità di prevedere il futuro o anche di pianificarlo e determinarlo attraverso le proprie azioni ha sempre affascinato l’uomo, fino a spingerlo pure alla “magia”. La congettura che ritiene un evento futuro predicibile, tanto più quanto è temporalmente vicino a noi, sembra ragionevole, ma difficilmente quantizzabile. Le variabili endogene ed esogene che impattano su gli eventi umani non sono tutte prevedibili  e predicibili (nonostante, per es.,  la pandemia in atto fosse stata già intravista da qualcuno!). Quelle poche variabili che riusciamo ad isolare non sempre sono sufficienti e  quantizzabili. La ciclicità della scomparsa della vita umana sul pianeta sembra ormai fatto scientificamente provato, senza che a ciò corrispondano progetti di conservazione delle arti e della conoscenza finora accumulate; per le “generazioni future”. Ciononostante abbiamo l’obbligo di programmare e pianificare (non solo per difendersi dalle pandemie!), sebbene lo sguardo troppo lungo nel futuro possa incrociare mere ipotesi. Per il 2050 i migliori e sinceri auspici sono rivolti a quei giovani di oggi che vivranno in quel periodo . Nel frattempo però prendiamoci cura, oltre che dell’ambiente e della transizione energetica, anche degli “improbabili” asteroidi di medie e grandi dimensioni, come pure dei detriti spaziali che orbitano intorno alla terra, per non parlare di eruzioni vulcaniche, movimenti tellurici e possibili tsunami. Infine incrociamo le dite, perché stiamo riscoprendo che il mondo naturale in cui siamo immersi è imprevedibile e talvolta violento, senza clemenza alcuna.

 

giovedì 29 aprile 2021

The Neutrino’s Mass and The Light Slow down

 

The Neutrino’s  Mass  

The KATRIN experiment, conducted in Karlsruhe, Germany in the context of tritium decay, seems to indicate that this particle has a mass of less than 0.8 electron volts (see https://www.sciencenews.org/article/neutrino-max-possible-mass-tiny-new-estimate-particle-physics ).

Such a forecast falls within the 0.1 - 2 eV range envisaged by Paolo Allievi (Register of Engineers of Rome, former National Laboratories of Frascati, former Enel and Sogin). In this regard, see pages 161 and 162 of his book "CATACLISMI E RICOSTRUZIONE: SCIENZA E TECNICA" ("CATACLISMS AND RECONSTRUCTION: SCIENCE AND TECHNIQUE" ) Compomat editions (2013) https://www.amazon.it/Cataclismi-ricostruzione-Scienza-tecnica-Allievi/dp/8895706358 . Moreover, P. Allievi advanced his conjecture that the neutrino could be a partial and non-polarized electromagnetic wave (Photon): that is, it could correspond to the “neutral zone” inside a Photon. In this case its energy (mass) would be about 0.1 eV. It is worth noting that P. Allievi deduces his conjectures and formulates his predictions based on his own corpuscular theory of gravitation - reported in his work "LA LUCE RALLENTA" (THE LIGHT SLOWS DOWN)Compomat editions (2011) https://www.amazon.it/rallenta-Teoria-corpuscolare-della-gravitazione/dp/8895706218 , which shows that the speed of light decreases over time by 3 m / sec every 20 years.

 

 

La Massa del Neutrino

L'esperimento KATRIN, condotto a Karlsruhe, in Germania nell’ambito  del decadimento del trizio, sembra indicare che questa particella abbia  una massa inferiore a 0,8 elettronvolt (vedasi  https://www.sciencenews.org/article/neutrino-max-possible-mass-tiny-new-estimate-particle-physics  ).

Una tale previsione si colloca nel range  0,1 – 2  eV previsto da Paolo Allievi (Albo degli Ingegneri di Roma, ex Laboratori Nazionali di Frascati, ex Enel e Sogin). Al riguardo vedasi  pagg.161 e 162 del suo libro "CATACLISMI E RICOSTRUZIONE: SCIENZA E TECNICA" https://www.amazon.it/Cataclismi-ricostruzione-Scienza-tecnica-Allievi/dp/8895706358  edizioni Compomat (2013). L’Ing. Allievi, peraltro, avanza la sua congettura che il neutrino potrebbe essere un'onda elettromagnetica (Fotone) parziale e non polarizzata: cioè potrebbe corrispondere alla zona neutra all'interno di un Fotone. In tal caso la sua energia (massa) sarebbe circa 0,1 eV. Vale la pena far rilevare che l’Ing. Allievi desume le sue congetture e formula le sue previsioni su una sua propria teoria corpuscolare della gravitazione – riportata nel suo lavoro “LA LUCE RALLENTA” https://www.amazon.it/rallenta-Teoria-corpuscolare-della-gravitazione/dp/8895706218 edizioni Compomat (2011), in cui si evidenzia che la velocità della luce diminuisce nel tempo di 3 m/sec ogni 20 anni.

 

sabato 24 aprile 2021

AUTORITARIO, MISTERIOSO ED IMPREVEDIBILE WEB

Il silenziamento di alcune voci dissidenti rispetto al mainstream predominante nel WEB è ormai un fatto acclarato e praticato senza mezze misure sia nei confronti di personaggi e organizzazioni di grande risonanza mediatica, sia nei confronti di voci apparentemente marginali sui social media. Spesso ci si interroga sulla liceità di tali azioni nel contesto dei diritti di libera espressione garantiti in molte costituzioni. Talvolta sembra, però, che in questo silenziamento si badi piuttosto ai contenuti di senso  anziché alla forma, visto che di trivialità e volgarità se ne incontrano sulla rete ad ogni passo.

Insomma, il WEB incomincia a divenire imprevedibile e misterioso. Talvolta alcuni elementi (tweet, o post , o altro) visualizzati, ma non salvati attraverso download, scompaiono letteralmente e non se ne trova più traccia. Davanti a tali episodi non sempre si sa se si è in presenza di azioni di censura, eventualmente motivata, da parte dei gestori della rete, oppure dinanzi ad episodi incidentali. L'hackeraggio e la violazione della privacy è all'ordine del giorno, nei confronti di ogni tipo di organizzazione (per es. Google stessa!) anche sui nostri stessi personal computers o smartphone. La tecnologia è andata avanti, ma il suo uso autocratico inizia a prospettare, a giudizio di alcuni, il ritorno all'epoca dei "pizzini", seppur in forme del tutto nuove!

Qui di seguito, a titolo di esempio, si riporta il contenuto di un post estratto da un blog seguito "per commenti" e che è misteriosamente scomparso, senza permettere il commento a spunti molto interessanti. In questo caso però il contenuto è rimasto memorizzato su una mail e viene qui di seguito riportato, in forma anonima, ossia senza citarne l'autore, con l'intenzione di esprimere il commento che pure era stato messo a punto prima che il post divenisse introvabile:

Sostituzione della popolazione

«Da alcuni è stato detto, e talora auspicato, che in Europa sia in corso un processo di sostituzione di popolazione e, se si guarda con attenzione ai dati demografici, ci si può rendere facilmente conto che ciò è vero, almeno in parte e probabilmente con tempi più lunghi di quanto i soliti "profeti di sventura" amino sostenere.

Dobbiamo pertanto chiederci cosa possa restare in vita della civiltà occidentale se tale processo dovesse giungere a compimento, e con tristezza dobbiamo dire che la risposta è: ben poco. Le nuove popolazioni potranno forse assorbirne parte, ma fondamentalmente conserveranno la loro cultura, pur mitigata dagli influssi della scomparsa civiltà occidentale. La storia non ci fornisce alcun esempio di civiltà sopravvissuta ad una sostituzione di una parte considerevole della popolazione, neanche l'Impero Romano - infatti io non sto scrivendo in latino - mentre ci fornisce molti esempi di civiltà sopravvissute per secoli ed anche millenni a sostituzioni anche traumatiche della classe dirigente: bastino in questa sede gli esempi della Cina ed, in minor misura, della Persia.

Un'altra categoria di profeti vede in tutto ciò un oscuro disegno non ben definito. Anche ciò può avere una parte di verità, tuttavia è bene che coloro che eventualmente coltivassero simili progetti studino un po' di storia, in tal modo potranno rendersi conto che non esiste alcun esempio di classe dirigente sopravvissuta al crollo della propria civiltà.»  

 Un Commento per porre un Interrogativo

I Padri avevano espresso la loro critica:

«Ahi serva Italia, di dolore ostello,

nave sanza nocchiere in gran tempesta,

non donna di province, ma bordello!»

(Vedasi Purgatorio, canto VI, vv. 76-78)

  

Come pure:

«Libertà va cercando, ch'è sì cara, come sa chi per lei vita rifiuta»

°°°   °°°   °°°

Il loro avvertimento "paterno" sembra sia stato vano oggi, ma non in epoca risorgimentale, poiché nell'Inno di Mameli ce ne ha lasciato di ulteriori:

«Noi fummo da secoli

calpesti, derisi,

perché non siam popolo,

perché siam divisi.

Raccolgaci un'unica

bandiera, una speme:

di fonderci insieme

già l'ora suonò.

Uniamoci, amiamoci,

l'unione e l'amore

rivelano ai popoli

le vie del Signore.

Giuriamo far libero

il suolo natio:

uniti, per Dio,

chi vincer ci può? »

°°°   °°°   °°°

Cosicchè,  oggi,................consumati dal .........rancore per il male ed i torti subìti siamo divenuti, senza reazione, senza neppure un sussulto di dignitoso orgoglio, "Spettatori della nostra stessa fine"?


giovedì 15 aprile 2021

La Minaccia degli Asteroidi: Indagine NASA sulle tecnologie rilevanti per la difesa da Oggetti Vicini alla Terra (NEO: Near Earth Object)

In questi giorni di pandemia e lockdown i media si sono affrettati a rilanciare una notizia positiva; sembra che gli abitanti del nostro pianeta Terra possano tirare un sospiro di sollievo. Infatti, l'agenzia spaziale statunitense NASA ha confermato che il pianeta sembra essere "al sicuro" da un asteroide un tempo temuto per almeno i prossimi 100 anni. Si tratta dell’asteroide Apophis che prende il nome dall'antico dio egizio del caos e dell'oscurità; il potenziale Distruttore si stima che abbia un diametro di 340 m. e una velocità orbitale di circa 31 Km/sec. La Nasa aveva considerato Apophis uno degli asteroidi più pericolosi per la Terra dopo la sua scoperta nel 2004. I pericoli nei passaggi ravvicinati nel 2029 e nel 2036 sono stati previsti e successivamente esclusi. Una leggera minaccia sembrava rimanere ancora per il 2068. Ma, ora la Nasa ha respinto quella minaccia sulla base di una nuova analisi dell'asteroide. La conclusione è stata che un impatto al 2068 non è più nelle possibilità per almeno i prossimi 100 anni.

Sono trascorsi 5 lustri dal rapporto Nasa sulle tecnologie rilevanti per la difesa da asteroidi orbitanti vicino alla Terra. Si tratta di un documento tecnico con alcune parti non adatte al grande pubblico, ma che sembra poco noto anche ad un pubblico più ristretto, sebbene non specialista. L’intero rapporto tecnico - nonostante il tempo trascorso e i presumibili aggiornamenti che possono essere intervenuti su alcuni punti – è e resta comunque molto interessante. Esso è disponibile in rete al seguente link:

https://space.nss.org/wp-content/uploads/2004-Survey-Of-Technologies-Relevant-To-Defense-From-NEOs-NASA.pdf

Qui di seguito se ne riporta a fini divulgativi una tabella che riepiloga le conseguenze di un impatto di un NEO secondo le sue dimensioni e una traduzione in Italiano dell’Executive Summary (Sintesi).

Resa

(Mt)

Intervallo

LogT

Diametro NEO

Diametro Cratere

Conseguenze

<10

Detonazione di asteroidi e comete nell'atmosfera superiore; solo quelli al ferro (<3%) raggiungono la superficie.

10–102

3.0

75 m

1.5 km

I ferrosi formano crateri; i pietrosi producono esplosioni in aria. Gli impatti a terra distruggono aree di dimensioni urbane; ad es. Washington, DC.

102–103

3.6

160 m

3 km

Ferrosi e pietrosi producono esplosioni a terra; le comete producono esplosioni in aria. L'impatto distrugge aree urbane; ad es. New York City

103–104

4.2

350 m

6 km

Gli impatti sulla terra producono crateri; gli tsunami oceanici diventano significativi. L'impatto al suolo distrugge un'area delle dimensioni di un piccolo stato; ad esempio, Delaware.

104–105

4.8

0.7 km

12 km

Gli tsunami raggiungono scale oceaniche, superano i danni causati dagli impatti terrestri. L'impatto al suolo distrugge un'area delle dimensioni di uno stato moderatamente ampie; ad es. Virginia.

105–106

5.4

1.7 km

30 km

L'impatto sulla terra solleva abbastanza polvere da influenzare il clima, congelando il raccolto. Gli impatti oceanici generano tsunami su scala emisferica. Distruzione globale dell'ozono. L'impatto al suolo distrugge un'area delle dimensioni di un grande stato; ad esempio, California.

106–107

6.0

3 km

60 km

Sia gli impatti sulla terra che sull'oceano sollevano polvere, cambiano il clima. Impatti di ejecta sono globali, innescando incendi diffusi. L'impatto a terra distrugge aree delle dimensioni di una grande nazione; ad esempio, Messico

107–108

6.6

7 km

125 km

Effetti climatici prolungati, configurazione globale, probabilmente estinzione di massa. La distruzione diretta si avvicina alla scala continentale; per esempio., Stati Uniti.

108–109

7.2

16 km

250 km

Grande estinzione di massa; ad es. evento di tipo K-T.

>1010

Minaccia di sopravvivenza di tutte le forme di vita avanzate.


***   ***   ***

Indagine sulle tecnologie rilevanti per la difesa da Oggetti Vicini alla Terra (NEO: Near Earth Object)

SINTESI

Quasi 300 milioni di anni fa una cometa con un diametro di ≈10 km colpì la Terra vicino a Chicxulub nell'attuale Messico. L'impatto ha creato un cratere di quasi 300 km di diametro e ha trasportato nell'atmosfera grandi quantità di polvere e detriti. La polvere ha impedito a gran parte della radiazione solare di raggiungere la superficie terrestre e la risultante era glaciale ha causato l'estinzione del 50% circa delle specie animali esistenti, inclusi, i più famosi, i dinosauri. Circa 50.000 anni fa un asteroide di ferro con un diametro di ≈150 m colpì la Terra in quella che ora è l'Arizona centro-settentrionale. Questo impatto ha creato un cratere di 1 mi di diametro e l'onda d'urto risultante ha ucciso tutti i grandi mammiferi entro un raggio di 24 km. Nel 1908, una piccola cometa o asteroide con un diametro di ≈50 m entrò nell'atmosfera terrestre sopra la Russia orientale. Il calore estremo e le pressioni aerodinamiche generate durante l'entrata hanno causato la disintegrazione dell'oggetto in modo esplosivo in un punto ad una altitudine di ≈8 km. Questo scoppio esplosivo, da allora definita un'esplosione aerea, è avvenuta sopra la Siberia, vicino alla città di Tunguska. L'esplosione è avvenuta molto vicino all'altitudine alla quale si sarebbe prodotto il massimo danno al suolo. Ha lasciato una zona di distruzione di quasi 40 km di diametro attorno al punto di disintegrazione.

La comunità scientifica ora accetta che questi eventi siano solo i principali esempi del continuo bombardamento in corso della Terra da parte di un'ampia varietà di oggetti, la maggior parte dei quali frammenti di asteroidi o comete in orbita attorno al Sole. Molti ritengono che, poiché sembra che non ci siano state perdite di vite umane a causa dei bombardamenti cosmici, questa minaccia può essere ignorata. Contro questo si può sostenere che, poiché la nostra conoscenza del sistema solare in generale - e dei suoi corpi minori in particolare - è molto recente, molte catastrofi inspiegabili nel passato possono effettivamente essere attribuibili all'impatto di asteroidi o comete. Inoltre, la crescita esponenziale della popolazione mondiale, combinata con la nostra crescente dipendenza tecnologica, rende l'umanità molto più vulnerabile alle conseguenze dell'impatto di un oggetto vicino alla Terra (NEO). Nonostante queste tendenze preoccupanti, abbiamo a disposizione mezzi di difesa efficaci contro la minaccia NEO. Questo è l'argomento dello studio condotto dal Marshall Space Flight Center riportato in questa pubblicazione tecnica (TP).

Questo TP è diviso in nove sezioni. Ogni sezione ha lo scopo di introdurre gradualmente il lettore ai vari aspetti del problema, quantificando la minaccia NEO, sviluppando opzioni di mitigazione e valutando la loro efficacia. Dopo l'introduzione nella sezione 1, la sezione 2 presenta la minaccia degli asteroidi e delle comete e delinea la nostra crescente comprensione degli impatti dei NEO. La sezione 3 discute varie configurazioni di missione che potrebbero essere selezionate come parte di una strategia di difesa. La sezione 4 descrive in dettaglio le tecnologie di propulsione considerate come candidate per trasportare l'hardware di difesa verso un NEO legato alla Terra. La sezione 5 esamina le attuali tecnologie di difesa o mitigazione che sarebbero utilizzate per frammentare o deviare un NEO legato alla Terra. La sezione 6 introduce gli strumenti di modellazione della traiettoria utilizzati nello studio. La sezione 7 descrive i mezzi con cui tutti gli strumenti di cui sopra sono stati incorporati in un unico ambiente di progettazione "principale" e utilizzati per cercare soluzioni ottimali al problema della difesa planetaria. La sezione 8 contiene i risultati delle analisi parametriche condotte utilizzando gli strumenti e i dati descritti nelle sezioni da 2 a 7. Infine, le conclusioni e le raccomandazioni di questo progetto sono presentate nella sezione 9.

La sezione 2 offre una panoramica della nostra attuale comprensione di asteroidi e comete, nonché della minaccia che rappresentano per la Terra. Vengono introdotti metodi di categorizzazione per asteroidi e comete, sia per parametri orbitali che per composizione. Successivamente, vengono presentate la frequenza, la posizione e la sequenza degli impatti noti e sospetti sulla Terra. Viene quindi fornita una sequenza temporale che descrive lo sviluppo di conoscenza umana di asteroidi, comete e degli impatti di questi corpi. Questa sequenza temporale aiuta a spiegare perché la nostra documentazione storica non contiene ulteriori informazioni sui possibili impatti. Viene quindi discussa l'attuale conoscenza della popolazione NEO all'interno del sistema solare. Vengono quindi descritti gli effetti fisici immediati di vari tipi di impatto, così come le conseguenze a lungo termine. Infine, vengono offerte alcune riflessioni sull'attuale mancanza di credibilità pubblica significativa riguardo a questa minaccia.

Ci sono molte diverse opzioni potenzialmente disponibili per difendersi da un NEO in arrivo. Raggruppare queste opzioni in categorie ci consente di sviluppare processi di analisi applicabili a un'intera categoria, invece di dover stabilire un processo diverso per ciascuna opzione. Questo approccio di categorizzazione è nuovo per questo studio; la prova del suo uso precedente non era da nessuna parte in letteratura.

Al livello più alto, le opzioni di mitigazione possono essere suddivise in due categorie: deviazione e frammentazione. L'opzione di deflessione lascia l'oggetto in gran parte intatto, ma cambia la sua velocità di una piccola quantità, sufficiente per garantire che manchi la Terra di una distanza maggiore o uguale a un certo valore minimo: in letteratura, questo è solitamente fissato a 3 raggi terrestri. L'opzione di frammentazione rompe il NEO in pezzi, ciascuno abbastanza piccolo da bruciare nell'atmosfera terrestre. C'è una certa incertezza sulla dimensione massima del frammento che non minaccerebbe la Terra; come prima approssimazione è stato scelto un diametro di 10 m. Anche i mezzi con cui l'energia viene erogata, per frammentare o deviare un NEO, possono essere classificati. Una stazione remota proietta un raggio o spara un proiettile al NEO in arrivo. Un intercettore viaggerebbe attraverso il sistema solare interno e avrebbe effettivamente un impatto sul NEO. Infine, sotto l'opzione rendezvous, l'hardware di mitigazione verrebbe trasportato al NEO e farebbe corrispondere le orbite con esso. Ciò consente al veicolo di operare su o vicino al NEO per una durata prolungata, erogando la sua energia di deflessione o frammentazione per un tempo prolungato invece che in un breve impulso.

Diversi sistemi di propulsione sono stati considerati candidati per posizionare il veicolo di mitigazione su una traiettoria di intercettazione o di rendezvous con il NEO. Un razzo multistadio ossigeno liquido / idrogeno liquido è stato selezionato come opzione di base a causa della sua maturità tecnica. Il razzo termico nucleare è stato mantenuto come opzione aggiuntiva a causa del suo impulso specifico superiore. È stato anche mantenuto un derivato in scala ridotta del concetto ORION degli anni '60, denominato tecnica dell'impulso nucleare. Per le traiettorie nel sistema solare interno che richiedono grandi cambiamenti di inclinazione, le vele solari sono altamente competitive e così sono state considerate allo stesso modo. Infine, è stato considerato un derivato della vela solare, il collettore solare.

Inoltre, sono stati considerati diversi concetti molto interessanti per la mitigazione delle minacce. È stata valutata la frammentazione del NEO in arrivo utilizzando dispositivi nucleari. L'uso di dispositivi nucleari per deviare il NEO

è stato anche considerato. La vela solare è stata presa in considerazione, ma è stata rifiutata, in quanto è risultata impraticabile per tutti tranne gli asteroidi più piccoli. Il collettore solare, tuttavia, ha mostrato notevoli promesse per tutti tranne i più grandi asteroidi e comete. È stata presa in considerazione la nuova opzione di deflessione mediante l'uso di un campo magnetico pulsato in rapida crescita. Inoltre, è stato considerato ed è stato modellato in dettaglio l'uso di un driver di massa, trasportato e installato sull'asteroide in arrivo. Infine, è stata considerata la deflessione del NEO con mezzi puramente cinetici, utilizzando un proiettile inerte ad altissima velocità.

Sia le traiettorie in uscita che in entrata sono state modellate utilizzando strumenti sviluppati nell'ambito di questo studio. Il modello in uscita ha risolto il problema di Gauss per traiettorie ad alta spinta. Il modello inbound calcolato a ritroso nel tempo dal punto di impatto con la Terra al fine di determinare il ∆V istantaneo necessario per ottenere la deflessione minima richiesta. Sono stati presi in considerazione i calcoli della traiettoria in entrata

l'influenza sia del Sole che della Terra. L'inclusione del campo gravitazionale del Sole in questi calcoli produce risultati significativamente diversi rispetto alle  approssimazioni dei due corpi trovate in letteratura. Alcune delle nostre tecniche propulsive non forniscono livelli di spinta elevati e, poiché trascurano le perdite per gravità, queste tecniche di calcolo della traiettoria sono solo approssimative. Tuttavia, per questo primo tentativo di soluzione, eravamo disposti ad accettare il conseguente livello di incertezza nelle nostre risposte. Abbiamo intenzione di rivisitare questo problema e modellare gli effetti delle perdite gravitazionali alla prima opportunità in futuro.

Il nostro parametro di minaccia si basa sui risultati di studi precedenti sulla modellazione delle conseguenze complessive di un impatto. Il nostro modello utilizza le attuali conoscenze della popolazione di asteroidi e comete per eseguire simulazioni Monte Carlo per stabilire la probabilità di impatto. Questi risultati sono combinati con le stime del numero medio di vittime per un asteroide o una cometa di una data dimensione e composizione e vengono quindi utilizzati per determinare il numero medio di decessi derivanti da questa minaccia in un dato periodo di tempo. I nostri vari concetti di mitigazione delle minacce possono quindi essere valutati in base alla percentuale di questa minaccia che ciascuno può sconfiggere e, in ultima analisi, dal numero medio di vite che verrebbero salvate.

Il prossimo obiettivo era combinare gli strumenti e i concetti sopra descritti per determinare le configurazioni ottimali per sconfiggere la minaccia. I vincoli di tempo e di finanziamento hanno reso necessario un approccio meno ambizioso. Supponendo un'orbita di un asteroide di base, abbiamo integrato la nostra traiettoria, propulsione e strumenti di mitigazione delle minacce per quantificare la relazione tra la massa del sistema richiesta e la dimensione dell'oggetto deviato. Questi risultati sono riassunti per i concetti valutati nello studio nella tabella seguente. Sulla base di questi risultati, così come i confronti qualitativi documentati qui, abbiamo considerato l'opzione dell'impulso nucleare la più praticabile per la minaccia complessiva. Tuttavia, riconoscendo la nostra limitata capacità di modellazione per questo studio, consigliamo vivamente di prendere in considerazione un ampio spettro di tecnologie di deflessione, comprese tutte le opzioni valutate qui, per qualsiasi lavoro futuro.


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LA MISSIONE DART della NASA

Il sistema binario di asteroidi 65803 Didymos è il target della prima missione nella storia per deviare un asteroide. Progettata dalla Nasa – che gli ha dato per nome l’acronimo DART (dardo) - Double Asteroid Redirection Test – ha come obiettivo il minuscolo Dydimos B, la roccia più piccola della coppia che costituisce il sistema Didymos, che peraltro è stato osservato nella prima metà del 2019 con il Very Large Telescope dell’ESO. E' previsto di colpire l'obiettivo nel 2022 per deviarlo quando si troverà a 17 milioni di chilometri dalla Terra; un'impresa da fantascienza, in cui sarà coinvolto anche un mini satellite dell'Agenzia Spaziale Italiana (Asi) liberato poco prima dell'impatto, per documentarlo e reperire dati di studio. Il sistema 65803 Didymos è composto da un corpo più grande, del diametro di circa 780 metri, e di una piccola luna, chiamata Didymoon, dal diametro di 160 metri. La sonda DART si prevede raggiungerà la deflessione dell'impatto cinetico schiantandosi deliberatamente contro la luna dell’asteroide binario a una velocità di circa 6,6 km / s. La coppia scelta per i test non è considerata una minaccia per la Terra ma un bersaglio ideale a fini di studio. L'impatto dovrebbe modificare il modo in cui Didymoon ruota intorno all'asteroide più grande permettendo di studiare le conseguenti variazioni dell'orbita. Il team che se ne occupa è impegnato nelle osservazioni di Didymos  fino alla primavera del 2021, durante l'avvicinamento della sonda e durante l'impatto. Bisognerà comprendere come si comporta il sistema e studiarne la composizione, anche perché una superficie “morbida” assorbirebbe di piu' la forza dell’impatto con la sonda rispetto a una rocciosa e l'asteroide potrebbe non essere deviato come atteso. Dati più dettagliati del sistema 65803 Didymos si possono trovare anche su https://it.wikipedia.org/wiki/65803_Didymos o direttamente sul sito della NASA https://www.nasa.gov/planetarydefense/dart insieme ad una dettagliata illustrazione dell’intera missione DART.  Se tutto si svolgerà secondo i piani, il lancio della sonda spaziale Dart – 550 kg di Massa – è in calendario nel giugno 2021 (con un Falcon 9 della SpaceX) la sonda si dovrebbe deliberatamente schiantare nel settembre del 2022 contro la piccola Didymoon a oltre 20mila km/h, con l’obiettivo dichiarato di perturbarne l’orbita. 
 

L'EKI: Una Recente Proposta Cinese

 Alcuni scienziati cinesi hanno proposto in un loro studio recentemente pubblicato su Nature ( vedi https://www.nature.com/articles/s41598-020-65343-z#:~:text=The%20Enhanced%20Kinetic%20Impactor%20(EKI,the%20NEA%20as%20the%20EKI ) il concetto di EKI (Enhanced Kinetic Impactor), ossia Impattore Cinetico Migliorato, per deviare gli Asteroidi Potenzialmente Pericolosi  (PHA) di grandi dimensioni tramite la raccolta e manovra di rocce spaziali. Essi sostengono  che usare un veicolo spaziale per colpire un grande asteroide è simile all'uso di un uovo per smuovere una roccia. Anche a una velocità di impatto elevata, il miglioramento dell'efficienza di deflessione per i grandi asteroidi è comunque limitato.

Si riporta qui di seguito la traduzione dell'Abstract dell'articolo cinese pubblicato da Nature: 

Gli impatti degli asteroidi rappresentano una grave minaccia per tutta la vita sulla Terra. L'era dei dinosauri è stata bruscamente interrotta da un asteroide di 10 km di diametro. Attualmente, un dispositivo nucleare è l'unico mezzo per deviare grandi asteroidi potenzialmente pericolosi (PHA) lontano da una traiettoria di impatto sulla Terra. Il concetto dell'Enhanced Kinetic Impactor (EKI) è proposto per deviare i PHA di grandi dimensioni tramite la manovra delle rocce spaziali. Innanzitutto, un veicolo spaziale senza pilota viene lanciato per incontrarsi con un Asteroide Near-Earth (NEA) intermedio. Quindi, più di cento tonnellate di rocce vengono raccolte dal NEA come EKI. Il NEA può anche essere catturato come EKI se è molto piccolo. Infine, l'EKI viene manovrato per colpire il PHA ad alta velocità, determinando una significativa deflessione del PHA. Ad esempio, per deviare Apophis, fino a 200 t di rocce potrebbero essere raccolte da una NEA come EKI sulla base delle capacità ingegneristiche esistenti. L'EKI può produrre un incremento di velocità (∆v) di 39,81 mm / s in Apophis, aumentando così la distanza geocentrica minima durante l'incontro ravvicinato nel 2029 di 1.866,93 km. Questa missione può essere completata in 3,96 anni con un costo del propellente di 2,98 t. Rispetto a un classico dispositivo di simulazione cinetica, la distanza di deflessione può essere aumentata di un ordine di grandezza. Il concetto EKI supera la limitazione della capacità di lancio da terra, che può aumentare significativamente la massa del dispositivo di simulazione. Prevediamo che la nostra ricerca sarà un punto di partenza per una difesa planetaria efficiente contro i grandi PHA.